«qualcuno era comunista perché berlinguer era una brava persona. Qualcuno era comunista perché credeva di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri. » «noi siamo convinti che il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi può essere conosciuto, interpretato, trasformato e messo al servizio dell'uomo, del suo benessere, della sua felicità. La lotta per questo obiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita» - enrico berlinguer i versi di giorgio gaber dicono da soli molto del perché l'esempio, la tensione morale e lo slancio ideale di enrico berlinguer siano stati un modello per più di una generazione. A decenni di distanza da quel tragico 7 giugno 1984, quando il segretario del pci venne colpito da un ictus durante un comizio a padova, e in un mondo così diverso da quello in cui lui ha vissuto, le sue idee risultano ancora straordinariamente attuali. Come è possibile che il segretario del partito contro cui è stata scritta la storia della prima repubblica conservi intatto il fascino che sprigionava da vivo? In questo libro sono raccolte e riorganizzate le idee del leader comunista attraverso interviste, discorsi e scritti. Dalla questione morale all'austerità, dal compromesso storico allo strappo con mosca, dai giovani alle donne, i
Nel mondo politico e in gran parte del giornalismo italiano si assiste da tempo a un fenomeno: la 'scomparsa dei fatti'. Oggi sono spesso le opinioni a trasformarsi in fatti. In un paese dove lo scontro ideologico è diventato la prassi, gli esempi di questa situazione abbondano ovunque. Nella coscienza collettiva si radicano 'fatti' che non sono mai stati tali. Due soli esempi: è convinzione comune che il contingente italiano sia stato mandato in iraq a seguito di una risoluzione dell'onu. Falso: ci si è andati molto prima. Il ministro mussi ritiene giusto che il paese consenta all'unione europea la prosecuzione della ricerca sulle cellule staminali. Traduzione: mussi attacca la vita, i cattolici, e vuole abolire la legge corrente. Corrosivo come sempre, marco travaglio dimostra come l'informazione in italia, salvo rarissime eccezioni, abbia del tutto smarrito la sua funzione originaria.
Luglio 1992, la sicilia è dilaniata dalle stragi. In città c'è un poliziotto che ha lavorato con falcone e sono tre anni che si occupa dei misteri di palermo. Si chiama gioacchino genchi. È a lui che chiedono di scoprire qualcosa sulle agende elettroniche del giudice. E di capire dai telefoni se qualcuno spiasse paolo borsellino. E lui qualcosa scopre. Scova file cancellati e li ritrova. Poi ipotizza una pista per via d'amelio: date, nomi, luoghi. Diventa vice del gruppo falcone-borsellino. Ma quell'indagine non la finirà mai. Una mattina all'improvviso sbatte la porta. E se ne va. Da allora non ne ha mai parlato. Finché approda a catanzaro, per la why not di luigi de magistris. Una mattina accende il pc, guarda i tabulati telefonici. E all'improvviso sbianca. Ma non fa in tempo a stendere una relazione: revocato l'incarico, indagato e perquisito, sequestrato l'«archivio» con tutti i dati fin dal 1992. Attaccato da ogni parte politica. Sospeso dalla polizia. E altrove quattro magistrati perdono il posto. E allora cosa c'era in why not, cosa c'era in quei tabulati? C'erano giudici a contatto con boss, magistrati amici degli indagati e dei loro avvocati. Ma c'era soprattutto un intreccio telefonico economico-politico-giudiziario che da catanzaro saliva a roma. E ora che per difendersi ha depositato in tribunale le sue scoperte, può finalmente raccontarlo: perché lasciò allora, perché è stato fermato adesso. Con nomi, date e luoghi.
Alla fine della seconda guerra mondiale si presenta un'occasione storica irripetibile: i generali e gli ammiragli di hitler caduti prigionieri degli alleati vengono interrogati e rispondono a caldo su come e perché sono stati battuti e costretti alla resa senza condizioni. Ne approfitta liddell hart, storico dell'arte militare del nostro tempo. Le campagne di francia, di russia, d'africa, dei balcani, i campi di battaglia in occidente e in oriente vengono così ripercorsi nella particolare ottica di quell'esercito che non riuscì a vincere la guerra.
