Ascesa e declino di zeljko raznatovic, meglio conosciuto come 'arkan' (felino): il tristemente famoso, sanguinario signore della guerra dei balcani. Dopo una gioventù da teppista per le strade di belgrado, divenne il principale organizzatore e artefice della feroce pulizia etnica voluta dal presidente serbo milosevic. Fu lui a riunire e ad addestrare personalmente i più feroci hooligan di belgrado, carcerati e banditi e a trasformarli nelle 'tigri', soldati spietati che stupravano e uccidevano durante la guerra in croazia e in bosnia del 1991-1995, perpetrando di fatto un genocidio. È proprio in seguito a un incontro poco piacevole con questi soldati sanguinari che l'autore ha deciso di ricostruire la storia del loro fondatore, rivelatasi a dir poco sorprendente: arkan era popolarissimo, nonché l'uomo più ricco della serbia, sposò la più celebre pop star del suo paese in un matrimonio principesco, e solo dopo il bombardamento nato del '99 fu accusato di crimini contro l'umanità. Prima di essere consegnato alla giustizia andò incontro a una morte in circostanze drammatiche e misteriose, degna della sua vita di vero e proprio 'assassino di stato'.
Il mite e umile consigliere jakòv petrovic' goljadkin non è quello che sembra: vive in lui un doppio, un 'sosia'. Il suo io non è un tutto compatto e unico, bensì un mobile e disintegrabile complesso di impulsi che possono scindersi in altri io, tra loro in alternanza e in conflitto. Il suo sosia non è semplicemente una persona tanto somigliante a lui da poter essere per lui scambiata, ma, come dice la parola russa dvojnik, è la proiezione di un io in un altro io autonomo rispetto al primo. Esistono nel romanzo due goljadkin che si completano in quanto totalmente opposti: uno timido e sottomesso, l'altro furbo e arrivista. E goljadkin, come spiega vittorio strada nell'introduzione, è 'la patologia dell'uomo qualunque, il primo gradino di quello 'sdoppiamento' che costituisce la malattia dell'uomo moderno'.
Nell'olanda di fine seicento il tulipano, reso popolare dai turchi ottomani, causò una vera e propria frenesia botanico-finanziaria. I bulbi venivano scambiati con maiali o percore, vino o burro, abiti o letti, gli ibridi più rari e pregiati raggiunsero ben presto quotazioni folli, da capogiro, tanto da valere più di una casa. L'interesse della gente arrivò a non dipendere più dalla loro bellezza, ma dalla nascente consapevolezza che se ne poteva trarre profitto. Cosi, grandi mercanti e umili contadini si fecero contagiare da questa febbre dilagante e il mercato si gonfiò a dismisura fino a crollare nel 1637, come wall street nel 1929, determinando 'la prima grande crisi speculativa del capitalismo moderno'. La prima bolla economica che preannuncia e anticipa le successive, i tulipani di ieri come le dot. Com e come i mutui subprime di oggi, delirio collettivo e prezzi alle stelle: un inarrestabile contagio sociale che porta il sistema al collasso. Mike dash ripercorre questo caso di isteria collettiva e di speculazione di massa e, attraverso la vicenda di un fiore, svela gli imponderabili meccanismi delle passioni umane che tante volte determinano il nostro destino.
Ivy è felice come non è mai stata prima, di quella felicità semplice che si prova quando si ama riamati. Eppure il destino ha altri piani per lei, e quando un incidente spezza la vita del suo tristan, sembra aprirsi un abisso di disperazione. Ma senza che lei si accorga di nulla, tristan ritorna: mandato sulla terra come angelo custode, ha il compito di vegliare sul suo amore. Mentre ivy si abbandona alla disperazione e tristan cerca un modo per potersi mettere in contatto con lei, i ricordi riaffiorano alla memoria e il giovane angelo comincia a chiedersi se il suo sia stato davvero un incidente. Sospesa tra realtà e fiaba, una storia d'amore in cui sono protagonisti gli angeli, creature della luce e custodi delle fragili vite umane.
Nei palazzi del potere della roma antica, dove l'intrigo si cela dietro ogni sontuoso banchetto, dove la cospirazione si annida fra le lusinghe dei propri alleati, un amore proibito sfida l'ordine vigente e il corso della storia. Siamo nel i secolo d. C, vespasiano è ancora un giovane nobile di basso rango, inconsapevole delle glorie imperiali che lo attendono e deciso a elevare il proprio status, quando rimane folgorato da antonia cenide. Nata schiava presso una potente famiglia e educata come scrivana, grazie alla propria intelligenza cenide ha colpito la madre dell'imperatore claudio, che ne ha fatto la sua più fida servitrice e l'ha resa libera. E sono proprio l'acume e la sensibilità dell'ex schiava a intrigare vespasiano, che riconosce in lei doti più eccitanti della mera bellezza. Invano cenide cerca di resistergli, spaventata dalla differenza di ceto: la complicità fra i due sfocia in un'incontenibile e profonda passione, che supera le prove del tempo e della sorte, accompagnando l'ascesa al potere dell'ambizioso giovane fra gli improvvisi viaggi nelle lontane province dell'impero e le lunghe campagne militari. Ma la forza del sentimento non può nulla contro le rigide regole del cursus honorum, il percorso di cariche e uffici pubblici che vespasiano ha intrapreso per arrivare al senato e che vieta il matrimonio con una schiava, anche se liberta. È per amore di vespasiano che cenide non esita a mettersi da parte e a spingerlo fra le braccia di una nobile.
