La nostra Recensione
Avevano spento anche la luna è un romanzo storico che racconta la tragica esperienza di lina, una quindicenne lituana deportata in siberia dalla polizia sovietica nel 1941. Basato su storie vere, il libro è un'opera di grande impatto emotivo e di forte denuncia di uno dei crimini più atroci e dimenticati del novecento.
Lina è una ragazza intelligente e appassionata di arte, figlia del rettore dell'università di kaunas. La sua vita cambia radicalmente quando una notte viene strappata dalla sua casa insieme alla madre e al fratellino jonas e caricata su un treno insieme ad altre centinaia di persone. Inizia così un viaggio infernale tra le steppe russe, dove lina dovrà affrontare la fame, la sete, il freddo, la violenza e la disperazione. Il suo unico conforto è il disegno, con cui cerca di documentare la sua storia e di mandare un messaggio al padre, prigioniero in un altro campo. Lungo il percorso, lina conoscerà anche l'amore, grazie all'incontro con andrius, un ragazzo coraggioso e generoso che le darà speranza.
Ruta sepetys è una scrittrice americana figlia di rifugiati lituani. Con questo romanzo d'esordio, pubblicato nel 2011 e ristampato nel 2012 dalla garzanti, ha voluto rendere omaggio alle vittime della deportazione sovietica, tra cui molti suoi parenti. Lo stile è semplice ma intenso, capace di trasmettere le emozioni e le sofferenze dei protagonisti. I personaggi sono ben caratterizzati e realistici, ognuno con la sua personalità e il suo destino. La trama è avvincente e coinvolgente, ricca di colpi di scena e di momenti drammatici ma anche di tenerezza e umanità.
Avevano spento anche la luna è uno dei libri più belli di ruta sepetys, un romanzo che fa riflettere sulla storia e sulla dignità umana. Un libro da leggere e da ricordare, per non dimenticare mai chi ha sofferto e chi ha lottato per la libertà.
