Malena è una ragazza timida e insicura ma anche appassionata e sensuale, in perenne conflitto con se stessa e ossessionata dal confronto con la sorella reina, freddo modello di perfezione. Malena decide di scavare nel proprio passato avventuroso e convulso per scoprire le ragioni del proprio destino e riuscire ad accettarlo, risalendo poi ancora più indietro lungo i percorsi della storia della sua famiglia, sino agli albori del novecento. Malena si racconta e cerca le radici della 'maledizione' che l'ha colpita. Alla fine capirà che l'unica maledizione è il sesso e l'unica colpa avere il coraggio di viverlo.
L'istria è stata per mezzo secolo un grande buco nero nella coscienza italiana: una terra dimenticata, rimossa, così come è stata di fatto occultata la presenza dei trecentomila profughi istriani che, dopo la guerra, ha scelto l'esilio. In questo libro anna maria mori, che ha lasciato l'istria con la famiglia quando era ancora bambina, prova a spiegare cosa significa essere istriani. Il suo libro non è un'inchiesta oggettiva o il rendiconto di un'esperienza di vita: è piuttosto un collage di storie, persone, percorsi, riflessioni su una terra di confine (italiana, veneta, asburgica, slava), una terra di contadini e di pescatori e di marinai, di poesie, leggende, tradizioni, miti e riti, di sapori e odori mediterranei e mitteleuropei.
La prima puntata del teleromanzo reale di al bano va in onda nel 1967, quando un contadino del sud con una voce che sembra non finire mai diventa famoso cantando 'nel sole'. Il successo si espande in tutto il mondo e viene coronato da un matrimonio da fiaba, quando fra la festa e l'invidia popolare sposa la bellissima romina power, figlia del tyron divo di hollywood. Sembra la famiglia perfetta, ma a turbare la favola arriva la scomparsa della figlia ylenia nel 1994 e la crisi profonda del matrimonio. Il fuoco del gossip non si spegne mai. Quella di al bano è una storia italiana raccontata spesso in terza persona, che in questo libro viene restituita alla voce diretta del suo protagonista.
Firenze, dicembre 1965. Un uomo viene trovato ucciso nella sua abitazione: l'assassino gli ha conficcato un paio di forbici nella nuca. Del morto si conosce la professione, redditizia quanto disgustosa: era un usuraio e la gente, quasi a segnalarne l'estraneità, lo chiamava 'il nuovo venuto'. Da un primo sopralluogo non emergono indizi significativi. Sarà l'autopsia del medico legale diotivede a offrire il primo tassello di un puzzle ancora tutto da costruire. Il commissario bordelli, chiamato a far luce su un delitto che suscita in lui sentimenti contrastanti - il bisogno di far giustizia ma anche una profonda ostilità per la vittima - si appresta a iniziare un'indagine quanto mai ardua.
Monserrat lavora come centralinista in un call center erotico. A milano, per pagarsi l'università. La prima notte prende la telefonata di uno sconosciuto che non vuole parlare con le ragazze. Ma solo con lei. Davide è un artista affascinante, contraddittorio, sfuggente che la convincerà ad incontrarlo, obbligandola a venire meno alle regole. 'non ti sto offrendo una tenera noia. Tu vuoi essere sconvolta', le dice. Nasce una forte attrazione, un amore lì catapulterà in una folle simbiosi sessuale, accompagnata da sentimenti profondi. Monserrat vive questa storia sullo sfondo di una milano stravagante, dove non esistono limiti agli eccessi. All'improvviso decide di partire per l'india. Da questo paese magico, sorprendente e brutale ripercorrerà con la memoria il suo passato, il legame con davide e il motivo della sua fuga. Monserrat è un'eroina che attraversa tutti i mondi possibili con il cuore e la leggerezza di chi ha coraggio. Di chi ha il desiderio di cercare. Di chi ha il rischio nel dna.
Stoccolma è sconvolta da una serie di omicidi a sfondo sessuale. Le vittime sono delle bambine innocenti, adescate mentre giocano nei parchi della città. I pochi testimoni le hanno viste intrattenersi amichevolmente con un uomo. Evidentemente l'assassino riesce a guadagnare la loro fiducia. Il commissario capo della polizia di stoccolma martin beck coordina la squadra degli investigatori tra intuizioni e problemi personali dei suoi uomini, e le incertezze e i ricordi suoi propri. Beck, come diceva maigret di se stesso, 'non pensa mai'; segue tenace e pesante le tracce che il lavoro gli porge: il lavoro di strada, sui testimoni fortuiti e distratti, sugli ambienti che si riesce a circoscrivere. E aspetta che qualcosa succeda nell'inchiesta: ed è questo, aspettare, la sua abilità principale; insieme alla memoria. Magari qualcosa a cui nessuno aveva badato all'inizio che si connette a un nuovo indizio.
Chen zhen, giovane intellettuale di pechino, viene invitato in mongolia per diffondere tra la popolazione locale i principi del neonato regime comunista. Le steppe sono un territorio notoriamente isolato e remoto ma nulla poteva preparare chen zhen a quello che lo attendeva. Si troverà infatti di fronte a gente nomade e fiera, ma sopratutto poco disposta a misurarsi con interlocutori diversi dal lupo, l'eterno avversario della steppa che è al tempo stesso nemico, spirito benefico e simbolo di un'esistenza dedita sì all'aggressione ma anche alla cooperazione e all'armonia con la natura.
Marcello fois racconta la vita di uno dei banditi sardi più spietati l'uomo su cui mussolini mise la taglia più alta e attraverso la storia di una vita che in molti modi fu eroica, racconta anche il sacrificio di una terra che negli stessi anni era in cerca un'identità. Da bambino samuele stocchino sa molte cose, anche della sua vita futura; ma le ha dentro, senza una lingua per esprimerle. Da soldato in trincea recita silenzioso l'eroe senza macchia e torna in patria italiano e decorato. Dopo aver disertato a caporetto è rispedito a morire: ritorna cambiato. I compaesani si sono spartiti i suoi averi e la sua vita: nasce il bandito, l'ultima deriva di un morto vivente.
Chen zhen, giovane intellettuale di pechino, viene invitato in mongolia per diffondere tra la popolazione locale i principi del neonato regime comunista. Le steppe sono un territorio notoriamente isolato e remoto ma nulla poteva preparare chen zhen a quello che lo attendeva. Si troverà infatti di fronte a gente nomade e fiera, ma sopratutto poco disposta a misurarsi con interlocutori diversi dal lupo, l'eterno avversario della steppa che è al tempo stesso nemico, spirito benefico e simbolo di un'esistenza dedita sì all'aggressione ma anche alla cooperazione e all'armonia con la natura.