'la breve e favolosa vita di oscar wao': già dal titolo si capisce che il romanzo non avrà un lieto fine classico. Ma non importa. Perché la vita di oscar - ribattezzato wao da un amico dominicano che storpia il nome di wilde è davvero favolosa. Da favola. Da favola letteraria, magica e realistica al tempo stesso. Nasce e cresce nel new jersey, il grasso, poco attraente, intelligente e parecchio eccitato oscar. Sua madre belicia è una ex reginetta di bellezza scappata da santo domingo perché perseguitata dal clan del dittatore trujillo, la sorella, lola, è una ragazza dolce, assennata e insieme spericolata come tutte le dominicane di diaz. L'intero albero genealogico di oscar, come quello di altre migliaia di dominicani, è composto da figure torturate, espropriate, martirizzate.
Il volume raccoglie la trilogia completa da cui è stato tratto il film 'la bussola d'oro'. 'a me interessa parlare di temi importanti: la vita, la morte, l'esistenza di dio, il libero arbitrio. Il fantastico non è fine a se stesso, ma sostiene e da corpo al realismo. Non abbiamo bisogno di liste di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, abbiamo bisogno di libri. 'non devi' è presto dimenticato, 'c'era una volta' durerà per sempre''. (philip pullman). Età di lettura: da 12 anni.
La carta d'identità dei nostri 'rappresentanti' e la storia di quello che hanno detto e hanno fatto. Per capire quello che potranno fare. Luogo e data di nascita, curriculum, segni particolari, fedina penale, assenze in parlamento e frasi celebri. Il momento peggiore della nostra vita repubblicana. Un libro che è utile avere come guida non solo al parlamento, ma anche all'italia sfibrata e stravolta di questi anni. Sono più di 150 politici, vecchi e nuovi. Con una piccola schiera di virtuosi (o quasi) che hanno diritto alla citazione. Sono pochi e si notano di più.
Uscito da un coma di 11 anni, rudy scopre che angela, poliziotta e sua fidanzata, non è più né poliziotta né sua fidanzata: è diventata magistrato e sta per sposare uno di famiglia, che non è lui. Scopre anche che da lei ha una figlia di 10 anni. E che il suo collaboratore e amico filo è diventato il direttore del giornale per cui rudy lavorava, e non è più suo amico. Solo il 'muso di faina' di suo padre e la 'faccia da sciacallo' di suo fratello sono rimasti identici. Purtroppo. Rudy gira con un badante moldavo e fa fatica a rimettersi in carreggiata. Pensa di non essere più il donnaiolo di un tempo, ma la bellissima gaia sapegno, glaciale manager di una finanziaria che concede mutui ai piccoli imprenditori della costa smeralda, gli fa cambiare idea. E se tutti sono convinti che non sia più lo spregiudicato cronista di una volta, saranno obbligati a ricredersi. Attore non protagonista in 'mi fido di te', torna, principe della scena, rudy saporito: spietato ma ingenuo, cinico e divertente. Tra tic linguistici, nuraghe e progetti di eliporti, racconta una sardegna tutt'altro che tradizionale e sterotipica: saccheggiata dal turismo, cosmopolita e provinciale, antica e contaminata. Dove molti sognano un riscatto economico e troppi vanno in rovina. Dove troppi sono corrotti e quasi tutti scendono a patti. Una sardegna che è lo specchio dell'italia.
Saba viene data in sposa, appena quindicenne, al più maturo ymer, già vedovo di sua sorella. La giovane, malvista da suocera e cognate, dovrà imparare da sola a gestire marito e figli, specialmente dopo lo sterminio dei suoi fratelli da parte dei nazisti. Nel difficile compito, saba ha come alleate dapprima le figlie e poi le nipoti, in un'epopea tutta al femminile che attraverserà anche la lunghissima parentesi del comunismo. La fine del comunismo è raccontata dalle sue discendenti, non senza rimpianti, perché per loro, pur tra tanti lati oscuri, la dittatura riuscì a sollevare l'albania da uno stato di arretratezza feudale. Le vicende più vicine a noi sono raccontate da una nipote di saba.
Premio scerbanenco 2007. Una raffica di mitra del plotone di esecuzione mette fine alla giovane vita del partigiano bob, ma questa volta non sono nazifascisti quelli che sparano. Accusato di un atto di efferatezza - aver sterminato l'intera famiglia del patriarca - bob è stato giudicato in fretta e furia dal tribunale partigiano composto dai suoi commilitoni della brigata garibaldi e da un commissario politico venuto da oltre la linea del fronte. Tuttavia, poiché molti sono i particolari che non tornano a proposito del massacro delle piane, un'altra brigata ha affidato una parallela indagine a benedetto santovito, reduce dalla russia e diventato anche lui partigiano di giustizia e libertà con nome di battaglia 'salerno' su quelle stesse montagne fra le quali aveva fatto il maresciallo: con la certezza che un carabiniere, come un prete, resta carabiniere nell'anima, qualunque abito indossi. L'escalation drammatica degli eventi bellici impedisce a santovito di portare a termine un'indagine appena iniziata, ma molti anni dopo, nel 1960, il passato bussa di nuovo alla porta e una lettera appassionata e struggente obbliga il maresciallo a ritornare sul caso. Solo che gli anni hanno cambiato, se non i luoghi, tutte le persone. E molto profondamente.
