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Classifica Libri CATEGORIA (E SOTTOCATEGORIE)
Classici, Poesia, Teatro E Critica

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Libri in questa classifica: 1024

Pagina 44 di 103

Posizione in classifica: 431

Nervature Poetiche

Daniele Bertoni

Classici, poesia, teatro e critica - Poesia

Nervature Poetiche
Tra il 1995 e il 2005 l'autore viaggia per tutta italia con il suo lavoro di make-up artist ed è durante questi spostamenti che nascono gli scritti da p. 30 a p. 93. A seguire, ci sono le più recenti, apparse soltanto sui social network. Sono tutte da considerarsi come 'intrusioni intime estrose' della sua capiente produzione, di cui gran parte ancora inedita. Sfruttando alcune sue 'false identità' che negli anni lo hanno 'aiutato' a non perdersi, vi ritrova l'ispirazione, contemplando soprattutto le persone che incrocia e i luoghi in cui le incontra. Definisce questi scritti come 'ipotesi liriche' o 'trappole poetiche' e non proprio vera poesia. Attraverso varie tematiche ne escono componimenti del tutto insoliti, a volte imprecisi, ipnotici.
Punteggio: 831
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 08/12/2020

Posizione in classifica: 432

La Terra Desolata-Quattro Quartetti
Testo Inglese A Fronte

Thomas S. Eliot

Classici, poesia, teatro e critica - Poeti

La Terra Desolata-Quattro Quartetti<br>Testo Inglese A Fronte
Tema de 'la terra desolata' è la città infernale, descritta prima da william blake, poi da baudelaire: città diabolica dove, con il passare del tempo, l'uomo si trova sempre peggio. È una tragedia grottesca che anticipa la poetica di beckett e fellini. Con la sua poesia, e in particolare con 'i quattro quartetti', eliot tenta di dimostrare che l'immaginazione (quella che per lui si incarnava nella poesia religiosa) può, nello sfacelo del mondo odierno, riconquistare i suoi privilegi. Impresa pressoché disperata: costruire qualcosa dall'impossibilità, dalla mancanza, dalle rovine. Introduzione di czeslaw milosz
Punteggio: 831
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 28/08/2024

Posizione in classifica: 433

I Cento Libri Che Rendono Più Ricca La Nostra Vita

Piero Dorfles

Classici, poesia, teatro e critica - Studi sociali

I Cento Libri Che Rendono Più Ricca La Nostra Vita
Leggere ha ancora un senso? Cosa può insegnarci e come può cambiarci la vita? In questo libro piero dorfles ci accompagna in un viaggio nel magico mondo della letteratura attraverso i cento capolavori che meglio rappresentano il nostro immaginario letterario condiviso e ineludibile, e traccia un itinerario che appassionerà quanti si rivolgono ai libri per studiare, insegnare e cercare di capire meglio il mondo. Raccontandoci di utopie, di desideri, di mondi fantastici e di avventure emozionanti, ci fa rivivere la lettura come un'avventura dello spirito, un'esperienza della vita e un passaggio di maturazione. Con la consapevolezza costante che più libri si hanno in comune, più grande è il sistema di riferimenti, di esperienza e di sapere condiviso che ci permette di vivere in armonia con gli altri. Da '1984' di orwell a 'se questo è un uomo' di levi, dal 'conte di montecristo di dumas' a 'delitto e castigo' di dostoevskij, la lettura diventa così un'esperienza in grado di arricchire le nostre vite attraverso ponti di emozioni e saperi condivisi, capace di avvicinarci al prossimo e di renderci sensibili al mondo e al destino dell'uomo.
Punteggio: 829
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 27/08/2022

