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Libri in questa classifica: 12357

Pagina 142 di 1236

Posizione in classifica: 1411

Dalla Parte Di Lei

Alba De Céspedes

Narrativa estera - Recente

Dalla Parte Di Lei
Un sofisticato gioco di specchi dal quale emerge la presa di coscienza di una donna che, in un mondo sempre più dominato dagli uomini, riesce a trasformare la rassegnazione in ribellione. «la storia di un grande amore e di un delitto»: così l'autrice stessa definì dalla parte di lei. Narratrice e protagonista è alessandra corteggiani che in questo lungo memoriale rievoca le proprie vicende familiari e personali per raccontare – rigorosamente
Punteggio: 891
                  

Ultimo aggiornamento punteggio: 04/11/2024

Posizione in classifica: 1412

La Foto Sulla Spiaggia

Roberto Riccardi

Narrativa estera - Recente

La Foto Sulla Spiaggia
Alba, una bambina, cresce nell'italia povera di risorse e ricca di speranze degli anni cinquanta. Non sa nulla del suo passato, meno ancora del suo futuro. Ma ha un cuore sensibile, e grazie a questo percorrerà sentieri inimmaginati. Simone, un padre - siamo nel 1944 ad auschwitz -, strappa ogni giorno la vita alla morte, pregando che la moglie e la figlia, perse di vista all'arrivo nel lager, siano ancora vive. Due storie lontane e inconciliabili, eppure destinate a incontrarsi sull'orizzonte di una storia che ha troppo spesso calpestato ogni sentimento umano; due storie unite da un romanzo che vuole essere, prima di tutto, una dedica. Per milioni di morti senza sepoltura.
Punteggio: 891
                  

Ultimo aggiornamento punteggio: 11/08/2023

Posizione in classifica: 1413

Mio Fratello

Daniel Pennac

Narrativa estera - Recente

Mio Fratello
Urgente, intenso, diretto. Daniel pennac ci sorprende con un romanzo come non ne aveva mai scritti. Un omaggio a un fratello molto amato e perduto. Un romanzo ispirato che resterà nel cuore dei lettori. 'non so niente di mio fratello morto, se non che gli ho voluto bene. Sento moltissimo la sua mancanza, e tuttavia non so chi ho perso. Ho perso il piacere della sua compagnia, la gratuità del suo affetto, la serenità dei suoi giudizi, la complicità del suo senso dell'umorismo, ho perso la quiete. Ho perso quel po' di tenerezza che c'era ancora al mondo. Ma chi ho perso? ' poco tempo dopo la morte del fratello bernard, daniel pennac allestisce una lettura scenica di un celebre racconto di melville, «bartleby lo scrivano». Per il personaggio di bartleby, lui e bernard avevano la medesima predilezione. Alternando qui gli estratti del suo adattamento teatrale di bartleby e gli aneddoti su bernard, ricordi affettuosi, divertenti o spietati, battute piene di humour e di lucidità, daniel pennac tratteggia il ricordo del fratello scomparso, vero e proprio complice, insostituibile compagno di vita. E al contempo mette in luce una singolare affinità tra i due personaggi. Come bartleby, bernard era sempre più incline a ritrarsi deliberatamente dalla vita sociale, a un rifiuto categorico di aggravare l'entropia. A questa testimonianza di affetto fraterno, pennac affianca riflessioni appassionate sul teatro, la recitazione e le maschere sociali. Il tutto costituisce un singolare libro d'amore, insieme profondo, lucido e toccante.
Punteggio: 891
                  

