Migrazioni, tensioni internazionali, scambi di immagini e di idee disegnano nuovi scenari. Mentre alcune barriere sembrano crollare, si assiste al nascere di confini e divisioni sempre nuovi. Parole come 'cultura', 'etnia', 'identità' riempiono sempre più, e sempre più spesso a sproposito, i discorsi dei politici e le colonne dei giornali. L'uso e l'abuso, spesso strumentale, dei questi concetti rischia di far apparire le culture come strutture monolitiche e immutabili. E così togliere il crocifisso dalle scuole, battersi in favore di regionalismi o contro l'immigrazione non dà conto di conflitti culturali, ma di costruzioni ideologiche, manipolazioni politiche che finiscono per diventare opinioni diffuse e condivise.
Il secondo, dopo 'l'amministratore', dei sei romanzi del ciclo di barset che dettero a trollope fama e successo. Qui è una storia di potere, la successione alla carica di vescovo, che è anche il passaggio dal governo conservatore a uno liberale, e la lotta tra due ambienti per il dominio effettivo sulla ricca diocesi. E fornisce il caso letterario per penetrare nelle case e nei caratteri: per sapere tutto quello che succede veramente nella città di barchester. Le figure sono compiute e vivide nella loro psicologia e, come è proprio dell'atmosfera vittoriana, il grottesco e il mostruoso, cacciati vanamente dalla superficie della narrazione, ricompaiono fatalmente a sconvolgerne le profondità.
L'autrice, laureata in medicina e specializzata in psichiatria, narra le sue esperienze a contatto con i malati terminali nelle corsie degli ospedali, restituendoci intatti gli ultimi istanti dei pazienti: bambini, adulti, anziani; ci illustra gli stati d'animo dei parenti al capezzale degli ammalati, aiutandoci a comprendere con quanta grazia e pace suprema lo spirito umano si prepara ad affrontare la vita eterna.
Ci sono storie incredibili da ascoltare contemplando il cielo notturno, storie che sembrano fatte apposta per arrivare diritto al cuore. Come quella della stella marina che ai tempi di noè scampò al diluvio ma perse la sua dolce compagna: ora brilla felice nella volta celeste, assieme ad altre mille, e chissà che non sia proprio lei la famosa stella cometa della natività, faro per i pastori, i re magi e le genti tutte. Ma grande parte in questa meraviglia hanno anche le anonime 'creature di terra', che nella loro semplicità ci insegnano tanto. Bambarén tesse nuove trame di sogno, ricche del tocco vibrante della vita, e riprende episodi di storia sacra, trattenendo sulla terra l'incantesimo di una notte stellata.
Sei amici per la pelle, due ragazze e quattro ragazzi, frequentano insieme l'università di una città di provincia, che appare ai loro occhi un paradiso in confronto al paesino addormentato, abitudinario e pettegolo da cui tutti provengono. Durante le vacanze estive a sconvolgere la quiete ricompare una bella e sconosciuta ragazza, la figlia della
Max tivoli nasce nel 1871, a settant'anni. Sa dunque che morirà nel 1941. Chi è, o meglio, cos'è max tivoli? Non c'è nome per chi, come lui, viene 'dall'altro capo della vita'. E che maledizione è diventare giovani col passare degli anni? Scoprire il sesso con il fisico di un cinquantatreenne e l'esperienza di un castissimo diciassettenne? La presunta simmetria della vita e l'ordine stesso delle cose risultano invertiti. E max è destinato a quella cosa stupida e stupenda che è dissipare la vita per amore. Per ben tre volte e in tre modulazioni diverse avrà modo di amare, sempre invano, la donna della sua vita, che non lo riconosce mai, né riconosce in lui la persona da amare. Max tivoli è un 'mostro', che rispecchia quel mostro segreto che è in noi.
Dopo il naufragio su un'isola del mar cinese meridionale e un terribile attacco dei pirati malesi, il capitano jack aubrey e l'amico stephen maturin riescono a raggiungere batavia. Al comando di un nuovo vascello, aubrey può proseguire la sua missione contro la nave francese 'cornélie' e, soprattutto, ritrovare il veliero da guerra 'surprise' sul quale proseguirà con maturin il viaggio fino al nuovo galles del sud. Qui saranno testimoni degli orrori della famigerata colonia penale di botany bay e dovranno affrontare un ambiente squallido e ostile.
Amok è una parola malese che indica una 'follia rabbiosa, una specie di idrofobia umana. Un accesso di monomania omicida, insensata, non paragonabile a nessun'altra intossicazione alcolica'. Lo sa bene il protagonista di questa novella, un medico dai tanti conti in sospeso: con la giustizia, con la professione, con la propria vita ormai annientata. In una confessione simile a un delirio, racconta di un mondo febbrile dove si scontrano la dispotica imperiosità di una donna, convinta che tutto si compri con il denaro, e la divorante passione di un uomo cui i tropici e la solitudine hanno sviato la mente e i sensi.