La grandiosa ricostruzione di uno dei capitoli più misteriosi della storia umana: la caduta dell'impero romano. Il primo libro che esamina il ruolo decisivo che il cambiamento climatico e le epidemie ebbero nel crollo dell'impero: la storia del trionfo della natura sull'ambizione umana. «scritto in modo stupendo, sontuoso e appassionato, davvero un gran libro di storia» - peter brow «colto, vivace e aggiornato, di gran lunga il miglior resoconto degli aspetti ecologici e ambientali della storia dell'impero romano» - j. R . Mcneill «kyle harper è il gibbon del xxi secolo. Un libro fondamentale» - ian morris la grandiosa ricostruzione di uno dei capitoli piú misteriosi della storia umana: la caduta dell'impero romano. Il primo libro che esamina il ruolo decisivo che il cambiamento climatico e le epidemie ebbero nel crollo dell'impero: la storia del trionfo della natura sull'ambizione umana. «scritto in modo stupendo, sontuoso e appassionato, davvero un gran libro di storia». Peter brown «colto, vivace e aggiornato, di gran lunga il miglior resoconto degli aspetti ecologici e ambientali della storia dell'impero romano». J . R . Mcneill «kyle harper è il gibbon del xxi secolo. Un libro fondamentale». Ian morris intrecciando una solida narrazione storica con la scienza del clima e le scoperte della genetica, kyle harper evidenzia come il destino di roma sia stato deciso non solo da imperatori, soldati e barbari, ma anche da eruzioni vulcaniche, cicli solari, instabilità climatica e virus e batteri devastanti. Il racconto prende le mosse dall'apogeo di roma nel i secolo a. C . , quando l'impero sembrava una superpotenza invincibile, fino alla sua completa disfatta nel vii d. C . , quando roma era ormai politicamente frammentata e impoverita. Harper descrive in che modo i romani cercarono di resistere a un enorme stress ambientale, finché l'impero non fu piú in grado di sopportare le sfide combinate di una piccola era glaciale e ricorrenti focolai di peste bubbonica.
Quello di walter lord è il resoconto più fedele e toccante del disastro del secolo. A 'titanic. La vera storia' fanno infatti riferimento tutti i film e gli spettacoli che rievocano la notte del 14 aprile 1912, e le nove interminabili ore trascorse tra l'urto contro l'iceberg, alle 23,40, e le 8,50 della mattina, quando il transatlantico si inabissò per sempre. Quella tragedia continua a commuovere il mondo intero: delle 2207 persone a bordo di quella nave 'inaffondabile', se ne salvarono solo 705. Intervistando i superstiti con la spregiudicatezza e lo scrupolo del grande giornalista, ricostruendo i fatti con la precisione dello storico, lord racconta in presa diretta l'affondamento del 'titanic'. Illustra i risvolti tecnici, chiarisce dubbi e misteri; e soprattutto dà la parola a chi ha vissuto quell'evento in prima persona.
Nel corso degli ultimi 50 anni la shoah si è trasformata in un soggetto completamente tabù e sacralizzato, un avvenimento che occupa sempre maggior spazio nella misura in cui si allontana nel tempo. Sottratta di mano agli storici onesti - che rischiavano di 'banalizzarla' (crimine supremo) - la shoah, anno dopo anno, ha abbandonato il campo del razionale per entrare a pieno titolo in quello del 'mistero' - per non dire della 'religione'. In tali circostanze, ed in particolar modo a partire dagli anni '60, non sorprende affatto che un buon numero di approfittatori abbiano sfruttato a loro vantaggio un filone che a buon titolo considerarono 'promettente', arrivando a calarsi in vite che non appartenevano loro, inventando deportazioni immaginarie e raccontando bugie, fantasie ed esagerazioni al mondo intero. Al posto dell'indifferenza e dello scherno, questi personaggi ottennero quello in cui più speravano: la riconoscenza mediatica e sociale, che andava di pari passo con il denaro. Il lavoro di anne kling si attesta nel novero dei libri di denuncia e vi relazionerà sui casi più eclatanti di psico-mitologia olocaustica degli ultimi 50 anni.