Ultimo aggiornamento punteggio: 09/02/2024

Posizione in classifica: 1414

Sorgo Rosso

Mo Yan

Narrativa estera - Recente

Sorgo Rosso
Scelto da ibs per la libreria ideale perché leggere i grandi autori internazionali vuol dire aprire gli occhi sul mondo. Un romanzo epico nel quale le microstorie dei personaggi si srotolano insieme alla grande storia della cina, tanto che viene da chiedersi chi sia il vero protagonista: gli uomini o la cina? E poi la domanda è inutile, perché sono la stessa cosa. La storia epica, grandiosa di questo capolavoro della letteratura cinese contemporanea, si staglia sullo sfondo degli sconfinati campi di sorgo «che in autunno scintillano come un mare di sangue». Dal banditismo degli anni venti, alla cruenta invasione giapponese degli anni trenta e quaranta, fino al periodo che precedette la rivoluzione culturale, sorgo rosso racconta le avventure e gli amori del bandito yu zhan'ao e della sua famiglia, in un affresco che ritrae un intero popolo, tutto un paese. Un paese dalle campagne brulicanti di anime sperdute - contadini, soldati, monaci buddisti, maghi taoisti - in cui «un vento maschio spazza una terra femmina» e il sangue versato è «morbido e liscio come piume d'uccelli».
Punteggio: 891
                  

Ultimo aggiornamento punteggio: 06/02/2023

Posizione in classifica: 1415

I Peccati Del Padre
La Saga Dei Clifton
Vol
2

Jeffrey Archer

Narrativa estera - Recente

I Peccati Del Padre<br>La Saga Dei Clifton<br>Vol<br>2
New york 1939. Appena sbarcato in america, tom bradshaw viene arrestato per omicidio di primo grado. Così, quando sefton jelks, un affermato avvocato di manhattan, gli offre gratuitamente i propri servigi e gli garantisce che riuscirà a fargli avere uno sconto sulla pena, lo squattrinato giovane non può fare altro che accettare. Le cose però non vanno affatto come sperava: all'indomani del processo, in cui viene dichiarato colpevole e condannato a sei anni di galera, l'avvocato sparisce e tom si rende conto che l'unico modo per provare la propria innocenza è rivelare chi è davvero, anche se per proteggere la donna che ama ha giurato che non lo avrebbe mai fatto. Nel frattempo emma barrington arriva a new york, decisa a tutto pur di ritrovare l'uomo che avrebbe dovuto sposare benché le abbiano detto che è morto in mare. L'unica prova su cui si fondano le sue certezze è una lettera. Una lettera spedita più di un anno prima, che è rimasta dimenticata sulla mensola di un caminetto a bristol.
Punteggio: 891
                  

Ultimo aggiornamento punteggio: 26/12/2023

Posizione in classifica: 1416

Dai Tuoi Occhi Solamente

Francesca Diotallevi

Narrativa estera - Recente

Dai Tuoi Occhi Solamente
Candidato al premio strega 2019dopo dentro soffia il vento, francesca diotallevi dà un'ulteriore prova del suo talento con uno struggente, autentico romanzo sulla vita di una delle grandi artiste «invisibili» del xx secolo: vivian maier. «schiva al punto di scattare migliaia di fotografie senza svilupparle, morta ottantatreenne nel 2009, sola, senza un soldo e senza fama, vivian maier ha alimentato il suo mito con la sua invisibilità» - la repubblica «vivian era una donna sola. Se per scelta o per forza, rimane impossibile affermarlo con certezza. Ma non bastano la porta chiusa della sua stanza, le false generalità, il mondo vietato agli altri ad esaurire il quadro» - il manifesto new york, 1954. Capelli corti, abito dal colletto tondo, prime rughe attorno agli occhi, ventotto anni, vivian ha risposto a un'inserzione sul new york herald tribune. Cercavano una tata. Un lavoro giusto per lei. Le famiglie l'hanno sempre incuriosita. La affascina entrare nel loro mondo, diventare spettatrice dei loro piccoli drammi senza esserne partecipe, e osservare la recita, la pantomima della vita da cui soltanto i bambini le sembrano immuni. La giovane madre che l'accoglie ha labbra perfettamente disegnate con il rossetto, capelli acconciati in onde rigide, golfini impeccabili. Dietro il suo perfetto abbigliamento, però, vivian sa scorgere la crepa, il muto appello di una donna che sembra chiedere aiuto in silenzio. Del resto, questo è il suo lavoro: prendersi cura della vita degli altri. L'accordo arriva in fretta. A lei basta poco: una stanza dove raccogliere le sue cose; una città, come new york, dove potere osservare le vite incrociarsi sulle strade, scrutare mani che si stringono, la rabbia di un gesto, la tenerezza in uno sguardo, l'insopportabile caducità di ogni istante. Ed essere, nello stesso tempo, invisibile, sola nel mare aperto della grande città, a spingere una carrozzina o a chinarsi per raddrizzare l'orlo della calza di un bambino. Scrutare i gesti altrui e guardarsi bene dall'esserne toccata: questa è, d'altronde, la sua esistenza da tempo. Troppe, infatti, sono le ferite che le sono state inferte nell'infanzia, quando la rabbia di un gesto – di sua madre, marie, o di suo fratello karl, animati dalla medesima ira nei confronti del mondo – si è rivolta contro di lei. Sola nella camera che le è stata assegnata, vivian scosta le tende dalla finestra, lancia un'occhiata al cortiletto ombroso e spoglio nel sole morente di fine giornata, estrae dalla borsa la veronasua rolleiflex e cerca la giusta inquadratura per catturare il proprio riflesso che appare contro l'oscurità del vetro. È il solo gesto con cui vivian maier trova il suo vero posto nel mondo: stringere al ventre la sua macchina fotografica e rubare gli istanti, i luoghi e le storie che le persone non sanno di vivere.
Punteggio: 891
                  

