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Julien Tromeur


Classifica Libri dell'anno 1975

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Libri in questa classifica: 11

Pagina 1 di 2

Posizione in classifica: 1

Se Incontri Il Buddha Per La Strada Uccidilo
Il Pellegrinaggio Del Paziente Nella Psicoterapia

Sheldon B. Kopp

Medicina - Psicologia clinica

Se Incontri Il Buddha Per La Strada Uccidilo<br>Il Pellegrinaggio Del Paziente Nella Psicoterapia
Da sempre nel mondo gli uomini hanno intrapreso pellegrinaggi, viaggi spirituali, ricerche personali. Nella loro ricerca della conoscenza, gli uomini hanno però confuso l'apprendimento con la conoscenza stessa e spesso hanno cercato aiuti, guaritori e guide, insegnanti spirituali dei quali poter diventare discepoli. L'uomo di oggi, il pellegrino contemporaneo, desidera essere discepolo dello psichiatra. Se cercherà la guida di questo guru dei nostri giorni, l'uomo si troverà a intraprendere il proprio moderno pellegrinaggio spirituale. Nel suo viaggio il pellegrino, il viandante, il discepolo, impara soltanto che nessuno può insegnargli nulla. Appena sa rinunciare al suo ruolo di discepolo, impara che ha sempre saputo come vivere, che questa conoscenza ha sempre fatto parte della sua storia. Il segreto è che non ci sono segreti. Il monito del maestro zen 'se incontri il buddha per la strada uccidilo! ' insegna a non cercare la realtà in ciò che è esterno a noi. Uccidere il buddha quando lo si incontra significa distruggere la speranza che qualcuno all'infuori di noi possa essere il nostro padrone. Nessun uomo è più grande di un altro. Dobbiamo imparare che per ognuno di noi la vita può diventare di per sé un pellegrinaggio spirituale, una ricerca, in esilio, senza fine. La nostra unica consolazione in questo viaggio è riconoscere in ogni uomo il nostro compagno di strada.
Punteggio: 981
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 28/05/2021

Posizione in classifica: 2

Siddharta

Hermann Hesse

Narrativa estera - Classica

Siddharta
Chi è siddharta? È uno che cerca, e cerca soprattutto di vivere intera la propria vita. Passa di esperienza in esperienza, dal misticismo alla sensualità, dalla meditazione filosofica alla vita degli affari, e non si ferma presso nessun maestro, non considera definitiva nessuna acquisizione, perché ciò che va cercato è il tutto, il misterioso tutto che si veste di mille volti cangianti. E alla fine quel tutto, la ruota delle apparenze, rifluirà dietro il perfetto sorriso di siddharta, che ripete il 'costante, tranquillo, fine, impenetrabile, forse benigno, forse schernevole, saggio, multirugoso sorriso di gotama, il buddha, quale egli stesso l'aveva visto centinaia di volte con venerazione'. Siddharta è senz'altro l'opera di hesse più universalmente nota. Questo breve romanzo di ambiente indiano, pubblicato per la prima volta nel 1922, ha avuto infatti in questi ultimi anni una strepitosa fortuna. Prima in america, poi in ogni parte del mondo, i giovani lo hanno riscoperto come un loro testo, dove non trovavano solo un grande scrittore moderno ma un sottile e delicato saggio, capace di dare, attraverso questa parabola romanzesca, un insegnamento sulla vita che evidentemente i suoi lettori non incontravano altrove.
Punteggio: 910
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 24/03/2023

