Un senso di oscura fatalità domina come un giudizio divino offensori e offesi, tiranni e umiliati, nella storia della famiglia brodie. L'esaltata volontà di potenza, il gretto egoismo del cappellaio agiscono, come una forza demoniaca, sulla madre, sulla moglie, sui tre figli e li travolgono in una rovina materiale e morale. Una sola creatura, mary, che in nome della vita ha avuto la forza di sottrarsi alla maledizione paterna, esce dalla tragedia illuminata di speranza.
Questo romanzo di sibilla aleramo è del 1906. La sua immediata fortuna in italia e nei paesi in cui fu tradotto segnalò una nuova scrittrice, che in seguito avrebbe fornito altre prove di valore, segnatamente nella poesia. Ma soprattutto esso richiamò l'attenzione per il suo tema: si tratta infatti di uno dei primi libri 'femmisti' apparsi da noi. Prefazione di anna folli, postfazione di emilio cecchi.
Apparso nel 1886, 'la freccia nera' è un romanzo ambientato nella guerra delle due rose, il conflitto tra le fazioni degli york e dei lancaster che dilaniò l'inghilterra nella seconda metà del quattrocento. Protagonisti della vicenda sono il giovane dick shelton, allevato dal bieco daniel brackley - il classico signorotto di campagna che per amore dei soldi schiaccia tutti gli altri in miseria -, e joanna sedley. I due si incontrano casualmente nella foresta: dick soccorre un altro ragazzo, che in realtà è joanna travestita, e insieme assistono, non visti, a un incontro segreto dei banditi della freccia nera, nemici giurati di brackley, i quali, per vendicare i torti subiti, colpiscono i cattivi di turno con le loro precisissime frecce nere: la loro firma. Quando dick scopre che il mandante dell'assassinio di suo padre è proprio il padrino brackley, decide di schierarsi a fianco dei banditi, sino allieto fine conclusivo. Tradotto sul piccolo schermo alla fine degli anni sessanta, con una imberbe e tentatrice loretta goggi, aldo reggiani e un cattivissimo arnoldo foà nei panni di sir brackley, lo sceneggiato in sette puntate fece guadagnare al romanzo un posto importante nell'immaginario della cultura pop del nostro paese.
Il natale con le sue leggende, il buio dell'inverno svedese, il calore delle storie accanto al fuoco, la nostalgia di antichi ricordi, l'immensità della natura, ma anche la piccola dose di crudeltà tipica della tradizione delle fiabe popolari sono le atmosfere che si respirano negli otto magistrali racconti della narratrice svedese selma lagerlöf, 'la più grande scrittrice dell'ottocento', secondo marguerite yourcenar. L'incipit da c'era una volta risveglia l'incanto delle storie dell'infanzia, ma basta un incontro inatteso, un gesto, una parola perché ci sia un piccolo scatto, una deviazione: dal mondo delle fiabe si passa a quello degli uomini, resi più umani da quel lampo d'illuminazione. Un regalo sbagliato che apre le porte a una nuova conoscenza, un'intuizione metafisica evocata da una modesta trappola per topi, un segno divino custodito nel foro di un proiettile in un teschio: c'è sempre una fede che fa da leva all'immaginazione, e questa, spesso, a una redenzione. Il tono è solo apparentemente ingenuo, è un trucco del mestiere di un'artista che sa trasformare il folklore delle tradizioni nordiche in storie senza tempo di grande e semplice profondità. Perché è la complessità che si nasconde dietro la normalità a interessarle, la ricca varietà della vita, e la buona novella che c'è sempre un destino diverso che aspetta chi lo vuole cercare. Anche in un libro regalato a natale.