A sessantadue anni, frank machianno, alias frankie machine, è un tranquillo uomo d'affari, ancora nel pieno delle sue forze: proprietario di un negozio di esche sul molo di san diego, agente immobiliare, rifornitore di pesce e tovaglie per ristoranti. Con una figlia da mantenere all'università, una ex moglie cui pagare gli assegni, una fidanzata, giovane e bella, che ama divertirsi. E un amico poliziotto cui ha salvato la vita ma che sa tutto del suo passato, della sua lunga militanza in cosa nostra. Quando i suoi antichi 'datori di lavoro' si fanno vivi e gli chiedono di intervenire come mediatore in una lite tra famiglie, frank non può rifiutare. Anche se ciò significa precipitare di nuovo nel mondo della mafia. Per sopravvivere, a frank machianno non resta che tornare a essere il terribile frankie machine; e nel frattempo cercare nel suo passato, per scoprire chi, tra i suoi vecchi 'amici', è così ansioso di vederlo morto.
In una piccola e spettrale città chiusa dentro mura che la separano dal resto del mondo, vivono abitanti privi dell'ombra e dei sentimenti, tranquilli al riparo di ogni emozione. Tra di loro, un nuovo arrivato ha il compito di leggere 'i vecchi sogni' nel teschio degli unicorni, unici animali del luogo, cogliendo frammenti di memorie e di un'altra vita, di un'altra possibile dimensione. In parallelo, in un'asettica disumana e futuribile tokyo, un uomo sarà coinvolto da uno scienziato tanto geniale quanto sconsiderato in un esperimento a rischio della vita che lo porterà a calarsi nei sottosuoli della città, in lugubri voragini animate da creature mostruose e maligne, metafore delle paure che agitano la coscienza di tutti. Ed è proprio lì, nel buio fondo della mente, che si troverà la chiave dell'enigma, la soluzione del mistero che lega i personaggi dei due mondi, che sono in realtà l'uno il riflesso dell'altro. Sarà possibile lo scambio tra le due dimensioni, il passaggio in entrambi i sensi, o il viaggio sarà senza ritorno?
Questo libro racconta la malasanità, la denuncia, ma soprattutto la spiega. Perché c'è un filo che tiene uniti la clinica degli orrori santa rita, lo scandalo della sanità abruzzese, i tragici errori da cronaca nera e i piccoli grandi disservizi nei quali spesso ci imbattiamo. C'è un sistema, volutamente distorto, che guida molte delle logiche della gestione della nostra salute. E conoscerlo può essere utile per capire che cosa stanno combinando sulla nostra pelle. Paolo cornaglia ferraris, medico in prima linea che già col libro 'camici e pigiami' aveva scosso il mondo della sanità, passa in spietata rassegna tutti i meccanismi di questa macchina: liste di attesa gonfiate e facilmente scavalcabili (basta pagare); esami (e interventi) inutili prescritti per far soldi; ricoveri e dimissioni decisi con criteri prettamente economici; politici che si spartiscono le torte e i primari con tessera di partito; figli di professori che magicamente vincono concorsi universitari; industrie farmaceutiche che corrompono medici e controllori. Questo libro è un'inchiesta coraggiosa, sconvolgente. Per imparare a stare un po' più in guardia ogni volta che disgraziatamente ci capita di avere a che fare con la 'casta bianca'.
Questo libro è una medaglia su cui sono ritratti due volti. Il primo è quello del suo protagonista: amedeo guillet, ufficiale di cavalleria, comandante di un gruppo bande a cavallo che fece contro gli inglesi, durante la seconda guerra mondiale, una sorta di guerra di corsa fra le colline e le pianure desertiche dell'eritrea. Dopo la resa dell'esercito italiano in africa orientale, guillet continuò a combattere. Vestito come un arabo, si mise alla testa di una banda composta da guerriglieri eritrei, etiopici e arabi. Dopo mesi di guerriglia dovette nascondersi a massaua a lavorare come acquaiolo sino al giorno in cui riusci ad attraversare il mar rosso per raggiungere lo yemen neutrale. L'altro volto inciso sulla medaglia è quello del suo nemico, vittorio dan segre, politologo, giornalista, professore a haifa e a stanford, uno dei maggiori esperti di questioni mediorientali. Nel 1938, all'età di 16 anni, emigrò in palestina. Guillet e segre s'incontrarono a napoli nel 1944, combattendo ora dalla stessa parte, ma si conoscono dal giorno in cui segre studiava nell'esercito britannico sui rapporti dell'intelligence service le spericolate azioni di un ufficiale piemontese. Da questa lunga amicizia è nata una biografia in cui segre, per disegnare il ritratto di guillet, ha utilizzato soprattutto fonti 'nemiche': i rapporti e i ricordi degli ufficiali inglesi che lo combatterono in etiopia e in eritrea.