Un libro illustrato che ci aprirà le porte delle case fiorentine dell'epoca, ci porterà dalle botteghe ai palazzi dei mercanti, ma soprattutto ci farà scoprire il volto e il genio di leonardo, artista per antonomasia, come non li abbiamo mai visti. Non è esagerato ritenere il ritratto di monna lisa l'opera d'arte più famosa al mondo. Tradizionalmente si riteneva che leonardo l'avesse realizzato fra il 1503 e il 1506 ma autorevoli studi più recenti sembrano dimostrare che l'abbia terminato nel 1517, quindi esattamente 500 anni fa. In uno straordinario viaggio nella firenze rinascimentale angela ci svela tutti i segreti di questo capolavoro e del mondo che lo ha ispirato.
Fra tutte le statue che ci sono pervenute dal mondo antico, i due meravigliosi bronzi di riace sono quelle che più hanno colpito ed entusiasmato il pubblico. Perché? Certamente, all'origine del loro 'successo' ci sono la bellezza straordinaria e la pregevolissima fattura del giovane e dell'uomo maturo. Ma non solo. A contribuire al loro fascino, è anche l'aura di mistero che tuttora li avvolge. Proprio partendo dalle numerose domande rimaste aperte, alberto angela prova in questo libro a farci rivivere, passo dopo passo, la storia dei bronzi di riace, come se la rivedessimo in un film. Ecco che, prendendoci per mano, ci accompagna nell'epoca e negli ambienti da cui presumibilmente provengono, va alla ricerca dei loro autori (evidentemente grandissimi artisti: forse proprio il leggendario fidia? ) e cerca di immaginare chi potessero raffigurare questi due splendidi personaggi maschili: castore e polluce? Un guerriero e uno stratego? E ancora: come furono forgiati? Con quale tecnica fu possibile renderne la capigliatura morbida o le vene che appaiono sotto pelle? Ma il percorso emozionante alla scoperta dei bronzi non si ferma qui: in quali circostanze sconosciute finirono sul fondale del mar ionio? Vi furono buttati da una nave in una notte di tempesta? E la nave arrivò in porto o affondò? Quando accadde? Che lingua parlava l'equipaggio: greco, latino o addirittura goto?
Il volume si pone l'obiettivo di prendere in esame alcuni importanti esempi di sacre pitture murali medievali, localizzate entro i confini del canavese, concentrandosi sugli aspetti iconografici, ovvero sulla rappresentazione nell'arte relativa a un determinato soggetto, e su quelli iconologici, cioè sul significato simbolico assunto dalle immagini in un determinato ambito storico.
Scelto da ibs per la libreria ideale perché queste lettere ci aprono una finestra sul mondo del pittore più celebre dell'ottocento e sull'arte di quel periodo. 'caro theo': per molto tempo, dall'agosto 1872 fino al 27 luglio 1890, due giorni prima di morire dopo essersi sparato un colpo di rivoltella, vincent van gogh scrisse al fratello theo con una costanza che trova il solo termine di paragone nell'amore che egli nutriva per lui. Per molto tempo theo fu il suo unico interlocutore; sempre fu quello privilegiato, il solo cui confidò le pene della mente e del cuore. Del resto, le lettere a theo (qui presentate in una scelta che riprende, con qualche variante, la versione integrale apparsa in italia nel 1959) costituiscono la gran parte dell'epistolario vangoghiano. Dalla giovinezza alla piena maturità, esse ci permettono di seguire, quasi quotidianamente, la vicenda artistica e umana del grande pittore.
L'origine di ogni fotografia non è la fotocamera, e neppure la scena nel mirino: è la mente del fotografo. È qui che un'immagine viene davvero creata, prima di essere immortalata su scheda di memoria o pellicola. Con la mente del fotografo il famoso fotografo e scrittore michael freeman svela i segreti della creazione di una fotografia di successo. Imparare a sorprendere. Più di qualsiasi altra forma d'arte, la fotografia impone di affascinare e incuriosire lo spettatore con soluzioni e interpretazioni sempre nuove. Puntare in alto, sempre. Il testo si propone di spiegare cosa rende eccellente un'immagine e di esplorare i modi in cui i grandi fotografi centrano l'obiettivo, scatto dopo scatto. Comprendere la composizione. I famosi schemi di freeman illustrano con chiarezza concetti astratti. Approfondire. Freeman offre preziosi suggerimenti per evitare i cliché, riconoscere la ciclicità di mode e stili, studiare le sfumature della luce e persino gestire gli imprevisti. Il seguito de l'occhio del fotografo esamina i metodi con cui i grandi fotografi creano immagini sempre eccezionali; spiega come evitare i cliché visuali e come gestire gli imprevisti; insegna agli appassionati di fotografia a riconoscere gli stili e a sviluppare un approccio personale al processo creativo.