Ultimo aggiornamento punteggio: 14/07/2021

Posizione in classifica: 1417

Il Ciarlatano

Isaac Bashevis Singer

Narrativa estera - Recente

Il Ciarlatano
«cento storie si svilupperanno, cento personaggi entreranno in scena, cento tradimenti si dipaneranno. E singer si rivela come sempre un genio. » – robinson «un'ottima traduzione che restituisce tutto lo humour e il ritmo di questo scrittore che pubblicava le sue storie a puntate su un periodico yiddish di new york» – il venerdì appena arrivati a new york, nei primi anni della guerra, gli ebrei polacchi dicono tutti la stessa cosa: «l'america non fa per me». Ma poi, un po' alla volta, molti ricominciano a «sguazzare negli affari» come pesci nell'acqua. Altri invece, e più di chiunque il protagonista di questo romanzo, girano a vuoto, si barcamenano, vivono alle spalle degli amici ricchi, o delle donne che riescono a sedurre. Di queste ultime hertz minsker non può fare a meno: sono «il suo oppio, le sue carte, il suo whisky»; le loro gambe, le loro ginocchia contengono «una sorta di promessa», e lui ha bisogno ogni giorno di nuove avventure amorose, di «nuovi giochi, nuovi drammi, nuove tragedie o commedie». Minsker, che pure è un erudito e ha familiarità con il talmud e può «recitare poesie in greco antico e in latino», sembra capace solo di finire nei guai, e «da quarant'anni sta lavorando a un libro ma ancora non ha finito neanche il primo capitolo». In genere, però, le catastrofi che provoca, a sé stesso e a chi gli sta intorno, si risolvono in una strepitosa commedia - una commedia alla lubitsch, con mariti traditi, amanti imbufalite, sedute spiritiche fasulle, crisi di nervi, mercanti di quadri falsi, audaci e fumose teorie edonistico-cabbalistiche.
Punteggio: 891
                  

