La storia di un tradimento compiuto per amore, in intima complicità con la vittima, duemila anni fa. Un romanzo che riflette le contraddizioni, la violenza, il disperato bisogno di trascendenza dei nostri giorni e della nostra generazione. «un'opera di grande rilevanza stilistica e tematica […] un libro arduo e nettissimo, frutto di una continua rilettura delle 'scritture dell'eterno'» - silvio perrella «nella vicenda di giuda che racconta al mondo il gesto di tradire cristo e nello stesso tempo domanda compassione, pietà, rispetto, comprensione, berto […] ripercorre l'esperienza di faticosa solitudine a cui sono chiamati tutti gli uomini sin dall'alba dei tempi, anche i non credenti, posti di fronte al mistero del divino e del soprannaturale» - giuseppe lupo, l'avvenire «berto è stato il piú grande scrittore della seconda parte del novecento italiano» - cesare de michelis e se giuda iscariota non fosse il peggior traditore che sia mai esistito, ma il più santo tra i santi? Attraverso le pagine de «la gloria» conosciamo un giuda giovane, forte e coraggioso, che interroga e cerca con impazienza «qualche barlume di rivelazione, segni sottili» che gli indichino la presenza del messia. Come giuda, anche gesù sbaglia, si arrabbia, è umano, e gli apostoli non sono uomini soggiogati dalla fede ma affascinati dall'uomo, dal suo ascendente, dalla speranza che egli sia chi dice di essere, in mezzo a una moltitudine di altri presunti redentori. Giuda è l'uomo che vive per la morte, la propria e quella di gesù, che lo accoglie con il compito pubblico di tesoriere, ma con quello segreto di tradirlo, quando dovrà compiersi il suo destino. Ciò che afferma è che la morte è l'essenza stessa del cristianesimo e che «all'origine dei prodigi c'è sempre il male». Giuda compie con il tradimento un ultimo dovere d'amore, pagando con la dannazione un atto per cui era stato predestinato dalle scritture. Ecco il giuda di giuseppe berto: un martire condannato all'eterna infamia con la sola colpa di essere stato scelto in funzione di un tradimento da compiersi affinché la gloria di dio potesse realizzarsi.