'dal 1959 al 1961 curavo sul verri una rubrica, 'diario minimo', che intendeva raccogliere osservazioni di costume, parodie letterarie, fantasie e dissennatezze di autori vari. Alcuni pezzi, ritagli di giornale, citazioni bizzarre et similia, erano anonimi, e per quanto ricordo i vari collaboratori della rivista me li passavano via via per alimentare la rubrica. Essendone alimentatore per mandato, vi avevo pubblicato più di ogni altro, prima piccole moralità e poi via via pastiches letterari. Verso il 1962 vittorio sereni mi chiese di riunire questi miei pezzi in un volume e siccome, a rubrica ormai estinta, 'diario minimo' era diventato ormai quasi il nome di un genere, scelsi questo titolo per il libro che poi uscì nel 1963. La storia del libro è quella che è: so che in vari dipartimenti di architettura si insegna ancora il paradosso di porta ludovica, per non dire della 'fenomenologia di mike bongiorno', citata anche da chi non l'ha letta, tanto che mi è accaduto di vederla definita come 'un libro su', mentre si tratta di sei paginette. Ma la mia propensione a tentare altri diari minimi non si è esaurita; ed ecco che, nel 1992, a distanza di quasi trent'anni ho deciso di pubblicare il secondo diario minimo, sempre fedele all'insegna palazzeschiana del 'lasciatemi divertire'. ' (dalla prefazione di umberto eco a ii secondo diario minimo)
Ogni anno, da più di vent'anni, centinaia di studenti affollano il teatro del campus di harvard per seguire il corso di introduzione alla filosofia politica e morale di michael sandel. Il segreto di questo successo sta nella straordinaria capacità di sandel di collegare i grandi interrogativi della filosofia politica alle questioni più scottanti del nostro tempo. Il libro nasce di lì, da queste leggendarie lezioni. È una ampia e appassionata esplorazione del ruolo e del significato della giustizia nella società contemporanea e un invito ai lettori di qualunque convinzione politica a ragionare sulle controversie e sui dilemmi etici del nostro tempo mettendosi in gioco, considerandole parte di un rinnovato impegno civile. Sandel ci chiede di mettere sotto esame le nostre convinzioni e di trovare risposte 'nostre' alle scelte cui siamo chiamati come membri di una comunità. Quali obblighi abbiamo l'uno verso l'altro come cittadini? È giusto che il governo tassi i ricchi e aiuti i poveri? Il libero mercato è equo? Esistono situazioni in cui dire la verità è sbagliato? Esiste una circostanza in cui uccidere sia giusto? Possiamo accettare che uno stato legiferi in tema di moralità? I diritti del singolo possono essere in conflitto con quelli del bene comune? E ancora: aborto, suicidio assistito, matrimonio tra persone dello stesso sesso, dissenso, servizio militare.
Lake arriva in michigan dopo la morte del padre, rassegnata ad affrontare un nuovo, faticoso inizio. La risalita appare all'improvviso dolce grazie a will, il vicino di casa, a sua volta costretto dalla vita a crescere in fretta. L'intesa è immediata, ma il primo giorno nella nuova scuola lake scopre che il loro è un amore impossibile: will è uno dei suoi professori - giovanissimo, ma dall'altra parte della barricata. Altrettanto impossibile allontanarsi, dimenticarsi, rinunciare: e così lake e will si parlano attraverso la poesia, anzi, le poesie, in pubblico ma in segreto, servendosi di uno slam - una gara di versi - per dirsi tutto ciò che devono e vogliono dirsi. Alla fine è qualcosa di molto semplice, di essenziale: tutto ciò che sappiamo dell'amore è che l'amore è tutto, come ha scritto emily dickinson a nome di tutti noi.
«il mare, il mare! Io non posso fermarmi qui, ho il mio odore da seguire, devo correre, l'autostrada mi aspetta. » altri libertini ha avuto fin dagli inizi una vita avventurosa: pubblicato nel 1980, sequestrato per oscenità e poi assolto dal tribunale («con formula ampia»), è stato giudicato dalla critica una delle opere migliori degli ultimi anni e ha imposto tondelli tra i nuovi autori italiani più letti anche all'estero. Nel descrivere il libro, tondelli preferiva utilizzare la definizione di
Emilie de la martinières è sempre stata in lotta con le sue origini aristocratiche, ma la morte di sua madre, una donna molto 'charmante', fredda e distante, ha risvegliato in lei un groviglio di sentimenti contrastanti e dolorosi. Unica erede del sontuoso castello nel sud della francia, emilie scopre un vecchio taccuino di poesie che la mette sulle tracce della misteriosa e bellissima zia sophia, la cui tragica storia d'amore ha segnato irrimediabilmente la sua famiglia. E mentre prende corpo la turbolenta vita di sophia, anche il puzzle del passato di emilie lentamente si compone. Grazie proprio all'antico castello e a un nuovo, misterioso amore.
Ugo fantozzi è a tutti gli effetti parte dell'identità e della cultura italiane, vera fucina di neologismi e tormentoni che da oltre quarant'anni sono entrati di diritto nel lessico quotidiano. Questo volume riunisce i tre romanzi che narrano l'epopea dell'impiegato per eccellenza, un po' sfigato e un po' eroe popolare. Introduce l'opera un saggio di stefano bartezzaghi sulla 'semiotica fantozziana'.
Sono passati dieci anni da quando la figlia è sparita nel nulla, ma nina hazlitt non si rassegna. Vuole che la polizia riapra il caso, perché di un fatto è assolutamente certa: la sua sally, che al momento della scomparsa aveva diciotto anni, non si è allontanata dalla famiglia per seguire un amore o per cambiare vita. Quando nina si rivolge per l'ennesima volta alla sezione speciale per i crimini irrisolti, a riceverla c'è un ispettore in pensione che si è da poco aggiunto all'unità, un uomo amante delle sigarette e del bancone dei pub: il suo nome è john rebus. E se c'è una cosa che john rebus non ha mai saputo fare nella sua lunga carriera è tirarsi indietro. Nemmeno di fronte ai casi più disperati, suscitando per questo - oggi come in passato - il disappunto di colleghi e superiori. A rebus basta rispolverare vecchi faldoni e documenti dimenticati per trovare una conferma ai sospetti di nina: altre donne, a distanza di anni, sono scomparse dalla stessa via in cui è stata vista per l'ultima volta sally. Perché nessuno ha seguito quella pista? Forse c'è un serial killer che, nelle plumbee lande scozzesi, ha agito per anni impunito. O forse quelle giovani donne scomparse sono ancora vive, ma le loro grida di aiuto si disperdono nella nebbia che ovatta ogni cosa.
L'amore, l'erotismo, l'avventura, le risate, il dolore, la perdita: il satyricon contiene tutti gli ingredienti che cerchiamo in un romanzo. E lo fa dalla distanza di circa duemila anni. Aprire il volume di petronio è come entrare in una gelateria e affondare la mano nuda nella vaschetta del pistacchio. Salvo poi, con stupore e sospetto, accorgersi che la temperatura del gelato è bollente.