'al faro': questo il vero titolo del romanzo di virginia woolf che la nuova traduzione di nadia fusini riporta all'originaria bellezza. Romanzo sperimentale, intonato alla ricerca di libertà formale che accomuna i grandi scrittori di questo secolo, 'al faro' è un libro sulla memoria e l'infanzia; un'elegia alla luce che ha illuminato le figure della madre e del padre reali, che nel romanzo diventano il signore e la signora ramsay. A tema è lo scontro tra il sì materno ('sì, andremo al faro') e il no paterno ('no, al faro non si può andare'), come esso risuona nel cuore del figlio james, e nella mente della figlia virginia, che a distanza di anni si misura, scrivendo, con la potenza di quei fantasmi. L'effetto è liberatorio. Prima, confessa virginia woolf, 'pensavo al babbo e alla mamma ogni giorno'. Ora 'li depone', li seppellisce. È la sua catarsi.
Nicolaj salmanovic rubasciov è un commissario politico dell'unione societica durante la dittatura di stalin. Il suo compito è quello di scoprire e interrogare gli avversari del regime. Un giorno però rubasciov cade in disgrazia a sarà lui a subire tutti gli aberranti trattamenti a cui sottoponeva le sue vittime.
Nelle taverne di un porto del mar nero, ismaele baruch, il bambino prodigio, canta i dolori e le gioie dei miserabili, degli emarginati, degli esclusi. Il suo talento affascina il poeta in crisi romain nord e la sua amante, la
Ormai adulti, i ragazzi di jo ritorneranno dalle strade del mondo su cui si erano dispersi alla loro mai dimenticata scuola di vita. La storia di una famiglia sullo sfondo dell'america scossa dalla guerra di secessione. Le quattro sorelle march - la giudiziosa meg, l'impertinente jo, la dolce beth, la vanitosa amy - si preparano alla vita vivendo sogni e speranze dell'adolescenza. Le piccole donne crescono e gli svaghi infantili vengono via via sostituiti dai legami del cuore e dai primi dolori che il destino riserva loro. E a questo punto che la storia di jo balza in primo piano. Impulsiva, irrequieta e geniale la secondogenita incarna lo spirito progressista della alcott educatrice: fonda la casa-scuola di plumfield, aperta a studenti di età ed estrazione sociale diversa, protesa a un'educazione che stimoli la libertà, l'amore per la natura, la solidarietà, e dove i giovani ospiti diventano
'nella mia terra la luce ha una sua qualità particolarissima; fulgida, nitida, come se venisse non dall'oggi ma dall'età classica'. Così william faulkner spiegò il titolo del suo settimo romanzo, uscito nel 1932 e subito acclamato come uno dei suoi capolavori. Ed è tra i riverberi crudeli di quella luce implacabile che si consumano le vicende di una folta schiera di personaggi: una ragazza incinta, armata solo di 'una riserva di paziente e tenace lealtà', che si avventura dall'alabama al mississippi alla ricerca del padre di suo figlio; un uomo solitario dallo strano nome, joe christmas, 'con un'inclinazione arrogante e malevola sul viso immobile', che l'isteria razziale del sud getta nell'abisso tormentoso del dubbio circa il proprio sangue; un reverendo presbiteriano ripudiato dalla sua chiesa per l'antico scandalo della moglie adultera e suicida; e, circondati da neri invisibili, gli sceriffi, i taglialegna, i predicatori, le donne 'dal volto di pietra', chi 'definitivamente dannato', chi alla ricerca disperata di una chimerica catarsi.
Il 1929, passato alla storia come l'anno del crollo di wall street che segnò l'inizio della grande depressione, è un anno fondamentale anche per la letteratura americana. Escono infatti 'addio alle armi' di hemingway e 'l'urlo e il furore' di faulkner, una coincidenza che avvicina i libri, diversissimi tra loro, di due amici. Faulkner dà voce barocca a tutte le ossessioni e i fanatismi di quel sud di cui pativa l'interminabile decadenza, incominciata con la sconfitta nella guerra civile. La mitica contea di oxford diventa il teatro di un insanabile conflitto tra bianchi e neri, bene e male, passato e presente. Il romanzo è un complesso poema sinfonico in 4 tempi, che scandiscono le sventure di una famiglia del profondo sud.