Posizione in classifica: 3

La Mia Famiglia E Altri Animali

Gerald Durrell

Narrativa estera - Recente

La Mia Famiglia E Altri Animali
«questa è la storia dei cinque anni che ho trascorso da ragazzo, con la mia famiglia, nell'isola greca di corfù. In origine doveva essere un resoconto blandamente nostalgico della storia naturale dell'isola, ma ho commesso il grave errore di infilare la mia famiglia nel primo capitolo del libro. Non appena si sono trovati sulla pagina non ne hanno più voluto sapere di levarsi di torno, e hanno persino invitato i vari amici a dividere i capitoli con loro»: con queste parole, dove già traspare la sua accattivante ironia, gerald durrell presenta questo libro, uno dei più universalmente amati che siano comparsi in inghilterra negli ultimi anni. Non sono soltanto memorie, né soltanto osservazioni di storia naturale, sembra avvertirci discretamente durrell – e aspetta che il lettore si inoltri nel libro perché scopra da solo che cosa è veramente: la storia di un paradiso terrestre, e di un ragazzo che vi scorrazza instancabile, curioso di scoprire la vita (che per lui, futuro illustre zoologo, è soprattutto la natura e gli animali), passando anche attraverso avventure, tensioni, turbamenti, tutti però stemperati in una atmosfera di tale felicità che il lettore ne viene fin dalle prime pagine contagiato. «gerald durrell non corrisponde a quello che generalmente si intende per scrittore comico, ma possiede un'abilità assolutamente straordinaria nel far ridere la gente» scrisse qualche tempo fa il «times literary supplement». Di fatto le vicende della famiglia del piccolo durrell, in quel luogo di delizie che deve essere stato la corfù degli anni prima della guerra, sono in certo modo naturalmente e irresistibilmente comiche e provocano nel lettore, senza bisogno di ricorrere a complicate macchinazioni, un piacevole stato di cronica ilarità. La simpaticissima madre, che cucina profumate verdure e guida la sua piccola tribù col piglio di una avventuriera, il fratello lawrence, poi diventato famoso scrittore, qui ritratto con raffinata malizia nella sua fase di giovane poeta che vuol fare pesare goffamente sugli altri il macigno del suo genio, la sorella con i suoi languori amorosi, infine il protagonista stesso, che trasforma la sua casa in una specie di arca di noè e scopre giorno per giorno la vita affascinante delle testuggini e delle mantidi, dei ragni e delle gazze: tutti questi esseri, ai quali si aggiungono gli strani personaggi incontrati nell'isola, da yani il pastore a un bizzarro naturalista di provincia, gareggiano, nelle variegate sfumature del loro comportamento e nella vivezza della loro presenza, con la lussureggiante vita animale e vegetale che durrell ci descrive con l'occhio al tempo stesso del bambino e dello scienziato, ed entrano nel paesaggio incantato dell'isola con tale leggerezza che alla fine ci allontaniamo da questo libro con nostalgia, come dopo aver visitato una sola meravigliosa famiglia, formata solo in parte da esseri umani e per il resto da innumerevoli piante e animali: una famiglia disordinata e rissosa, ma – caso quasi inaudito – una vera famiglia felice. La mia famiglia e altri animali è apparso per la prima volta nel 1956.
Punteggio: 901
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 04/05/2024

Posizione in classifica: 4

Lo Zen E Il Tiro Con L'arco

Eugen Herrigel

Filosofia - Orientale

Lo Zen E Il Tiro Con L"arco
Questo piccolo libro è un illuminante, lucido e utile resoconto, scritto da un occidentale, di come un occidentale possa avvicinarsi allo zen. Un professore tedesco di filosofia, eugen herrigel, vuole essere introdotto allo zen e gli viene consigliato di imparare una delle arti in cui lo zen da secoli si applica: il tiro con l'arco. Comincia così un emozionante tirocinio, nel corso del quale herrigel si troverà felicemente costretto a capovolgere le sue idee, e soprattutto il suo modo di vivere. All'inizio con grande pena e sconcerto. Dovrà infatti riconoscere prima di tutto che i suoi gesti sono sbagliati, poi che sono sbagliate le sue intenzioni, infine che proprio le cose su cui fa affidamento sono i più grandi ostacoli: la volontà, la chiara distinzione fra mezzo e fine, il desiderio di riuscire. Ma il tocco sapiente del maestro aiuterà herrigel a scrollarsi tutto di dosso, a restare 'vuoto' per accogliere, quasi senza accorgersene, l'unico gesto giusto, che fa centro quello di cui gli arcieri zen dicono: 'un colpo, una vita'. In un tale colpo, arco, freccia, bersaglio e io si intrecciano in modo che non è possibile separarli: la freccia scoccata mette in gioco tutta la vita dell'arciere e il bersaglio da colpire è l'arciere stesso.
Punteggio: 889
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 10/12/2021

