Dopo l'uomo senza inconscio, massimo recalcati ritorna con questo libro a interrogare la clinica psicoanalitica nel suo rapporto con le trasformazioni cruciali della società contemporanea e della psicologia delle masse. Gli esseri umani preferiscono le tenebre alla luce? La schiavitù alla libertà? La vita morta alla vita viva? Dopo l'uomo senza inconscio, massimo recalcati ritorna con questo libro a interrogare la clinica psicoanalitica nel suo rapporto con le trasformazioni cruciali della società contemporanea e della psicologia delle masse. Al centro non è più la dimensione perversa di un godimento neo-libertino che rifiuta la legge, ma il ritiro sociale del soggetto, la sua introversione melanconica. Il muro emerge come il simbolo inquietante del nostro tempo; è il muro della chiusura della vita nei confronti della vita; è la tendenza neo-melanconica al rifiuto della trascendenza dell'esistenza; è la pulsione securitaria che vorrebbe trasformare il confine da luogo vitale di scambio a bastione, filo spinato, porto chiuso. La sagoma perturbante della pulsione di morte, che la psicoanalisi dopo freud avrebbe voluto ripudiare, ritorna prepotente sulla scena della vita individuale e collettiva.
Questo testo propone un approfondimento del legame fra la disciplina psichiatrica e gli ambiti religiosi. Emerge una pianificata incoerenza fra gli intenti dichiarati e una prassi, sia storica che attuale, legittimata nell'amministrare un'esclusione sociale edificata sul controllo e sul profitto. Attraverso il labile concetto di 'norma comportamentale' viene sancita ogni devianza, declinandola sui peccati e sulle diagnosi. Fra senso di colpa, paura, emarginazione, conformismo, paradossi filosofici, punizioni e sofferenza si collocano le esperienze eccezionali di chi ha saputo resistere, di chi non ha accettato l'annientamento della propria libertà. La volontà di ricostruire una memoria cancellata dai timbri maschili darà voce a un coro femminile che ridipingerà contesti storici e pensieri scomodi. Se l'umanità non temesse l'imprevedibilità, potrebbe non delegare le soluzioni a elaborazioni totalitarie. L'analisi è completata da un'intervista a un esorcista e dalle conversazioni con il medico giorgio antonucci e con l'antropologa michela zucca.
Da sempre nel mondo gli uomini hanno intrapreso pellegrinaggi, viaggi spirituali, ricerche personali. Nella loro ricerca della conoscenza, gli uomini hanno però confuso l'apprendimento con la conoscenza stessa e spesso hanno cercato aiuti, guaritori e guide, insegnanti spirituali dei quali poter diventare discepoli. L'uomo di oggi, il pellegrino contemporaneo, desidera essere discepolo dello psichiatra. Se cercherà la guida di questo guru dei nostri giorni, l'uomo si troverà a intraprendere il proprio moderno pellegrinaggio spirituale. Nel suo viaggio il pellegrino, il viandante, il discepolo, impara soltanto che nessuno può insegnargli nulla. Appena sa rinunciare al suo ruolo di discepolo, impara che ha sempre saputo come vivere, che questa conoscenza ha sempre fatto parte della sua storia. Il segreto è che non ci sono segreti. Il monito del maestro zen 'se incontri il buddha per la strada uccidilo! ' insegna a non cercare la realtà in ciò che è esterno a noi. Uccidere il buddha quando lo si incontra significa distruggere la speranza che qualcuno all'infuori di noi possa essere il nostro padrone. Nessun uomo è più grande di un altro. Dobbiamo imparare che per ognuno di noi la vita può diventare di per sé un pellegrinaggio spirituale, una ricerca, in esilio, senza fine. La nostra unica consolazione in questo viaggio è riconoscere in ogni uomo il nostro compagno di strada.
Amore, odio, vergogna, compassione. Non vi è emozione umana che terapeuta e paziente non sperimentino nel corso del loro viaggio. In questo libro l'autore usa la storia di una relazione terapeutica per affrontare alcune delle problematiche più avvincenti della sua disciplina. Il racconto di questo rapporto così particolare e delle vite dei protagonisti si apre alla riflessione sulle attuali sfide della psicoanalisi: le aspettative magiche dei pazienti, la concorrenza di trattamenti meno impegnativi e di nuovi farmaci stanno mettendo in pericolo questa straordinaria forma di cura.
