Quanti anni ha tara? E perché si è attaccata a sam in quel modo? Allampanato, insicuro e intelligente come al solito, samuel monk viene trascinato da tara nei meandri di nuovi misteri e pericoli. Che lo portano addirittura a scontrarsi con i fantasmi della storia del vietnam, a fare i conti con i malsani intrighi economici che ogni guerra porta con sé. Tra complotti internazionali, insospettati risvolti e due occhi tanto trasparenti quanto pericolosi, sam riuscirà comunque ad alimentare la sua passione, il trading, grazie ai misteriosi numeri di piero della francesca.
C'è june, in questo racconto lungo, la bellissima june, e la sua solitudine. La sua tensione per esplorare l'infinito matematico, e il tentativo di liberarsene attraverso l'amore e il sesso. La sua riscoperta di un teoria dimenticata, nella quale anche il lettore viene trascinato, la porta in giro per il mondo, e la fa imbattere in un assassinio: un'altra storia struggente di solitudine e di amore impossibile tra un uomo maturo e una quattordicenne. E e le fa correre anche personalmente dei pericoli insospettati sullo sfondo di un capitalismo internazionale feroce nelle sue regole, nello sfruttamento delle sacche di povertà.
Tornata dopo quarant'anni nella sicilia della sua giovinezza, la narratrice vede avanzare tre figure di donna 'con leggero passo di danza', che la inducono a raccontare la loro storia. Sono le protagoniste di 'quella mattina a noto', donne che nella sicilia a cavallo del secolo si sono battute per la libertà di decidere, di istruirsi, di insegnare. La capostipite è mariannina, costretta ad abbandonare palermo dopo la perdita del marito e del patrimonio. La figlia, lidduzza, conquista l'indipendenza e la difende gelosamente; la nipote, ituzza, si laurea - ospite della famiglia brancati, dove il piccolo vitaliano, detto nuzzo, inventa sul vasino le sue prime storie - e poi si trasferisce a noto, dove insegna, si sposa e cresce i figli, finché la necessità la spinge a lasciare la sua sicilia per bari. Muovendo dal ricordo di un rapporto familiare, gianrico carofiglio chiude con una affascinante finzione il racconto della madre.
Un ultimo saluto a moglie e figlia e via. Si parte per un nuovo mondo. L'esperienza dell'emigrante in una serie di tavole che fanno trattenere il fiato, sognanti e assieme realistiche, surreali e terribilmente attuali. Senza una parola di troppo, senza che una sola frase venga sprecata. L'approdo è un'esperienza che va vissuta in prima persona.
Un lupo molto affamato divora senza scrupoli una preda dopo l'altra: dall'antipasto alla frutta non si fa mancare davvero nulla, neanche il dessert. Tra morsi, bocconi e grandi scorpacciate, un invito a fermarsi quando si è ancora in tempo. Età di lettura: da 3 anni.
Una serata d'inverno, mentre la neve cade copiosa, uno sconosciuto viene visto entrare in una dimora affollata. Poco dopo si ode uno sparo e, in una stanza chiusa dall'interno, un uomo viene ritrovato agonizzante. Dello sconosciuto, nessuna traccia, nessuno lo ha visto uscire e la neve intorno alla casa è intatta. Un mistero in apparenza insolubile, ma non per il brillante gideon fell, che scavando nell'oscuro passato della vittima farà emergere una storia inquietante di carceri e bare nella misteriosa transilvania.
Ma che cos'è un vombato? Risponde a questa strana domanda jackie french, autrice di almeno centosei libri, dai volumi di giardinaggio ai libri per bambini, australiana, con un marito tollerante che accetta vombati sul sofà di casa ma non animali domestici perché, dice, siamo noi gli animali domestici della fauna locale. Insieme a lei è chiamato a svelare cos'è un vombato bruce whatley, anch'egli australiano, illustratore.
Marcellino è un amico. È un 'ingeniere' analfabeta, imprenditore edile, nonché armatore navale, direttore di scavi e manager di qualsiasi attività preveda l'apertura di un cantiere. Il primo novembre del 2009 è stato chiamato a dirigere i lavori in 'alto luogo' in un posto molto lontano, e ne avrà per tutta l'eternità. Marcellino è qui con noi, perché lui è il nostro amico.
Quasi 600 morti e 5000 feriti. E in più il calvario dei loro familiari. È il costo umano di una guerra dichiarata non solo contro lo stato. Questo libro dà voce a chi non l'ha mai avuta. Anzi, a coloro cui è stata, in mille modi, negata. Solo i carnefici sono stati chiamati a testimoniare su quei terribili anni. L'italia, allora, rischia di essere l'unico paese al mondo dove paradossalmente la storia la si lascia scrivere dagli sconfitti, dagli ex terroristi. Avvicinando le vittime (scampati o sopravvissuti a stragi e ad attentati) e i loro familiari, mostrando loro interesse e facendoli parlare, si ascoltano racconti di delusioni, di solitudine e di disinteresse da parte delle istituzioni.
Una raccolta unica nel suo genere sulla saggezza e la spiritualità degli indiani d'america. Orso in piedi, alce nero, tatanga mani, momaday e ohiyesa sono solo alcuni degli autori qui chiamati a testimoniare il profondo amore per la natura e il grande rispetto per la vita che il popolo pellerossa sa esprimere. Accompagnati dalle suggestive fotografie d'epoca di edward s. Curtis, i pensieri e la saggezza degli indiani d'america ci rivelano un mondo spirituale assai ricco e profondo.