Posizione in classifica: 5

La Nascita Della Filosofia

Giorgio Colli

Filosofia - Tardo medioevo e rinascimento

La Nascita Della Filosofia
Quello che si incontra comunemente, negli studi odierni sulla filosofia greca, è il tentativo di restituire contenuti remotissimi da noi con gli strumenti più moderni, condizionati dalle formule e dai metodi odierni della ricerca storica, in breve con il linguaggio filologico. Qui invece giorgio colli prova a far riemergere il periodo culminante della grecia – il settimo, il sesto, il quinto secolo a. C . –, il più lontano da noi e dalla nostra comprensione, senza suggerire approcci specialistici. L'accessibilità del suo modo di esporre è raggiunta mediante un'inversione di prospettiva: non sono gli occhi del presente a guardare quei secoli, rimpiccioliti dalla grande distanza, e neppure gli occhi del quarto secolo a. C . , di aristotele, ma al contrario si tenta di evocare uno sguardo «alle spalle» di quei secoli, uno sguardo gettato dagli dèi omerici e pre-omerici. In questo spingersi all'indietro, verso un'antichità dal profilo incerto, l'origine della filosofia greca, questo evento misterioso, non è ricacciata in un passato più lontano, ma viene riportata al contrario a un'epoca assai posteriore, è un prodotto mediato che si lega al nome di platone. Prima c'è l'età dei sapienti. Quando nasce la filosofia, la parabola dell'eccellenza greca ha già iniziato il suo declino. E questa crisi decisiva è anteriore anche a euripide e a socrate, è una frattura, un indebolimento che sono interni al mondo dei sapienti, che solo attraverso questo si decifrano.
Punteggio: 885
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 27/09/2023

Posizione in classifica: 6

Lo Zen E Il Tiro Con Larco

Eugen Herrigel

Filosofia - Orientale

Lo Zen E Il Tiro Con Larco
Questo piccolo libro è un illuminante, lucido e utile resoconto, scritto da un occidentale, di come un occidentale possa avvicinarsi allo zen. Un professore tedesco di filosofia, eugen herrigel, vuole essere introdotto allo zen e gli viene consigliato di imparare una delle arti in cui lo zen da secoli si applica: il tiro con l'arco. Comincia così un emozionante tirocinio, nel corso del quale herrigel si troverà felicemente costretto a capovolgere le sue idee, e soprattutto il suo modo di vivere. All'inizio con grande pena e sconcerto. Dovrà infatti riconoscere prima di tutto che i suoi gesti sono sbagliati, poi che sono sbagliate le sue intenzioni, infine che proprio le cose su cui fa affidamento sono i più grandi ostacoli: la volontà, la chiara distinzione fra mezzo e fine, il desiderio di riuscire. Ma il tocco sapiente del maestro aiuterà herrigel a scrollarsi tutto di dosso, a restare
Punteggio: 881
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 28/07/2024