Philippe daverio ci fa da cicerone attraverso le bellezze del nostro paese, in una sorta di 'visita guidata' d'eccezione di quel museo diffuso che è l'italia: chiese, castelli, monumenti, gallerie e opere d'arte. 'queste pagine potrebbero servire agli italiani per godere dell'essere ciò che sono, per amare ciò che hanno ereditato e per preservarlo, e potrebbero servire a chi vien da fuori per scoprire la culla di gran parte di ciò che ha reso il mondo più bello. ' philippe daverio ci fa da cicerone attraverso le bellezze del nostro paese, in una sorta di 'visita guidata' d'eccezione di quel museo diffuso che è l'italia: chiese, castelli, monumenti, gallerie e opere d'arte. Oltre 80 luoghi, noti, meno noti o decisamente insoliti, scelti e raccontati in maniera non sistematica, in base ai viaggi e agli interessi coltivati dall'autore negli anni. Un volume che supera il meccanismo un po' schematico della guida turistica e si propone come un 'invito al viaggio', un itinerario suggestivo e sorprendente, un vagabondare 'lento' attraverso un territorio ricco di tracce e testimonianze della storia e dell'arte di ogni tempo.
Dürer era un visual designer come steve jobs? Perché eva longoria, di desperate housewives, apprezza photoshop come regalo di natale? Scopo del catalogo ikea è informare o incantare? Walter benjamin ha sbagliato previsioni? E il visual designer è un pericoloso rivoluzionario, un puro esperto di grafica o un progettista di futuro? Mentre scrive la nuova guida a un mestiere che ha cinquecento anni alle spalle, e tutto il futuro davanti, falcinelli mette ogni lettore di fronte ai due nodi fondamentali di oggi: la consapevolezza e la responsabilità. Un manuale per chi non vuole limitarsi a riconoscere e usare le forme, ma capire chi davvero sta parlando. Quasi cinquant'anni dopo 'il medium è il massaggio' di mcluhan e fiore, un racconto che aggiorna la mappa di un mondo sempre più governato dalle immagini.
Il volume raccoglie una serie di riflessioni, considerazioni, digressioni sul tema della fotografia. 'medium bizzarro, nuova forma di allucinazione: falsa a livello della percezione, vera a livello del tempo', la fotografia viene scrutata non in sé, ma attraverso un certo numero di casi.
Un capolavoro assoluto come la gioconda non è solo un quadro da ammirare affascinati dagli occhi che sembrano vivi e dalla magia del sorriso. In realtà è un viaggio nella mente e nelle emozioni di leonardo. È una porta che si spalanca su un luogo e su un'epoca indimenticabili: firenze (ma anche milano, roma, mantova, urbino) e il rinascimento. Già dall'ottocento e fino a oggi, è stato detto e scritto moltissimo su leonardo e su monna lisa, un artista e un ritratto su cui si ha sempre l'impressione di non sapere abbastanza. Per andare a conoscere entrambi e svelarne l'eterno fascino, alberto angela ha scelto una chiave completamente nuova: lascia che sia la gioconda a 'raccontarci' leonardo, il genio che l'ha potuta pensare e realizzare. Partendo da ogni dettaglio del quadro e ricostruendo le circostanze in cui leonardo lo dipinse, scopriamo così che il volto della gioconda, levigatissimo dallo sfumato, non ha ciglia né sopracciglia (un dettaglio importante nella storia narrata in queste pagine). O che il suo vestito ha molto da dirci sulla moda del tempo, ma anche sulle abitudini e sull'economia della firenze di inizio cinquecento. O, ancora, che le sue mani non sarebbero state possibili senza approfonditi e sorprendenti studi di anatomia. O che il segreto del paesaggio va ricercato nel nuovo tipo di prospettiva 'aerea', ideato da leonardo. La gioconda può raccontarci queste e molte altre cose sul suo autore. Prefazione di carlo pedretti.