Villaggio di rivargenton. Miss barbara buncle, che sembra di mezza età anche se ha trent'anni, che veste in modo orribile e sembra condurre un'esistenza di sconfinata virtù e noia, vive grazie alla rendita dei suoi dividendi insieme alla governante dorcas. Siamo nei primi anni trenta del novecento e la crisi economica non tarda a farsi sentire, così un giorno miss buncle si accorge che la rendita si fa scarsa e che per andare avanti deve inventarsi qualcosa. Accantonata l'idea di allevare galline (troppo svolazzanti), decide di intraprendere la via più semplice: scrivere un libro. Miss buncle non è dotata di grande immaginazione e le uniche cose di cui è in grado di scrivere sono quelle che conosce: i suoi concittadini. Ignorata da tutti ma osservatrice attenta, percepisce vizi e virtù di chi la circonda. La sua sincerità e la capacità di entrare nell'animo altrui la rendono pericolosa come scrittrice mentre guarda e annota. Il libro viene così pubblicato, sotto lo pseudonimo di john smith, e diventa un bestseller. Ben presto gli abitanti di rivargenton si accorgono di essere dentro un romanzo che porta allo scoperto la loro vera natura. Scatta allora la caccia al misterioso john smith e per miss buncle inizia una vita veramente difficile.
Un archeologo omosessuale che vive in grecia, disperato perché il ragazzo libico di cui è innamorato si è sposato; un professore di latino sempre pronto a cacciarsi nei guai per le sue avventure extraconiugali; un ex prete spagnolo che per una malformazione alla mascella ha passato infanzia e adolescenza segregato in casa e che ha abbandonato i voti per dedicarsi alla passione degli scacchi: tutti e tre leggono sui giornali l'annuncio di una misteriosa fondazione che indice un singolare concorso. I concorrenti dovranno decifrare degli enigmi e scrivere un commento ironico: i vincitori riceveranno un premio e saranno arruolati in una missione fondamentale per il futuro del pianeta.
Mack è un uomo alla deriva, sconvolto dalla perdita di una figlia. Un giorno trova tra la posta un biglietto misterioso: qualcuno che si firma pa, nomignolo con cui la moglie di mack si rivolge a dio, lo invita a recarsi 'al rifugio', il luogo in cui la piccola missy ha trovato la morte, uccisa da un maniaco. Mack è chiamato a fare i conti con un passato che non lo abbandona e con quella sofferenza che ha silenziosamente scavato un solco tra lui e dio. Con il ritmo di un thriller e la magia di una favola, 'il rifugio' commuove e insegna che il dolore è spesso una strada per arrivare a se stessi.
Per essere la proprietaria di una cioccolateria, sophie jones non è esattamente la dolcezza personificata. Almeno da quando garrett l'ha lasciata a un passo dall'altare, e lei, che con la fortuna ha sempre avuto un rapporto un po' problematico, ha dedotto che la felicità è solo un'illusione. Non a caso la sua ultima creazione pasticcerà è un delizioso biscottino, ricoperto di cioccolato amaro, con dentro messaggi ispirati a un sano, sanissimo realismo. Leggi: una doccia fredda per tutti quelli che nell'amore e nella felicità continuano a crederci. Ci sono persone fortunate in amore. Tu non sei una di quelle. Oppure: la tua storia d'amore ti lascerà l'amaro in bocca. Per sophie, rimasta orfana da bambina, sempre affamata di affetto e comprensione, riempire i biscotti della sfortuna di perle di cinismo e disillusione è una sorta di esorcismo quotidiano. Così, il giorno in cui garrett ritorna per chiederle perdono, lei sa esattamente cosa fare: gli darà un'altra possibilità soltanto se lui saprà dimostrarle che la felicità esiste. Cento testimonianze di una felicità solida e duratura, e lei accetterà di uscire con lui, come al primo appuntamento. E quando garrett pubblica un annuncio sul giornale, le risposte - sincere, entusiaste, piene di speranza - inondano il negozio, e la vita, di sophie. Insegnandole che, quando si tratta di quella cosa chiamata felicità, cominciare a cercarla è il primo passo per trovarla.
Giulio angioni, antropologo dell'università di cagliari, è scrittore di romanzi e racconti, di ambientazione sarda, in cui ritorna una specie di malinconia delle origini, di inquietudine delle radici che si esprime anche in questo giallo: 'assandira', dal nome di un agriturismo, gestito da un figlio, ritornato con moglie da un emigrazione lontana, e da un padre pastore, meta di turisti in cerca di una teatrale e impudica ricostruzione dell'antica vita agropastorale, che viene dato alle fiamme per consumare un vero e proprio dramma di difesa identitaria, mostruosa mescolanza di moderno ed arcaico.
Di questo romanzo breve sulla mafia, apparso per la prima volta nel 1961, ha scritto leonardo sciascia: '. Ho impiegato addirittura un anno, da un'estate all'altra, per far più corto questo racconto. Ma il risultato cui questo mio lavoro di 'cavare' voleva giungere era rivolto più che a dare misura, essenzialità e ritmo, al racconto, a parare le eventuali e possibili intolleranze di coloro che dalla mia rappresentazione potessero ritenersi, più o meno direttamente, colpiti. Perché in italia, si sa, non si può scherzare né coi santi né coi fanti: e figuriamoci se, invece che scherzare, si vuole fare sul serio'.
