Un romanzo pirotecnico corredato da una galleria di personaggi bizzarri, che come un crescendo rossiniano comincia in sordina per poi evolversi in una serie di rocambolesche avventure fino al ritrovamento dell'agognato tesoro. Ma quale? «mi piace l'idea che questo romanzo possa essere ancora più inclassificabile degli altri miei libri e che diventi di fatto un libro intergenerazionale, avventuroso e intrigante per un pubblico giovane, sensuale e crudele per un pubblico adulto» – michel bussi «'la follia di mazzarino' è il più picaresco dei romanzi di michel bussi dove luoghi e persone cambiano faccia. Proprio come nei ritratti di picasso» - robinson a sei anni il piccolo colin remy vive la tragedia della perdita di entrambi i genitori: la madre in un incidente stradale, il padre suicida in seguito allo scandalo che ha travolto il cantiere di scavi archeologici da lui diretto dopo un incidente che ha causato la morte di tre operai sull'isola anglo-normanna di mornesey. Colin cresce con gli zii. Nel tempo, però, insieme a lui cresce il sospetto, e poi la convinzione, che il padre non sia davvero morto: colin lo capisce da alcuni indizi, vecchie fotografie, parole scambiate a mezza bocca dagli zii. Finalmente, alla vigilia dei suoi sedici anni, con la scusa di frequentare un corso di vela decide di tornare sull'isola di mornesey alla ricerca della sua infanzia e possibilmente del genitore scomparso. Un mondo nuovo gli si apre davanti. Scopre che il padre archeologo non si dedicava soltanto agli scavi e al restauro della vecchia abbazia di saint-antoine, ma era anche sulle tracce di un tesoro leggendario chiamato la follia mazzarino. Scopre che l'isola delle vacanze è in realtà un'isola di criminali. Scopre che i parenti possono essere serpenti. Scopre infine di essere, suo malgrado, depositario di un segreto che quegli stessi criminali stanno affannosamente cercando. Aiutato da madi, graziosa sedicenne borderline, e armand, l'amico gracile con quoziente d'intelligenza 140, colin spazia dalla superficie dell'oceano ai labirintici sotterranei dell'isola alla ricerca in realtà di un doppio tesoro, cioè suo padre e la follia mazzarino, inseguito da malfattori senza scrupoli decisi a carpirgli il suo misterioso segreto a costo di fargli la pelle. «come nella maggior parte dei miei romanzi, almeno i primi, la follia mazzarino si diverte a giocare con la storia, simboleggiata giustappunto dalla follia mazzarino: i protagonisti partono alla ricerca di un tesoro, dispongono di una mappa cifrata, si perdono in gallerie sotterranee. In questo senso la follia mazzarino può apparire come un romanzo di formazione, solare e ludico. Io invece lo considero il mio romanzo più personale. Mi piace che abbia l'eleganza di mascherare la propria crudeltà e la gravità del destino disperato di colin, il protagonista adolescente che non può fidarsi degli adulti, con una caccia al tesoro piena di sviluppi. ( . ) ho un affetto particolare per la leggerezza di questo romanzo turbato da un intreccio da incubo. Mi piace l'idea che possa essere ancora più inclassificabile degli altri miei libri e che diventi di fatto un libro intergenerazionale, avventuroso e intrigante per un pubblico giovane, sensuale e crudele per un pubblico adulto». (michel bussi)