Posizione in classifica: 7

Il Dottor Semmelweis

Louis-Ferdinand Céline

Classici, poesia, teatro e critica - Saggi

Il Dottor Semmelweis
Prima di diventare céline, cioè uno degli scrittori grandissimi del nostro secolo, céline fu lo studente di medicina louis-ferdinand destouches. Come tale dedicò la sua tesi, nel 1924, alla vita di uno degli eroi scientifici dell'ottocento: ignazio filippo semmelweis, il debellatore dell'infezione puerperale – che falciava allora migliaia e migliaia di vite – grazie a una scoperta enorme, eppure semplicissima: osservò che le puerpere venivano visitate dai medici che avevano appena sezionato cadaveri e non pensavano certo a lavarsi le mani. Imponendo la disinfezione, semmelweis si rivelò l'unico non colpito dalla mostruosa cecità del suo secolo, che trattava morte e nascita come fossero la stessa cosa. Con lo slancio entusiastico di un giovane adepto della scienza, céline traccia in questo testo la vita di un puro, trascinato dal destino alla sua scoperta e, insieme con essa, a un clamoroso susseguirsi di incomprensioni e persecuzioni, che lo spingeranno alla follia e a una morte atroce. Ma il materiale sembra trasformarsi nel corso del libro: al destino di semmelweis si sovrappone quello, non ancora vissuto, di céline stesso, il suo senso costante di persecuzione e di isolamento, la sua sete di colpa e di tortura; alla prosa classica e nitida, quasi da immacolato compito scolastico, su cui il testo è costruito, si sostituisce, per squarci, la prosa forsennata del céline maturo, scandita dai suoi prodigiosi tre puntini, abitata da quella petite musique che, una volta udita, non si può dimenticare.
Punteggio: 877
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 12/06/2023

Posizione in classifica: 8

La Leggenda Del Santo Bevitore
Racconto

Joseph Roth

Narrativa estera - Classica

La Leggenda Del Santo Bevitore<br>Racconto
La leggenda del santo bevitore fu pubblicato per la prima volta nel 1939, pochi mesi dopo la morte di joseph roth, esule a parigi – e può essere considerato, per molti versi, il suo testamento, la parabola trasparente e misteriosa che racchiude la cifra del suo autore, oggi riscoperto come uno dei più straordinari narratori di questo secolo. Il clochard andreas kartak, originario come roth delle province orientali dell'impero absburgico, incontra una notte, sotto i ponti della senna, un enigmatico sconosciuto che gli offre duecento franchi. Il clochard, che ha un senso inscalfibile dell'onore, in un primo momento non vuole accettare, perché sa che non potrà mai rendere quei soldi. Lo sconosciuto gli suggerisce di restituirli, quando potrà, alla «piccola santa teresa» nella chiesa di santa maria di batignolles. Da quel momento in poi la vita del clochard è tutta un avvicinarsi e un perdersi sulla strada di quella chiesa, per mantenere una impossibile parola. È come se il clochard volesse ormai una sola cosa nella sua vita – rendere quei soldi –, e al tempo stesso non aspettasse altro che di essere sviato da innumerevoli pernod, da donne che il caso gli fa incontrare, da vecchi amici che riappaiono come comparse fantomatiche. Tutta la straziata dispersione della vita di roth – e soprattutto dei suoi ultimi anni, quando, proprio a parigi, trovava una suprema, ultima lucidità nell'alcool – traspare in questa immagine di un uomo ormai tranquillamente estraneo a ogni società, visitato da brandelli di ricordi, generosamente disponibile a tutto ciò che incontra – e in segreto fedele a un unico e apparentemente inutile voto.
Punteggio: 846
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 19/05/2024

Posizione in classifica: 9

Il Gabbiano Jonathan Livingston

Richard Bach

Narrativa estera - Recente

Il Gabbiano Jonathan Livingston
Jonathan livingston è un gabbiano che abbandona la massa dei comuni gabbiani per i quali volare non è che un semplice e goffo mezzo per procurarsi il cibo e impara a eseguire il volo come atto di perizia e intelligenza, fonte di perfezione e di gioia. Diventa così un simbolo, la guida ideale di chi ha la forza di ubbidire alla propria legge interiore; di chi prova un piacere particolare nel far bene le cose a cui si dedica. E con jonathan il lettore viene trascinato in un'entusiasmante avventura di volo, di aria pura, di libertà.
Punteggio: 837
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 04/07/2024

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