Nel 1995 l'autore vede intervistato in tv un suo vecchio professore di college con cui ha perso i contatti e che ha avuto influenza sulla sua vita. Le trasmissioni riscuotono un successo enorme e migliaia di persone gli scrivono per ricevere parole di saggezza e di conforto. Scosso, vergognandosi del proprio lungo silenzio, albom si decide infine ad andare a trovare l'anziano professore, ormai gravemente malato, per quattordici settimane. Insieme dibattono dei temi più vari: l'amore, il denaro, la morte, i valori, la famiglia, il perdono, e ogni volta l'autore esce arricchito da quelle chiacchierate illuminanti e rivelatrici.
Il quarto capitolo della saga dei cazalet dopo gli anni della leggerezza, il tempo dell'attesa e confusione. Un'appassionante cronaca familiare, un grande romanzo popolare adatto a un pubblico trasversale. «la scrittrice più interessante della sua generazione» - martin amis «i romanzi di jane howard sono panoramici, vasti, intriganti e generosi. Insegnando io stessa scrittura, non esiste autore che abbia consigliato più spesso» - hilary mantel luglio 1945. Allontanarsi si apre all'indomani della pace e quella che dipinge è una vera e propria diaspora familiare. La fine della guerra, attesa e sognata nei volumi precedenti, ora pone ognuno davanti a delle scelte: dopo la lunga convivenza forzata, è quasi fisiologica la spinta centrifuga che porta i membri della famiglia ad allontanarsi l'uno dall'altro. Questa dinamica riguarda soprattutto le coppie, che sembrano esplodere a seguito di una lunga compressione: nella disapprovazione generale della famiglia, edward lascia villy; rupert e zoe faticano a rimettere insieme il loro rapporto coniugale dopo la lunga separazione forzata; il matrimonio fra louise e michael si è ormai sfasciato completamente e anche l'allontanamento di raymond e jessica sembra irrimediabile. Viene inoltre a mancare un grande punto di riferimento per tutti: in questo quarto volume la famiglia sarà scossa dalla morte del generale.
Berardo rossi detto dedo è popolare e brillante, è negato per il latino e tifa milan anche se vive a bologna. Giulio bigi è timido e sovrappeso, legge 'l'eneide' come fosse 'tuttosport' e indossa orrende cravatte. Due quindicenni che sembrano appartenere a pianeti diversi, se non fosse che ora abitano nello stesso palazzo e frequentano la stessa classe. E che nella famiglia di giulio c'è un segreto che coinvolgerà, suo malgrado, anche dedo. Giulio, infatti, non ha mai visto suo padre, chiuso in ospedale fin da prima che lui nascesse. Ora quello sconosciuto sta per tornare a casa. Ma non è la persona che lui si aspetta. Mentre dagli armadi del passato emerge una favola nera di ambizione musicale e passione non corrisposta, dedo si rende conto che il 'ciccione del piano di sopra' è diventato un amico, che quell'amico è in pericolo, e che è il momento di fare delle scelte: ora sono loro due contro tutti. Da una trieste intrisa di nostalgia a una luminosa e cinica bologna, pupi avati mette in scena nel suo primo romanzo un intenso intreccio psicologico e una vicenda ricca di suspense: la storia di un'amicizia adolescenziale, di un lungo amore, di una nera vendetta. E crea con dedo e giulio due protagonisti di estrema autenticità: due ragazzi costretti a diventare grandi affrontando le sconfitte dei loro padri.
Non esiste luogo in cui l'amore non possa vincere. Un libro che scuote le coscienze. «un romanzo già venduto in tutta europa. » the bookseller il cielo di un grigio sconosciuto incombe sulla fila di donne. Da quel momento non saranno più donne, saranno solo una sequenza inanimata di numeri tatuati sul braccio. Ad auschwitz, è lale a essere incaricato di quell'orrendo compito: proprio lui, un ebreo come loro. Giorno dopo giorno lale lavora a testa bassa per non vedere un dolore così simile al suo finché una volta alza lo sguardo, per un solo istante: è allora che incrocia due occhi che in quel mondo senza colori nascondono un intero arcobaleno. Il suo nome è gita. Un nome che lale non potrà più dimenticare. Perché gita diventa la sua luce in quel buio infinito: racconta poco di lei, come se non essendoci un futuro non avesse senso nemmeno un passato, ma sono le emozioni a parlare per loro. Sono i piccoli momenti rubati a quella assurda quotidianità ad avvicinarli. Dove sono rinchiusi non c'è posto per l'amore. Dove si combatte per un pezzo di pane e per salvare la propria vita, l'amore è un sogno ormai dimenticato. Ma non per lale e gita, che sono pronti a tutto per nascondere e proteggere quello che hanno. E quando il destino tenta di separarli, le parole che hanno solo potuto sussurrare restano strozzate in gola. Parole che sognano un domani insieme che a loro sembra precluso. Dovranno lottare per poterle pronunciare di nuovo. Dovranno conservare la speranza per urlarle finalmente in un abbraccio. Senza più morte e dolore intorno. Solo due giovani e la loro voglia di stare insieme. Solo due giovani più forti della malvagità del mondo. Il tatuatore di auschwitz è il libro del 2018 e nessun editore ha potuto lasciarsi scappare una storia così intensa da far vibrare le corde più profonde dell'animo. Una storia che presto diventerà un film. Il dolore che lale e gita hanno conosciuto e l'amore grazie al quale lo hanno sconfitto sono un insegnamento profondo: perché restano ancora molte verità da scoprire sull'olocausto e non bisogna mai smettere di ricordare. Un romanzo sul potere della sofferenza e sulle luci della speranza. Su una promessa di futuro quando intorno tutto è buio.