Vincitore del premio libro dell'anno 2016 di radio3 fahrenheit guardando negli occhi questi uomini e queste donne, specchiandoci nelle loro storie, non potremo non riconoscere l'energia disperata che ci accumuna tutti, quando la vita ci ha travolti e tentiamo di rimetterci in piedi. «non sapevo dove i stavano portando. Sapevo solo che non sarei mai tornata. » due donne si incontrano per mesi, imparano a conoscersi, a capirsi, a fidarsi l'una dell'altra. Una si chiama brigitte, arriva dal congo, ha perso tutto e comincia a raccontare; l'altra si chiama melania, l'ascolta a lungo e poi quella storia decide di scriverla. L'ha scelta fra mille possibili, come si apre una porta o si imbocca un sentiero. Perché è solo dentro gli occhi di ogni singola persona che si può vedere il mondo. Brigitte arriva alla stazione termini un giorno di fine gennaio. Addosso ha dei vestiti leggeri, ha freddo, fame, non sa nemmeno bene in che paese si trova. È fuggita precipitosamente dal congo, scaricata poi come un pacco ingombrante. La stazione di roma diventa il suo dormitorio, la spazzatura la sua cena. Eppure era un'infermiera, madre di quattro figli che ora non sa nemmeno se sono ancora vivi. Quando è ormai totalmente alla deriva l'avvicina un uomo, le rivolge la parola, le scarabocchia sul tovagliolo un indirizzo: è quello del centro astalli, lì troverà un pasto, calore umano e tutto l'aiuto che le serve. Di fatto è un nuovo inizio, ma è anche l'inizio di una nuova odissea. Io sono con te è un libro raro e necessario per molte ragioni: è la storia di un incontro e di un riconoscimento, di un calvario e una rinascita, la descrizione di un'italia insieme inospitale e accoglientissima, politicamente inadeguata e piena di realtà e persone miracolose.