Un giappone sconosciuto e oscuro, corroso da antichissime e spietate tradizioni. Questo il teatro in cui l'ispettore nippoamericano nishida si trova ad affrontare un caso impossibile da risolvere. Takaji mihara, un uomo d'affari ormai in pensione, è stato ucciso nella sua casa, trafitto da un colpo di spada. La polizia è convinta di aver trovato il responsabile del delitto, un sospettato che avrebbe avuto sia il movente che l'opportunità. Ma il presunto colpevole ha problemi psichiatrici, forse è persino tossicodipendente e ripete di aver trovato la vittima già morta. Il suo sembra un delirio, ma anche per nishida qualcosa non torna nella ricostruzione dei fatti. Persino le analisi del medico legale riportano alcune stranezze che sembrano contraddire il profilo della vittima. Cos'è successo? Chi era davvero takaji mihara? Nishida capisce presto che, per fare luce su questi interrogativi, dovrà addentrarsi nella pericolosa zona grigia degli «evaporati»: migliaia di uomini e donne che per svariati motivi decidono di scomparire e ricominciare da un'altra parte, con un altro nome, con un'altra vita. Un business gestito da società clandestine si occupa proprio di questo: far evaporare le persone. Sarà seguendo la loro scia fumosa che nishida cercherà di risolvere il mistero, svelandoci un volto del giappone inedito, spiazzante e inquietante, ma anche incredibilmente poetico.
Prima di morire i gabbiani agitano freneticamente le ali in una sorta di danza macabra. Montalbano si lascia incantare dal gabbiano morente dalla finestra della sua casa di marinella, ma fa presto a dimenticarlo. Sta infatti per andare in vacanza con livia che è già giunta a vigàta. Solo un salto al commissariato per lasciare tutto in ordine e poi finalmente partire. Giunto in ufficio montalbano chiama i suoi a raccolta. Manca solo fazio, il più fedele e puntuale dei suoi uomini. Non è tornato a casa, il cellulare è muto; il timore diventa allarme. Il commissario ripercorre le più recenti tracce di fazio: è stato visto per l'ultima volta al molo, aveva appuntamento con un vecchio compagno di scuola, un ex ballerino finito nei pasticci. Qualcuno poi l'ha notato in campagna, in una zona disseminata di pozzi artesiani, forse un cimitero di mafia. E in effetti un primo cadavere affiora.
Vicky rai l'ha fatta franca un'altra volta. Grazie all'intervento del padre, il potente ministro dell'interno dell'uttar pradesh, è stato assolto dall'accusa di aver assassinato la giovane barista ruby gill e ha deciso di festeggiare la notizia nella sua villa vicino a delhi. Ma cinque minuti dopo la mezzanotte le luci si spengono e un colpo di pistola uccide il padrone di casa. La polizia individua sei sospetti, ciascuno con un'arma, un movente e l'opportunità di sparare a vicky rai: un ingenuo aborigeno in cerca di una pietra sacra rubata alla sua tribù, una stella di bollywood che non perde occasione per citare nietzsche e sartre, un funzionario in pensione posseduto dallo spirito del mahatma gandhi, un ladro di telefonini finito in un guaio più grosso di lui, un giovane texano venuto in india per trovare moglie e, infine, il padre stesso di vicky, a cui il figlio aveva soffiato un'amante. Sei protagonisti che offrono uno spaccato della società indiana, tra speranza e corruzione, lusso e miseria, modernità e tradizione. Sei trame i cui fili si inseguono per tutto il paese, dalle baraccopoli di delhi alle montagne del kashmir, dalle comunità di eunuchi di varanasi ai lussuosi ritrovi dei nuovi ricchi. Sei vicende che si fondono in un affresco polifonico che rende tutta la complessità dell'india di oggi.
In questo, che è il primo romanzo della serie, due ragazze a oxford attendono alla fermata l'ultimo autobus per woodstock. Il bus è in ritardo e le due ragazze si incamminano a piedi sperando di trovare un passaggio. E lo trovano perché dopo un po' una macchina si ferma e le fa salire a bordo. Passaggio fatale per una delle due, che verrà ritrovata assassinata poche ore dopo. L'ispettore morse inizia l'indagine con l'aiuto del sergente lewis, suo aiutante (in questa e in tutte le avventure che seguiranno). La verità si fa strada con difficoltà e non sarà una scoperta facile né felice.
Trentacinque anni dividono la fine inspiegabile di germund grooth e maria winckler - legati nella vita come nella morte - in fondo a un burrone nei boschi intorno a kymlinge. Incidente o suicidio? Alcune strane circostanze, però, inducono gli investigatori a pensare che possa trattarsi di omicidio: che cosa si nasconde dietro l'apparente normalità degli
Da quando la morte del figlio ha scosso lui e sua moglie, adam fawley, ispettore della polizia a oxford, sa che tutto è possibile, e ormai poche cose riescono davvero a sconvolgerlo. Non si può dire lo stesso per gli abitanti di una strada quieta ed elegante di oxford, dove, per puro caso, alcuni operai fanno una scoperta terribile: una ragazza, in evidente stato di shock, è rimasta per molto tempo prigioniera con il suo bambino di due anni nel seminterrato della casa del professor william harper. Eppure per fawley e la sua squadra non è così semplice trarre conclusioni: william harper, infatti, non solo è molto anziano, ma anche malato di alzheimer. Difficile credere a quello che dice, difficile pensare che possa aver trattenuto una ragazza giovane e forte, e difficile fidarsi dei suoi ricordi per adam fawley e i suoi agenti è il momento di vederci chiaro. L'ispettore capirà che la verità sceglie sempre il modo più tortuoso per farsi avanti. Anche quando, in realtà, è sempre stata in vista. Bastava solo guardarla dalla giusta angolazione.