Nel mondo di al'ajis la magia è ancora molto potente, ed è dominata dal canto. La magia è controllata dalle di'erendis, uniche custodi di segreti antichi. Quando la signora del canto, l'eterea halaedris, si rende conto che l'incredibile potere di un ragazzo, jamis, può sconvolgere le basi di quella rigida società, fa di tutto per ostacolarlo, limitandone le capacità. Ma l'amore del giovane per la talentuosa di'erendis Èlhear sarà difficile da frenare. Riuscirà jamis a infrangere la regola e a raggiungere nuovamente la sua amata, relegata nella zona più segreta della scuola? Riuscirà il suo potere a infrangere le basi di quella società le cui regole sono dettate dalla signora del canto?
Quella notte d'estate, l'aria sembrava trattenere il respiro. Tutto era immobile, come in attesa del temporale che di lì a poco si sarebbe abbattuto sui boschi e sul lago. Come se anche il mondo circostante si preparasse all'inevitabile, alla tragedia che avrebbe cancellato un'esistenza e, con lei, la spensieratezza dell'adolescenza. Una notte in cui nel fango si sarebbero mescolati dolore e desiderio, sangue e sudore. Quel 4 luglio del 1977, laura starr fu picchiata a morte con una mazza da baseball. Forse non sarebbe successo se laura avesse dato più peso alle lettere anonime, piene di minacce oscene, che riceveva da più di due mesi. Forse sua sorella cindy avrebbe potuto proteggerla, se non l'avesse lasciata sola per appartarsi con il fidanzato, jonathan stride. E forse il caso sarebbe stato risolto se quest'ultimo, all'epoca diciassettenne, non si fosse lasciato sfuggire il principale indiziato, con il quale si era ritrovato faccia a faccia. Invece la morte di laura è rimasta un mistero. E a distanza di trent'anni stride, ormai affermato detective, se la porta ancora dentro come un peso sulla coscienza. Una ferita che si riapre quando in città compare una giornalista che sostiene di essere stata la migliore amica di laura ai tempi del liceo e di voler scrivere un libro sulla vicenda. Perché è entrata in possesso di una nuova prova. La riapertura del caso spaventerà qualcuno che farà di tutto pur di tenere sepolti i propri segreti.
Nel 1993 marie gesto era scomparsa dopo essere uscita da un supermarket, ma il suo cadavere non era mai stato trovato. L'indagine era stata affidata a harry bosch, che non era riuscito a scoprire l'assassino. Ora, tornato nell'unità dei casi irrisolti, riprende a occuparsi del delitto che non aveva smesso di tormentarlo. Ma c'è qualcun altro che si tormenta. Il procuratore generale. È tempo di elezioni e il procuratore sa che un'eventuale soluzione del caso sarebbe l'asso nella manica che gli manca. E così accade che raynard waits, uno spietato serial killer arrestato per duplice omicidio, si attribuisca anche quello di marie gesto, più una serie di altri, avvenuti nel passato, che non avevano mai trovato soluzione. In cambio della sua confessione, la pena di morte gli viene commutata in ergastolo. Il caso è chiuso, il procuratore soddisfatto, ma non harry bosch, che non si lascia convincere da una soluzione così facile e soprattutto si rende conto di aver trascurato all'inizio dell'indagine un indizio rivelatore. Cercando di non lasciarsi sopraffare dal senso di colpa e di sfiducia che lo attanaglia, bosch segue le sue piste che lo porteranno al cuore di una spirale di perfidia e depravazione. E come un surfista che aspetta l'onda giusta, saprà attendere il momento per sferrare il colpo di grazia.
Le poesie, riflettono la difficoltà di comprendere questa lacerante vita, a cui ci conducono i 'demoni' moderni senza dare alcuna alternativa che la dannazione. Ma l'autore si ribella 'verso per verso'e 'sospiro per sospiro' facendo credere al potere e al mondo che ha vinto lui ma in effetti come gesù sulla croce si abbandona ai suoi sgherri perché poi sa di risorgere. Le sue poesie che sembrano ad una prima lettura le poesie di un sconfitto sono invece poesie di un 'vincente', di un poeta che sa manipolare il verso, per fargli dire il contrario di quello che sembra, poesie piene di speranza perché come dice paolo 'sperare oltre ogni speranza' porta poi alla vittoria.
Non è un caso che il comitato rivoluzionario affidi la missione di 'liquidare' valerian aleksandrovic kurilov, l'odiato ministro della pubblica istruzione del regime zarista, proprio a léon m. : orfano di due rivoluzionari russi, allevato in svizzera a spese del 'partito', questi non ha avuto altra famiglia che i 'compagni', ed è cresciuto con l'idea 'che una rivoluzione sociale fosse inevitabile, necessaria'. Nel gennaio del 1903 léon, non ancora ventenne, assume dunque la falsa identità del dottor marcel legrand e riesce a entrare nella casa di colui che gli studenti universitari hanno soprannominato il pescecane. Perché oltre che un avido uomo di potere, kurilov è anche feroce: non esita infatti a far sparare sugli studenti, né a farli arrestare, processare e giustiziare. Eppure, vivendo costantemente al suo fianco, il falso dottor legrand scopre un uomo diverso: già al primo sguardo gli sembra 'più flaccido, più sgretolato, più vulnerabile', e presto apprenderà che è gravemente malato. Inoltre, kurilov è molto innamorato della seconda moglie, un'ex cocotte francese che i sovrani si rifiutano di ricevere, e a causa di questa donna, che tutti giudicano 'sconveniente', affronterà perfino la disgrazia politica.