Posizione in classifica: 434

Lettere A Un Giovane Poeta-lettere A Una Giovane Signora-su Dio

Rainer Maria Rilke

Classici, poesia, teatro e critica - Saggi

Lettere A Un Giovane Poeta-lettere A Una Giovane Signora-su Dio
Le lettere a un giovane poeta furono realmente indirizzate da rilke al giovane scrittore kappus fra il 1903 e il 1908. Pubblicate postume nel 1929, si diffusero in breve tempo nei paesi di lingua tedesca come una specie di breviario – non tanto d'arte quanto di vita. Oggi, nella generale riscoperta di rilke, ormai sfrondato di quegli omaggi sensibilistici che per molti avevano a lungo impedito l'accesso alla sua grande poesia, queste pagine tornano a essere una guida preziosa. Fin dalle prime righe, esse ci danno l'accordo che poi sentiremo risuonare in ogni parola di rilke: «la maggior parte degli avvenimenti sono indicibili, si compiono in uno spazio che mai parola ha varcato, e più indicibili di tutto sono le opere d'arte, misteriose esistenze, la cui vita, accanto alla nostra che svanisce, perdura». Scrivere, per rilke, era al tempo stesso un atto che poneva esigenze assolute, mutando la vita intera, e un oscuro processo biologico, una fermentazione delicata dove alla coscienza spettava soprattutto di stare in ascolto, esercitando un'ardua «passività attiva». E proprio in queste lettere rilke ha saputo illustrare la sua «via» alla letteratura con le parole più precise e più dense. Unite a due altri brevi testi di carattere affine (le lettere a una giovane signora e su dio), le lettere a un giovane poeta vengono qui proposte nella celebrata versione di leone traverso, che fu uno dei primi e più felici interpreti di rilke in italia.
Punteggio: 829
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 12/12/2023

Posizione in classifica: 435

Resteranno I Canti

Franco Arminio

Classici, poesia, teatro e critica - Poeti

Resteranno I Canti
Fedeli ai paesaggi, seguendo la strada di una poesia semplice, diretta, non levigata, questi versi sono una serena obiezione al disincanto e alla noia. Per franco arminio l'organo della vista sono le parole, molto prima degli occhi. Le parole sanno posarsi su dettagli che fino a un minuto prima erano invisibili, illuminandoli. Nascono nel silenzio, ma ridanno voce ai paesi spopolati. Sanno di essere fragili, ma non temono il ''lupo nascosto dietro lo sterno''. In una perenne oscillazione tra uno scrivere che cerca la vertigine e uno scrivere che dà gloria all'ordinario, arminio si muove senza tregua tra i due poli della sua poesia: l'amore e la terra, il corpo e l'italia, la morte e lo stupore. Si tratta di festeggiare quello che c'è e di cercare quello che non c'è. Fedeli ai paesaggi, seguendo la strada di una poesia semplice, diretta, non levigata, questi versi sono una serena obiezione al disincanto e alla noia. La politica, l'economia, le cosiddette scienze umane, sono gomme lisce nella neve. Solo la poesia ha le catene.
Punteggio: 827
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 20/04/2024

Posizione in classifica: 436

Scintille
Storie E Incontri Che Decidono I Nostri Destini

Federico Pace

Classici, poesia, teatro e critica - Saggi

Scintille<br>Storie E Incontri Che Decidono I Nostri Destini
Perché è sempre dall'incontro con l'altro che vengono decisi i nostri destini. «sono le scintille che scoccano da un incontro, le misteriose alchimie che avvincono due persone in legami impossibili da sciogliere, il filo conduttore del nuovo libro di federico pace» - il venerdì «un diamante vero» – matteo bussola «una sensibilità che non può lasciare indifferenti» – vanja luksic, internazionale nessun uomo è un'isola. Ciascuno di noi viene toccato, illuminato, travolto e mutato da un incontro. Da un'amicizia o un amore. Da una sorella o un padre. Ma anche da chi ha acceso il desiderio e poi è svanito. Un viaggio nel cuore segreto di quelle relazioni, di quei sentimenti, che danno un senso alla nostra vita quanto misteriosi e abissali sono i legami che tengono insieme le famiglie? Quale sortilegio innesca la fiamma che spinge due persone ad amarsi? Dove nasce la tensione che dura una vita intera tra una madre e un figlio? Perché un fratello e una sorella diventano più forti tenendosi stretti l'uno all'altra? Come spiegare la compassione che affiora dalla rivalità? Quanto dura la scia di quel che si è provato quando un grande amore si dissolve? Raccontando le relazioni e i legami che in ogni momento della nostra esistenza intessiamo con chi ci sta accanto per sempre o solo per un breve tratto di vita, federico pace ci svela la natura vertiginosa e incerta dei rapporti, entra nel cuore pulsante dei sentimenti che alimentano la nostra quotidianità e danno senso a ciò che siamo.
Punteggio: 827
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 30/11/2022