L'isola di guernsey, nel canale della manica, è un luogo perfetto per nascondersi. Guy e ruth brouard vi hanno trovato rifugio al termine della seconda guerra mondiale dopo un'avventurosa fuga dalla francia. Un luogo paradisiaco dove i due possono coltivare la passione per l'arte al riparo dal resto del mondo. Quando china e cherokee river, fratello e sorella, giungono sull'isola per portare ai brouard i progetti di ristrutturazione di una nuova ala del loro maniero, saranno accolti da una strana, misteriosa atmosfera, fatta di personaggi ambigui, molti segreti e un delitto.
'un gorgo d'angoscia governa l'alterno respiro delle storie che nel romanzo si tramescolano. Il commissario montalbano è in apprensione. Gli orli sfumati di un sogno trasudano malessere, sensazioni superstiziose, oscure premonizioni. Un pensiero laterale stenta a chiarirsi, e perdura nella realtà come sospettosa vigilanza; e come soprassalto a ogni minima coincidenza con lo squallore infausto del sogno che di uno straccio di terra aspra e solitaria ha fatto un obitorio a cielo aperto, con bara chiusa e cadavere da riconoscere, sotto una luce itterica e di meteoropatica influenza. Persino il consueto barbugliamento di catarella si è dato in sogno negli arcani costernanti di una locuzione latina. La rotta sequenza delle indagini, su un'aggressione a mano armata e violenza carnale, su un traffico d'armi, e su degli esportatori di opere d'arte rubate, allinea e intreccia storie di donne di forte e deciso temperamento; mentre il commissario, così esposto al lato oscuro delle cose e ai clandestini giochi della mente, è in attesa che qualcosa di non del tutto delucidato esca fuori, alla fine, da un qualche retroscena, e si riveli. Si sedimenta lo spaesamento in montalbano. Nella vita del commissario va crescendo un senso di solitudine che accascia e predispone a una morbidità di sentimento. Livia continua a essere una voce nel telefono, una minaccia costante e fastidiosa di baruffe. Un'assenza. Una lontananza impegnativa. Irrompe in carne e ossa una donna fatale. ' . Salvatore silvano nigro
A dieci anni thomas bishop viene internato in una clinica psichiatrica dopo aver ucciso la madre che lo seviziava da sempre. Quindici anni dopo, evade dall'istituto e dà inizio a una fuga sanguinaria sul cui cammino sono ancora le donne a cadere. Un omicidio, due, poi saranno decine; bishop tortura e uccide spostandosi da las vegas a chicago, a new york. Un personaggio infero ma straordinariamente umano, del quale shane stevens è cronista implacabile raccontandone nel dettaglio l'infanzia e gli anni di reclusione, le quotidiane strategie di sopravvivenza e la ferocia omicida. Ne emerge un indimenticabile ritratto della follia, di quel concatenarsi di storie, incontri o mancati incontri che conducono un uomo a cedere alla violenza, all'orrore, alla distruzione dell'altro e di sé. E accanto a questa ombra che ferisce a morte le grandi metropoli del continente, emerge il volto oscuro dell'america degli anni settanta, restituito attraverso il racconto di una caccia all'uomo che coinvolgerà tutti, poliziotti e giudici, politici e giornalisti, beffati dall'astuzia dell'assassino e incatenati, loro malgrado, alla sua testarda, deviata umanità.
Una grande occasione si presenta al giovane avvocato caspar leinen quando viene nominato difensore d'ufficio di un omicida reo confesso: può finalmente esercitare la professione che ama, indossare la toga ed entrare nell'austero tribunale del moabit, a berlino. In un primo momento sembra che si tratti di una causa di routine: dopo una vita tranquilla e interamente dedicata al lavoro in fabbrica, l'irreprensibile italiano fabrizio collini ha ucciso con quattro colpi di pistola un ricco industriale ottantenne noto in tutto il paese, hans meyer. Quello che l'avvocato leinen ancora non sa è che in questa storia nulla è come appare. Mentre l'imputato si chiude nel silenzio, rifiutando ogni difesa, leinen scopre che la vittima era il nonno di un suo amico dei tempi del liceo. Benché il ricordo di quell'uomo ricco e potente, ma anche affettuoso e gentile, sia ancora vivo nella sua memoria, il giovane avvocato decide di non rinunciare all'incarico e di cercare in tutti i modi di far luce sul movente. Solo scavando nel passato di meyer, leinen riesce a trovare una traccia che lo riporta a un episodio accaduto in italia durante la seconda guerra mondiale. Da qui avrà inizio un dibattimento teso e serrato che metterà i protagonisti, ma anche i lettori, davanti ai sottili e incerti confini della giustizia. Con una scrittura secca e implacabile, ferdinand von schirach riesce a farci sentire il dolore di una ferita mai rimarginata, un passato con cui non abbiamo ancora chiuso tutti i conti.