Quando apprende che la nonna samantha è stata ricoverata in ospedale, jennifer si trasferisce nella vecchia casa d'infanzia, una magnifica villa sul lago, per assisterla e per starle vicina il più possibile. Lì, nel luogo dove ha trascorso gli anni più spensierati e gioiosi, trova ad attenderla qualcosa che le cambierà la vita: sam le ha scritto una serie di lettere, attraverso le quali racconta alla nipote la storia della sua vita, una vita ben diversa da quella che tutti hanno conosciuto fino a quel momento. È una storia di intrighi e desideri proibiti, di un segreto di famiglia nascosto per decenni e soprattutto è la storia dell'amore più grande e intenso che jennifer abbia mai sentito. E jennifer imparerà a credere in una seconda opportunità.
Come tutti i suoi amici giulia è la rampolla di una ricca famiglia 'perbene' di una altrettanto ricca e perbene città di provincia del nord italia. È iscritta all'università, ma non studia. Le sue giornate iniziano tardi e sono fatte di shopping e aperitivi, di interminabili serate in discoteca ed esclusive feste private. Giulia non mangia, ma si imbottisce di psicofarmaci e droghe. Una corsa verso l'autodistruzione attraverso eccessi di ogni tipo che lascia un solo, esile, margine alla speranza.
A dos rios, california, sta per essere inaugurata una nuova riserva dedicata ai grandi felini. Tigri, pantere e leoni vivono in grandi recinti separati e chiusi da portali di sicurezza. Una troupe televisiva si reca sul posto per girare uno special. Con lei c'è il sindaco, i suoi bambini, il dottor kurnitz, responsabile della riserva, e pochi altri. Alla fine delle riprese, nel primo pomeriggio, il gruppo si separa. I bambini vogliono vedere le pantere nere, ma quando giungono in prossimità del recinto, la baby-sitter si accorge che il cancello è spalancato. Gli ospiti si rendono conto di essere chiusi all'interno della riserva e che i portali di sicurezza di tutti i recinti sono stati aperti.
L'adolescenza di cecilia finisce a sedici anni, quando ritorna incinta da una vacanza studio in scozia. La precoce maternità condiziona la sua giovinezza e la paura di sbagliare le impedisce in seguito di costruirsi un rapporto d'amore adulto. La figlia francesca e un appagante lavoro di disegnatrice di mobili sono i suoi soli interessi. Ma l'incontro con stefano, fondatore e leader di un complesso rock di grande successo, rimette tutto in gioco.
Paura e umorismo, un intreccio di invenzioni, finali inattesi e sarcastici caratterizzano questi racconti. Dopo i fondali gotici ed elisabettiani dei romanzi, i luoghi che fanno da sfondo ai racconti sono meno esotici, ma non meno inquietanti: un luogo di villeggiatura sul lago maggiore, un collegio a quarto dei mille, tagli urbani gremiti di quei segnali che solo una furiosa paranoia riesce a decifrare.
'nei 'racconti del maresciallo', mario soldati compare esplicitamente tra le pagine, nome e cognome, fingendo che le storie che egli riferisce gli siano state raccontate, e forse gli sono state raccontate per davvero, da un amico piemontese di nascita ma padano per trascorsi professionali, il maresciallo dei carabinieri gigi arnaudi. Tutte le storie prevedono un esordio rituale: il soldati e l'arnaudi seduti a tavola, alla trattoria del leon d'oro, o delle tre ganasce, o magari al vagone ristorante. Si mangia, si beve, e si racconta. Soldati intinge brillantemente la sua materia gialla in questa saporosa e cordiale zuppa di conversazioni familiari, rinunciando di proposito a modi polizieschi, di tale of terror o anche di novella criminale. ' (cesare garboli)
Alle vedove dei grandi scrittori tocca spesso in sorte di trasformarsi in vestali per mantenere la memoria del caro estinto al riparo da scandali e pettegolezzi. La signora driffield lo sa bene. Se poi al momento di individuare un agiografo affidabile, la scelta ricade su un uomo come alroy kear, astro nascente della scena letteraria, il minimo che possa accadere è che dal passato del riverito edward driffield riemerga almeno un fantasma, che ha le sembianze della prima signora driffield, rosie. Da questo spunto maugham ha tratto una feroce e divertente commedia di costume. Alla sua uscita, nel 1930, quando molti riconoscevano nei personaggi tutte le leggende viventi dell'epoca, da hardy a walpole, il libro suscitò enorme scandalo.
All'inizio del 2004, un dirigente politico della sinistra, commentando le ultime vicende delle brigate rosse, affermava di non essere in grado di dare una risposta al perché l'italia era l'unico paese dell'occidente nel quale la lotta armata si protraeva da oltre un trentennio. Secondo l'autore, la lotta armata ha avuto vita lunga in italia per due ragioni concomitanti: un certo consenso, nei primi anni sessanta, poi estintosi col mutare delle condizioni del paese, e la 'lentezza' dell'azione repressiva dei servizi di sicurezza.
Due viaggi in micronesia dischiudono a sacks una prospettiva sconfinata di orrori, meraviglie e misteri: la cecità cromatica completa ed ereditaria che si manifesta a pingelap e pohnpei, in una terra che è un tripudio di colori; il devastante e inspiegato 'lytico-bodig' che colpisce con una paralisi progressiva solo certi abitanti dell'isola di guam e solo quelli nati in determinati anni. Sacks racconta questi suoi viaggi passo per passo, o meglio salto per salto dei minuscoli aerei che lo trasportano come cavallette da un'isola all'altra. Un racconto che, con partecipazione profonda e magistrale arte narrativa, mette di fronte il lettore all'indecifrato rapporto fra la mente e la natura che ci circonda e di cui siamo fatti.
Dopo aver scoperto nei sotterranei della biblioteca dell'università il criptico manoscritto che dà il titolo al libro, quattro studenti di new york si mettono in viaggio verso il deserto del nevada alla ricerca della confraternita dei teschi, una setta millenaria che la tradizione occulta vuole custodisca gelosamente le chiavi per l'immortalità sin dai tempi di atlantide. Ha così inizio un'avventura on the road verso l'ignoto, che costringerà i ragazzi a confrontarsi con le loro paure e i loro segreti più profondi. Ognuno di loro dovrà intraprendere un dolorosissimo processo alla scoperta di sé, dopo il quale l'impossibile scelta di chi vince e chi perde sembrerà naturale, se non addirittura inevitabile.