Sinossi Libro
È iniziata la stagione della fine. Con un'enorme frattura che percorre l'immoto, l'unico continente del pianeta, da parte a parte, una faglia che sputa tanta cenere da oscurare il cielo per anni. O secoli. Comincia con la morte, con un figlio assassinato e una figlia scomparsa. Comincia con il tradimento e con ferite a lungo sopite che tornano a pulsare. «non è da tutti sovvertire un genere letterario. Dargli un nuovo inizio da cui non si potrà più prescindere. N . K . Jemisin ci è riuscita, con la narrativa fantastica» - valerio evangelisti «la quinta stagione è una bomba! N . K . Jemisin entra per direttissima nell'olimpo dei grandi della narrativa fantastica, tra frank herbert e ursula k. Le guin» - francesco guglieri «quando è il mondo a essere mostruoso, la fine del mondo diventa un trionfo narrativo» - naomi novik ciò che devi raccontare è questo: la fine di una storia è solo l'inizio di un'altra. È già accaduto, dopo tutto. La gente muore. I vecchi ordini passano. Nascono nuove società. Quando diciamo: 'È la fine del mondo', di solito è una bugia, perché in realtà il pianeta sta bene. Ma è così che finisce il mondo. È così che finisce il mondo. È così che finisce il mondo. Per l'ultima volta l'immoto è da sempre abituato alle catastrofi, alle terribili quinte stagioni che ne sconquassano periodicamente le viscere provocando sismi e sconvolgimenti climatici. Quelle stagioni che gli orogeni sono in grado di prevedere, controllare, provocare. Per questo sono temuti e odiati più della lunga e fredda notte; per questo vengono perseguitati, nascosti, uccisi; o, se sono fortunati, sono presi fin da piccoli e messi sotto la tutela di un custode, nel fulcro, e costretti a usare il loro potere per il bene del mondo. È in questa terra spezzata che si trovano a vivere damaya, essun e syenite, tre orogene legate da un unico destino.