Una porta di ingresso per epoche e luoghi lontani, dove si intrecciano tradizione e fantasia. Per secoli, i detentori e custodi della cultura e della storia delle genti d'irlanda sono stati i seanchaithe, i
Fu solo nel 1937 che il pubblico poté leggere 'gli anni', la cronaca della storia di una famiglia della upper middle class inglese, i pargiter, dal 1880 ai primi anni trenta. Era dal 1931 che la hogarth press, la casa editrice dei coniugi woolf, non dava alle stampe un romanzo di virginia. Gli anni fu quello di maggior successo, l'unico che entrò nella classifica del 'new york times' dei libri più venduti. Ciò è dovuto a diversi fattori, tra cui la crescente fama della romanziera e la sua maggior partecipazione alla vita pubblica. Ma un motivo non trascurabile sembra essere il genere al quale più facilmente è ascrivibile l'opera, il romanzo di famiglia. Una famiglia in cui le relazioni più frequentemente prese in esame non sono quelle dirette, come tra padri e figli per esempio, ma quelle tra fratelli e sorelle, tra cugini, o tra zie e nipoti, spesso non sposati. Gli anni, pur essendo stato concepito già nel 1931, sembra risentire dell'atmosfera di pericolo incombente che la salita al potere dei movimenti fascisti in europa stava portando con sé. Negli stessi anni in cui joyce stava completando il suo testamento narrativo, finnegans wake, virginia woolf scriveva dunque la propria 'capsula del tempo' da consegnare ai posteri.
Una riflessione sulla giustizia e sulla sua impossibilità in una narrazione dal respiro ampio, in cui palpitano il divino e una natura incantata. Un libro amato da hermann hesse, che vedeva nella
Quando questo romanzo venne pubblicato, fëdor dostoevskij aveva ventiquattro anni; fu un successo travolgente: la critica fu subito concorde nel dichiarare che il suo autore era un genio, un genio, però, che viveva nella miseria più nera, quella miseria senza speranza che ispira, appunto,
Scritto nel 1892, dopo il ritorno dell'autore da sachalin (isola russa che ospitava una colonia penale, della quale scrisse un libro-inchiesta, l'isola di sachalin, sulle disumane condizioni di vita dei forzati),
Comparsa per la prima volta sulla rivista dickensiana «household words» nel 1850, 'lizzie leigh' è la storia di una ragazza che a diciassette anni rimane incinta senza un marito e dunque nel peccato, e dei suoi conflitti con i genitori, divisi tra un naturale sentimento di amore e una morale inflessibile che obbligherebbe alla condanna. Un piccolo gioiello che contiene tutti i temi cari a gaskell - la critica delle dinamiche familiari dell'inghilterra vittoriana e la discriminazione della donna, l'amore materno, il sacrificio, l'espiazione e il perdono. Nel volume si accompagna a un altro racconto assai simile per le tematiche - ambientato nelle campagne del galles, dal titolo 'il pozzo di pen-mortha', incluso in una raccolta successiva alla pubblicazione sulla rivista insieme a 'lizzie leigh'.
Due trame si intrecciano in questo «poema dell'attività moderna»: l'inarrestabile ascesa dell'imprenditore octave mouret grazie al successo commerciale del suo grande magazzino di stoffe