Pubblicato nel 1947, 'la romana' segna una tappa importante nello sviluppo della narrativa di moravia. Protagonista del romanzo, ambientato a roma al tempo della guerra d'etiopia, è una straordinaria figura femminile profondamente viva e moderna. «con 'la romana'» ha scritto moravia «ho voluto creare la figura di una donna piena di contraddizioni e di errori e, ciò nonostante, capace per forza ingenua di vitalità e slancio di affetto di superare queste contraddizioni e rimediare a questi errori, e giungere a una chiaroveggenza e a un equilibrio che ai più intelligenti e ai più dotati spesso sono negati. »
La vigilia di natale, dopocena, gli uomini si siedono in cerchio attorno al camino a fumare la pipa, sorseggiando bicchieri di punch: non potrebbe esserci momento migliore per raccontare vecchie storie di fantasmi. D'altronde, se 'è risaputo che a natale tutti ne hanno già abbastanza di dover sopportare una casa piena di parenti vivi, senza bisogno che anche i fantasmi di quelli morti si mettano in testa di farsi una passeggiata' è anche vero che 'i fantasmi vanno sempre a passeggio la vigilia di natale, e quando i vivi si riuniscono la vigilia di natale, finiscono sempre col parlare di fantasmi'.
I segni sono inequivocabili: l'ultima battaglia si avvicina. Rand al'thor, il drago rinato, è determinato a stipulare una pace con gli invasori seanchan. Per ottenerla, vuole dimostrare la sua buona fede riportando l'ordine nell'arad doman, un paese sotto attacco dei seanchan, ma anche privo di un re. E dietro la sparizione del sovrano potrebbe esserci graendal, una dei reietti, maestra nella coercizione. Nel frattempo, sia mat che perrin, superate varie vicissitudini, stanno cercando di tornare verso l'andor per riunirsi a rand prima dell'ultima battaglia. Ancora più difficile è il compito di egwene: catturata e ridotta a novizia nella torre bianca, è riuscita a instillare il dubbio in molte delle aes sedai rimaste fedeli a elaida, tanto che parecchie ora prestano ascolto alle sue parole e le chiedono addirittura consiglio. Ma sulla torre incombe lo spettro di un attacco dei seanchan: egwene l'ha sognato e sa che avverrà. E anche molto presto.
Flagello è il figlio illegittimo di connovar, re dei keltoi. A 17 anni decide di recarsi a stone, città lacerata dalla corruzione e dalle lotte politiche. Qui i preti cremisi, protetti dal malvagio jasaray, hanno creato un regno dominato dal terrore. Flagello dovrà guadagnarsi da vivere come gladiatore, nell'arena, per poi tornare a schierarsi con il padre contro una nuova invasione di jasaray. Dopo 'spada nella tempesta' il secondo capitolo della 'saga dei rigante'.
Nell'amministrare la giustizia conta la legge scritta. Se facessimo delle deroghe al codice, non saremmo ingiusti? Diciamo che la giustizia deve essere uguale per tutti, ma forse non abbiamo mai riflettuto sul significato di questo principio: la legge per essere giusta deve essere applicata senza eccezioni. Ma la legge scritta dai parlamenti può contemplare ogni singolo caso umano? La legge è una macchina impersonale, che non guarda in faccia a nessuno. Eppure, per altro verso, proprio il fatto che la legge non guarda in faccia a nessuno, ci protegge dai soprusi dei potenti. La bilancia, come immagine della giustizia, rappresenta proprio questo: gli uomini sono tutti uguali di fronte alla legge. La mia convinzione profonda è che in uno stato di diritto e in uno stato in cui tutti partecipano, anche se indirettamente, alla gestione della cosa pubblica e in cui esistono delle strade per modificare le regole che si ritengono ingiuste, le regole esistenti vanno osservate e basta. Ma è anche necessario fare una specie di gerarchia delle regole, perché ci sono delle regole che hanno un rilievo particolarissimo, un rilievo eccezionale per la convivenza e ci sono altre regole che invece hanno un rilievo molto più limitato.
Una virtuosa del fortepiano, la protagonista di jenomy, che intreccia la sua storia, la sua vita, la sua musica, con quelle del divino mozart, che tutti conoscono come un grande musicista. Ma se wolfgang amadeus mozart avesse amato, come amava la sua musica, una donna, tanto da dedicarle una delle sue opere più belle, forse sarebbe stato ricordato anche come uomo. Un uomo, non solo un grande, che ha speso la sua vita sulla tastiera, lasciando in jenomy tanti ricordi, troppi rimpianti, morendo giovane. Jenomy fa vivere al lettore il lato umano di un fantastico personaggio, tenendolo sospeso sul filo dell'attesa e della curiosità fino all'ultima parola.
Nel suo laboratorio di montreal, tempe brennan, antropologa forense, studia le ossa dei morti a caccia di indizi che altrimenti sfuggirebbero agli investigatori. Sotto la luce fredda del neon è possibile trovare molte risposte, basta saperle cercare. Ma quando lo scheletro di una ragazzina, scomparsa molti anni prima, riaffiora all'improvviso, le certezze di tempe vacillano sotto l'urto delle emozioni. È mai possibile che quelle piccole ossa appartengano a evangeline landry, l'amica del cuore sparita nel nulla quando entrambe erano ancora bambine? Le coincidenze, e l'istinto, costringono tempe a un viaggio inquietante nel territorio minato della memoria, dove la linea d'ombra che separa le bugie degli adulti e le paure dei bambini si assottiglia fino a scomparire.
Questa biografia racconta la vita, la musica, l'ascesa e il declino di jaco pastorius, il musicista che ha saputo rivoluzionare la grammatica e la sintassi del basso elettrico. Bill milkowski, che fu amico di pastorius, ne racconta gli esordi, l'esperienza nei weather report, e il lento declino, causato da gravi problemi psicologici e dalla tossicodipendenza, fino alla tragica e prematura morte.
Alla morte di cioran, fra i suoi manoscritti furono trovati trentaquattro quaderni dalle copertine identiche. Erano, come si scoprì, i testi a cui per quindici anni, dal giugno del 1957 al novembre 1972, egli consegnò la parte più intima e segreta di sé, senza mediazioni di alcun genere. Brevi riflessioni, sentenze fulminanti, osservazioni su letture, impressioni musicali, ritratti di amici e di nemici, rapide fughe da parigi, aneddoti, considerazioni sulla storia, ossessioni, capricci.