Vincitore del premio leonida repaci 2018 per la saggistica. Un libro radicale e coraggioso sul baratro che si è venuto ad aprire tra ‘sinistra' e ‘popolo' con l'abdicazione della ‘sinistra' ai compiti e ai fini per cui è nata. «le oscillazioni impreviste della storia possono travolgere anche gli assetti apparentemente più solidi. A questo si riferisce il titolo del breve e polemico la scopa di don abbondio. Una scopa che nei promessi sposi di manzoni era la peste, evento cataclismatico per eccellenza. » – antonio carioti, corriere della sera «la conclusione tumultuosa e, per taluni, sconcertante, del secolo xx ha imposto a tutti un drastico ripensamento sulla direzione e sulle dinamiche del ‘movimento storico', come lo chiamava tolstoj. Si sa che le grandi crisi – quelle che don abbondio chiamava ‘colpi di scopa' – non solo rimescolano le carte e innescano nuovi e diversi rapporti di forza, ma fanno saltare molte ‘filosofie' della storia e impongono una rinnovata riflessione sul suo senso. Tra il cupo fatalismo assertore dell'eterno ritorno degli stessi fenomeni sia pure con mutati protagonisti e il pervicace ottimismo degli assertori delle inarrestabili ‘sorti progressive', la lezione epocale della fine del '900 può – come avvenne anche in altre epoche – aprire una prospettiva critica e realistica: che cioè nessun ritorno è davvero un ritorno al punto di partenza e nessuna restaurazione è davvero tale. Il sinuoso movimento della storia può sprofondarci in deprimenti bassure ovvero innalzarci verso affrettate illusioni. Chi abbia avuto la ventura di vivere crisi epocali e delusioni salutari può tenersi immune da entrambi i rischi: purché sia consapevole del peso delle tradizioni, dell'ingombro dei pregiudizi, dell'insidia costante rappresentata da quel ferino egoismo che costituisce il nucleo del sentire degli umani. Quel nucleo necessita di una drastica, ininterrotta, spesso perdente, educazione all'uguaglianza e alla fratellanza, concetti che datano perlomeno dal 1789. Di tale sinuoso movimento, che non può aver fine, discorre questo libro. » luciano canfora
La seconda guerra mondiale è un incubo che tuttora si staglia al centro dell'età contemporanea: in quanto confutazione totale di ogni nozione di progresso umano e in quanto conflitto la cui eredità ancora ci perseguita a settant'anni di distanza. Il libro di norman stone, che si propone di narrare la guerra nel modo più sintetico possibile, rende incredibilmente nuova una vicenda che nei suoi lineamenti fondamentali è familiare ai più. Grazie al ritmo di una scrittura capace di catturare l'attenzione, ci si sente di fronte allo svolgersi incalzante di una storia terribile. Quello di stone è un tentativo di trasmettere quel che risulta molto difficile comunicare: il senso di un conflitto epocale quale emerge dalla ricostruzione dei fatti, degli atti e delle scelte dei protagonisti.
Il manuale fornisce un quadro chiaro ed esauriente della storia della grecia antica, dalle origini alla conquista romana. Il testo privilegia la ricostruzione degli avvenimenti politici (presupposto necessario per la comprensione degli aspetti economici, sociali e culturali) con una particolare attenzione per la storia delle relazioni internazionali e per la difficile ricerca di un equilibrio panellenico.
Chi è davvero vladimir putin? Un coraggioso protagonista del nostro tempo, capace di condizionare la politica internazionale, oppure l'ex colonnello del kgb non troppo avvezzo alla democrazia? Per rispondere, gennaro sangiuliano ripercorre le tappe principali dell'avventura umana e politica di «zar putin»: radicato nell'anima profonda della russia e nelle sue peculiarità sociopolitiche, putin deriva il suo successo dalla capacità, di fronte a sfide impegnative e drammatiche, di riplasmare un'identità nella quale tanti cittadini russi si riconoscono. La ricostruzione di sangiuliano si arricchisce di ipotesi interpretative fondate su una solida ricognizione delle fonti e ci aiuta a capire qualcosa di più del nostro presente.
Nel corso degli ultimi 50 anni la shoah si è trasformata in un soggetto completamente tabù e sacralizzato, un avvenimento che occupa sempre maggior spazio nella misura in cui si allontana nel tempo. Sottratta di mano agli storici onesti - che rischiavano di
Se l'anniversario dell'unificazione ha ricordato agli italiani l'importanza del processo che nel 1861 riunisce i territori della penisola in uno stato nazionale, molto c'è ancora da fare per giungere a una sua valutazione spassionata. Soprattutto per quanto riguarda il ruolo del mezzogiorno. Com'è possibile che il regno delle due sicilie si sia liquefatto davanti a mille volontari guidati da un pittoresco generale in poncho e camicia rossa? Che parte hanno, negli avvenimenti, le iniziative delle popolazioni meridionali o, piuttosto, gli errori dell'élite borbonica? E cos'ha significato, per la storia lunga del paese, la fusione di realtà molto diverse come il nord e il sud? Il saggio mette a fuoco i punti salienti di questo sofferto percorso, interpretando in modo innovativo una
Nella bassa mesopotamia del iv millennio a. C . Si compie il salto dalla 'barbarie' neolitica alla 'civiltà' storica, ossia alla complessità organizzativa dello stato, della vita urbana, dell'amministrazione e della scrittura. Mario liverani insegna storia del vicino oriente antico nell'università 'la sapienza' di roma.