Ultimo aggiornamento punteggio: 19/10/2024

Posizione in classifica: 1418

Caffè Voltaire

Laura Campiglio

Narrativa estera - Recente

Caffè Voltaire
Una commedia fresca e incalzante, brillante e attuale, che coniuga un riuscitissimo ritratto generazionale al racconto informato di una campagna elettorale perfettamente calata nel presente. «ora, se da piccola ambivi alla presidenza della repubblica e da grande ti arrabatti tra collaborazioni e lavoretti precari, non è andata proprio alla grande, questo lo so. Solo che certi giorni brucia più di altri. Oggi, per esempio» svoltati i trentacinque, anna naldini ha la sensazione di ritrovarsi dalla parte sbagliata della trentina: quella in cui la sbornia diventa dura da smaltire, ma soprattutto quella in cui dai progetti è ora di passare ai bilanci. Ma c'è di peggio. Nel giorno del suo compleanno perde la più importante tra le otto collaborazioni precarie di cui si fregiava il suo barocco curriculum: il lavoro di reporter per 'la locomotiva', il quotidiano di sinistra per antonomasia. Non si scoraggia, e dopo la sbronza di rito è pronta a rimettersi in gioco dal tavolino del caffè voltaire, il suo bar di riferimento. Sarà il giornale più a destra del paese, 'i probi viri', a proporle di seguire una campagna elettorale che si preannuncia agguerritissima dopo l'improvvisa caduta del governo. Perfetto, se non fosse che 'la locomotiva' la richiama: ad anna non resta che celarsi dietro due pseudonimi – voltaire e rousseau – e gettarsi nell'agone politico, prestandosi a un doppio gioco in cui vero e falso si confondono sempre di più. Nell'epoca della post-verità, si può scrivere tutto e il contrario di tutto sperando di uscirne indenni? Tra slogan elettorali, scorrettezze di bassa lega e fake news (con l'aggravante di un inatteso incontro romantico), anna si renderà conto che fare la cosa giusta non è facile come sembra. E pensare che tutto è iniziato con un innocuo motivetto francese sugli illuministi, voltaire e rousseau appunto, che il nonno pietro da lomello, un vecchio saggio pragmatico e ironico, le cantava quand'era piccola.
Punteggio: 891
                  

Ultimo aggiornamento punteggio: 30/10/2024

Posizione in classifica: 1419

Il Cielo è Dei Violenti

Flannery O'Connor

Narrativa estera - Recente

Il Cielo è Dei Violenti
Francis marion tarwater è stato costretto a crescere fin dall'età di quattro anni con il prozio mason, un fanatico religioso che vive come un eremita nei boschi, è convinto di essere un profeta e ha sottratto il bambino al nipote ryber, un maestro elementare che vive seguendo i dettami della ragione e della scienza. Quando mason muore, francis, ormai quattordicenne, torna a casa di ryber, ma con una missione da compiere. Deve battezzare a ogni costo bishop, il figlio del maestro, che a detta del prozio è nato «deficiente» per grazia divina. Comincia così una guerra senza esclusione di colpi, nella quale ryber cerca in ogni modo di riportare francis alla ragione e alla «normalità», mentre nella mente del ragazzo continuano a risuonare gli insegnamenti di mason, e il richiamo di una fede tanto brutale quanto potente e liberatoria. Riproposto da minimum fax in una nuova traduzione a sessant'anni dalla sua pubblicazione, nel 1960, il cielo è dei violenti è considerato una pietra miliare della letteratura americana: un esempio della sensibilità gotica e della potenza satirica che convergono nell'opera di flannery o'connor.
Punteggio: 891
                  

Ultimo aggiornamento punteggio: 13/03/2023

Posizione in classifica: 1420

Chi Ha Ucciso Mio Padre

Édouard Louis

Narrativa estera - Recente

Chi Ha Ucciso Mio Padre
Vincitore del premio salerno libro d'europa 2021 un pamphlet sul legame difficile, forse impossibile, con un padre che ti resping e non ti capisce e le ragioni profonde di quell'essere respinto e non capito. «Édouard louis trabocca di talento. Un libro che è un atto d'accusa e insieme di perdono: proprio come la letteratura» – l'express «il nuovo testo di Édouard louis insiste sulle responsabilità dei politici sulla vita degli ultimi» - la lettura È normale vergognarsi di amare? Con il suo primo libro, farla finita con eddy bellegueule, Édouard louis ha fatto scalpore parlando di sé: un giovane omosessuale avido di conoscenza in un mondo che condanna qualsiasi forma di diversità e non comprende l'utilità della cultura. In questo bruciante pamphlet che coniuga il tono letterario della sua scrittura con la vampa dell'intervento, l'autore torna a casa, cerca di riavvicinarsi al padre, comprende quanto la sua rabbia sia annidata in un'ignoranza indotta dalla realtà in cui è cresciuto, dalle politiche sociali francesi, e condanna con parole roventi chi ha negato a quest'uomo la possibilità di diventare altro. Chi ha ucciso mio padre è un atto d'amore e di denuncia che travalica i confini geografici e sociali.
Punteggio: 891
                  

Ultimo aggiornamento punteggio: 07/10/2024

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