Un lungo viaggio da mosca a vladivostok sui treni della leggendaria transiberiana per andare a vedere cosa c'è oltre gli urali. Mentre le giornate scorrono pigramente a bordo del treno, sfilano dal finestrino le città siberiane sopravvissute alla seconda guerra mondiale. Soste di pochi giorni o poche ore diventano occasioni per entrare in contatto con culture e tradizioni affascinanti. E gli incontri si moltiplicano: bellissime donne dagli occhi a mandorla, nostalgici del comunismo e sostenitori del nuovo ordine, un cuoco stagionale che ha trovato lavoro a seimila chilometri da casa e un ex combattente della prima guerra cecena. Giunti infine sul mar del giappone non resterà che tornare indietro riportando testimonianze, impressioni e colori di un viaggio nel cuore e nella periferia del più grande paese del mondo che ancora oggi rimane in gran parte sconosciuto.
Dopo la strepitosa passeggiata nei boschi degli appalachi, bill bryson è partito per l'australia: l'isola più estesa del mondo e che è anche un continente, l'unico continente che è anche una nazione, l'unica nazione che è nata come una prigione. Armato di tanto tempo, del suo immancabile diario di viaggio e di inesauribile ironia e curiosità, bryson ha attraversato in treno l'interno desertico, ha guidato nelle città e lungo le strade costiere, ha camminato e navigato, e si è fermato a parlare più o meno con tutti quelli che ha incontrato. Ayers rock e la grande barriera corallina, il bush e la spinifex, i serpenti velenosi e i canguri, sydney e canberra, gli aborigeni, i vecchi hippy e i surfisti in cerca della grande onda. Il 'catalogo australiano', insomma, è completo, e non poche saranno anche le sorprese. Tutto raccontato con la partecipazione emotiva, l'allegria stilistica e l'umorismo che hanno fatto di bryson lo scrittore di viaggi più letto, e divertente, al mondo.
L'avventuroso e atipico viaggiatore, con i suoi chili di troppo, ci apre le porte della stupefacente australia: sfata l'immagine comune di un paese coperto di deserti e popolato soltanto di canguri; ci parla di un'umanità accogliente e socievole, di corsi d'acqua meravigliosi, della misteriosa cultura aborigena, dell'incredibile varietà della vegetazione e degli animali.
Londra-parigi, venezia-atene, cagliari-olbia, porto-lisbona, bergen-oslo, nizza-marsiglia. Attraverso il brennero e sull'orlo dell'oceano. Città, mondi e vite che si incontrano sul filo di una ferrovia. Federico pace riunisce in ciascun capitolo viaggi in treno che si assomigliano, come possono assomigliarsi i fratelli e le sorelle di una stessa famiglia. Qualcosa li tiene insieme, qualcosa di essenziale, eppure sono diversissimi tra loro. Per le geometrie con cui procedono, per le persone che incontrano e quelle che ti fanno incontrare, per i luoghi in cui ti portano e per i pensieri che ti fanno venire in testa. Racconti per tirare il filo di tante storie e riscoprire il viaggio nella sua forma più sublime, antica e modernissima. Perché quando si parte in treno, si parte davvero.
Sette mesi in sella ad una vespa dall'italia al vietnam. Un viaggio che nasce da un sogno fatto a singapore e poi si sviluppa, chilometro su chilometro, attraverso l'asia, passando per istambul e teheran, il deserto del beluchistan e calcutta, rangoon e hanoi. Un intero continente e centinaia di incontri che hanno cancellato la parola solitudine da un viaggio intrapreso in solitaria.
Sulla carta geografica, venezia sembra un pesce e il ponte che la collega alla terraferma somiglia ad una lenza. Una guida originale (una guida d'autore) alla scoperta della città lagunare. Tiziano scarpa parla della sua città e offre un'opportunità per guardarla da una prospettiva inedita. L'autore spiega che venezia è una città da 'sentire' con i piedi, che impegna il cuore, una città che ha orecchie, bocca naso e occhi. La letteratura che venezia ha accumulato negli anni completa il quadro. Una nuova versione dell'opera, già pubblicata bel 1998, ampliata e rimaneggiata, con anche un racconto di maupassant.
Inviato davvero speciale, instancabile viaggiatore, in questo libro terzani ci invita a conoscere da vicino e a fondo un continente che, al di là della leggenda e dei profumi ammalianti dell'esotismo, resta in gran parte ancora sconosciuto nella varietà dei suoi mille volti. Dall'india al giappone, dalla cina al vietnam, l'occhio di terzani fotografa uomini, paesaggi e scorci di vita in cui spettacolari grattacieli convivono con le capanne sull'acqua, in un racconto che unisce il reportage all'autobiografia, la cronaca alla storia piccola e grande, l'aneddoto all'interpretazione.
Viaggio in autostop attraverso il giappone, seguendo il flusso, da sud verso nord, della fioritura del ciliegio, oggetto di culto nazionale. Il viaggiatore è un profondo conoscitore di questa terra, ci ha vissuto parecchi anni e parla un po' la lingua. Lo spunto narrativo principale è offerto dai personaggi incontrati facendo l'autostop, una carrellata che va dal professore universitario nazionalista allo studente fricchettone, all'ingegnere della mitsubishi in vacanza. Divertenti le note sulle diversità linguistiche che, oltre a dire molto sulla cultura nipponica, si prestano anche a equivoci e gag esilaranti. Interessanti le analisi sui modi di interagire dei giapponesi e sul loro culto per i rapporti gerarchici.
Una traversata dell'africa, attraversando il sahara senza fuoristrada, affrontando le salite di fango rosso e scivoloso nel cuore della giungla su una bicicletta arrugginita, usando ogni genere di mezzo - camion, treni, merci, taxi, furgoni, traghetti, barchini - o andando a piedi e senza soldi per corrompere le autorità.