Sinossi Libro
Luca bottura ha scritto una biografia collettiva, un racconto autoironico, demoralizzato ma non vinto, pronto a ridere dei propri nemici e dei propri amici. Sperando che restino tali. 'me ne batto alla grandissima se dico o scrivo cose buone per lo zerovirgola elettorale. Perché non sono un politico, e per questo ho la presunzione infantile del contagio del buono. O almeno del migliore. Che due o tre cose di civiltà le dirà e proverà a farle sempre, e comunque. Perché ritiene di avere molti fratelli in sonno, sparsi per questo sfortunato paese che non ha bisogno di eroi e nel caso se li sceglie di merda. O ci sputa sopra. Perché sono quella roba lì. Buonista un cazzo. ' a sentire le urla sovraniste, il pezzo di paese che ne rifiuta il fascino è un esercito di ricchi, comunisti col rolex, privilegiati. I famigerati buonisti. Che però, coi loro difetti, saranno sempre meglio dei cattivisti. Non è vero che c'è da vergognarsi per aver studiato. Pagare le tasse non è da sfigati. L'europa non è una prigione. Non dobbiamo aiutarli a casa loro: dobbiamo accogliere chi abbiamo contribuito ad affamare. Imitare i populisti non farà vincere le elezioni a nessuno. E non siamo gretini, siete cretini voi. Luca bottura ha scritto una biografia collettiva di quel pezzo di paese, un racconto autoironico, demoralizzato ma non vinto, pronto a ridere dei propri nemici e dei propri amici. Sperando che restino tali.