Il finanziamento occulto della scissione di democrazia nazionale dal movimento sociale italiano; l'affiliazione alla loggia massonica segreta; gli affari multimiliardari fra il ferruccio de lorenzo e l'edilnord di berlusconi; mino pecorelli e silvio berlusconi; l'attacco al monopolio della rai; il sodalizio politico-affaristico con bettino craxi. Questi sono alcuni dei temi trattati da mario guarino nel suo libro.
Il 20 marzo 1995 in quattro treni della metropolitana di tokyo viene sparso veleno liquido da una setta religiosa, causando dodici morti e migliaia di intossicati. Questo libro è una ricostruzione degli eventi per mezzo delle testimonianze delle persone coinvolte, ma è anche un viaggio nella coscienza collettiva dei giapponesi. Unica opera non narrativa di haruki è composta da due parti: la prima presenta le interviste a 40 vittime dell'attentato (e ai parenti dei morti). La seconda, nata anni dopo, contiene le interviste ai membri della setta. Le interviste degli uni e degli altri ci mostrano un giappone dominato dall'alienazione.
La pianura padana come l'aspromonte. Ormai le 'ndrine controllano il nord e fanno affari con chiunque. Questo volume offre una prospettiva inedita per capire un fenomeno ormai 'vecchio' di trent'anni. Solo che tutti hanno fatto finta di niente. Un esercito di 1500 persone che controlla dagli anni settanta non solo il traffico di armi e di cocaina ma anche un'importante quota della liquidità lombarda; sì, quella dei salotti buoni, dei politici, dei cavalieri del lavoro, delle camere di commercio, delle amministrazioni locali. Trent'anni di mazzette (e se necessario di omicidi) per ottenere licenze edilizie e controllare una buona parte degli immobili commerciali del nord italia avendo un dominio ferreo del territorio anche grazie alla continua e capillare attività di estorsione. Adesso la testimonianza di un pentito qui raccolta permette di capire perché tutto ciò è stato possibile e di avere a disposizione verità e retroscena a volte incredibili: il boss che si intrattiene con il futuro ministro, il traffico d'armi con le br, il commercio di uranio, l'incontro con andreotti, il patto tra 'ndrangheta e cinesi, il caso di un industriale delle armi rapito, poi liberato, ed eletto in parlamento per fare gli interessi della 'ndrangheta. Una soluzione per ogni problema. Soprattutto per riciclare denaro sporco e fagocitare le attività produttive più redditizie. Tutto fatto secondo rituali e regole che arrivano da lontano e che si appoggiano su ferrei codici familiari e amicali.
La pianura padana come l'aspromonte. Ormai le 'ndrine controllano il nord e fanno affari con chiunque. Questo volume offre una prospettiva inedita per capire un fenomeno ormai
Il finanziamento occulto della scissione di democrazia nazionale dal movimento sociale italiano; l'affiliazione alla loggia massonica segreta; gli affari multimiliardari fra il ferruccio de lorenzo e l'edilnord di berlusconi; mino pecorelli e silvio berlusconi; l'attacco al monopolio della rai; il sodalizio politico-affaristico con bettino craxi. Questi sono alcuni dei temi trattati da mario guarino nel suo libro.
Il titolo di questa raccolta di reportage sui movimenti rivoluzionari a cavallo tra la fine degli anni sessanta e settanta richiama la figura del sacerdote colombiano vissuto tra i contadini dell'america latina e che, in sottana e con il fucile in spalla, andò a combattere in un reparto partigiano in colombia, dove morì. Al centro del libro, il tema del sacrificio e la lotta dell'essere umano per la dignità, la figura del ribelle dotato di una ferma convinzione etica. Uscito per la prima volta nel 1975