Il testo offre una chiave di lettura semplice e pratica per comprendere e superare i problemi legati al panico e all'ansietà. Di agevole lettura, si distingue per la completezza dello studio e per l'applicabilità delle terapie suggerite. Basato su programmi di successo e attività di gruppo, questo libro presenta numerosi casi autentici, i risultati delle ultime ricerche e un facile programma in cinque passi per liberarsi da tali disturbi. L'introduzione è stata curata dall'attore garry mcdonald, che ha sofferto di panico e ansia per vent'anni. Bronwyn fox scrive con cognizione di causa, avendo lei stessa sofferto di ansia per quattro anni. Dal momento della sua guarigione, l'autrice ha aiutato migliaia di persone in tutta l'australia.
La schema therapy, ideata dallo psicoterapeuta newyorkese jeffrey young, è un innovativo approccio per il trattamento dei disturbi della personalità e di tutti quei casi resistenti alle tradizionali terapie cognitivo-comportamentali. Senza contrapporsi in alcun modo alla loro validità, infatti, la schema therapy si presenta come un modello strutturato, che integra insieme, in una cornice cognitivista, contributi psicodinamici, della gestalt, della teoria dell'attaccamento e del comportamentismo, al fine di affiancarsi agli strumenti tradizionali di terapia cognitivo-comportamentale, per affrontare più efficacemente i pazienti difficili. Il volume, arricchito di numerosi casi clinici ed estratti di seduta, presenta il modello e le tecniche cognitive, esperienziali e comportamentali della schema therapy, dando particolare importanza alla relazione terapeutica quale strumento di assessment e di intervento. Pensato per i clinici e i terapeuti che lavorano con pazienti particolarmente problematici e gravi, schema therapy offre loro una prospettiva di intervento nuova e un modello di approccio terapeutico efficace e significativo.
'i consigli di questo libro - scrive irvin yalom nell'introduzione al volume - sono tratti da annotazioni relative a quarantacinque anni di pratica clinica. Esso rappresenta un mélange particolare di idee e tecniche che ho trovato utili nel mio lavoro. Queste idee sono così personali, presuntuose e qualche volta originali che difficilmente il lettore potrà trovarle altrove'. La terapia e il rapporto analista-paziente sono, come indica il titolo, l'argomento proprio di questo libro, ma in una maniera appunto così originale che l'esperienza terapeutica vi appare come una sorta di avventura, e analisti e pazienti vi sono raffigurati come singolari 'compagni di viaggio' anziché come distaccati guaritori e infelici che soffrono. Unendo l'abilità di narratore al rigore dello studioso, l'autore di 'le lacrime di nietzsche' racconta i casi clinici più difficili che gli siano mai capitati rileggendoli alla luce di un passo di freud o di schopenhauer, rivela il consiglio di un vecchio amico grazie al quale superò una delusione di gioventù, attinge alle pagine di hermann hesse per parlare di malattia e di guarigione. 'guidato dalla passione per il compito' e messi da parte i consigli che gli suscitavano 'meno entusiasmo', yalom invita i lettori a seguirlo attraverso ottantacinque temi centrali della terapia contemporanea.
Dopo 'l'arte del cambiamento', in questo volume. Giorgio nardone raccoglie e spiega i risultati raggiunti durante la sua attività. Mediante un sempre più consapevole uso terapeutico delle logiche non ordinarie, nardone è giunto a individuare quelle costanti che permettono, caso per caso, di scegliere la strategia più adatta per affrontare e risolvere le più importanti patologie su scala individuale, di gruppo o aziendale. Un percorso in cui non si parte dall'astrattezza lineare di una teoria per procedere alle sue applicazioni, ma si opera nel modo esattamente opposto grazie a quella che nardone definisce «consapevolezza operativa». Alla base di ciò vi è l'accettazione della realtà come mutamento e della credenza, della contraddizione e del paradosso come dati di fatto sempre operanti nei processi mentali e quindi nei comportamenti; e sono proprio questi dati che, una volta riconosciuti, ci suggeriscono la strada più consona per la risoluzione dei problemi. La verità di una teoria si deduce dai suoi risultati; una psicoterapia che funziona è una buona psicoterapia.
Questa volta l'autore mette in scena il tema dell'amore come forza fondamentale della vita, in tutti i sensi. Amore nel senso opportuno di terapie per l'amore: terapie per curare l'amore, essere in grado di vivere una vita che non rinuncia all'amore; e anche terapie a base di amore.
Questa volta l'autore mette in scena il tema dell'amore come forza fondamentale della vita, in tutti i sensi. Amore nel senso opportuno di terapie per l'amore: terapie per curare l'amore, essere in grado di vivere una vita che non rinuncia all'amore; e anche terapie a base di amore.