Posizione in classifica: 437

Vite Minuscole

Pierre Michon

Classici, poesia, teatro e critica - Saggi

Vite Minuscole
Vite minuscole esce in francia nel 1984. È il primo libro di uno scrittore ignoto al milieu letterario, ma è subito chiaro che si tratta di un esordio folgorante. «una raccolta di otto ritratti e in un tormentato romanzo di formazione, sebbene indiretto. È qui, in questo peculiare incrocio tra la prima e la terza persona, l'eccellenza del libro; ma è anche qui che si rivela la sua natura intima. » – franco cordelli, la lettura del corriere della sera molto audace: recuperando una tradizione che risale a plutarco, a svetonio, all'agiografia, michon ci racconta le vite di dieci personaggi non già illustri o esemplari, ma, appunto, minuscoli: e dunque votati all'oblio se non intervenisse a riscattarli una lingua sontuosa, di inusitata e abbagliante bellezza, capace di «trasformare la carne morta in testo e la sconfitta in oro». Vite come quella dell'antenato alain dufourneau, l'orfano che vuole «fare il salto nel colore e nella violenza», in africa, convinto che solo laggiù un contadino diventa un bianco e, fosse anche «l'ultimo dei figli malnati, deformi e ripudiati della lingua madre», può sentirsi più vicino alla sua sottana di un nero; o come quella, lacerante, di eugène e clara, i nonni paterni, inchiodati nel ruolo di «tramite di un dio assentato» – il padre, il «comandante guercio», che ha preso il largo e da allora scandisce la vita del figlio come la stampella di long john silver, nell'isola del tesoro, «percorre il ponte di una goletta piena di sotterfugi»; o come quella dei fratelli roland e rémi bakroot, i compagni di collegio, torvamente sprofondati nel passato remoto dei libri il primo, nell'invincibile presente il secondo, e uniti da una rabbia ostinata non meno che da un folle amore. Santi o losers, paradigmi o catastrofici avatar del narratore, ciascuno di questi personaggi ha in qualche modo ordito il suo destino, istigato un'irreparabile lontananza, fomentato la convinzione che solo nella più inattingibile letteratura c'è salvezza. «dall'inverno venivano. E il loro cognome fangoso e testardo non mentiva: venivano anche, forse attraverso una lontana ascendenza di cui poco mi importa, ma molto più nel ceffo e nell'anima che in quel cognome sono inscritti, venivano anche profondamente dalle fiandre. I fratelli bakroot erano i rampolli dispersi di una specie di mistero medioevale, terrigno, insomma fiammingo; verso quel nord la mia memoria li scaglia; lassù arrancano senza fine, l'uno incontro all'altro, in una landa di torbiere, di distese brulle e assediate dal mare, di polder e patate nane, sotto un cielo immensamente grigio alla maniera del primo van gogh. ».
Punteggio: 825
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 07/06/2022

Posizione in classifica: 438

La Morte Della Farfalla
Zelda E Francis Scott Fitzgerald

Pietro Citati

Classici, poesia, teatro e critica - Narrativa e prosa

La Morte Della Farfalla<br>Zelda E Francis Scott Fitzgerald
'citati segue con impressionante precisione la progressiva caduta nel buio delle due farfalle, come prima la loro ascesa nella luce sfolgorante. Penetra a fondo nell'animo dei fitzgerald, nell''incrinatura' che in lui si fa sempre più profonda, nella molteplicità e nella metamorfosi dello scrittore: nelle crisi di lei, nella complessità e tenacia del loro rapporto. Il ritratto che disegna della malattia mentale di zelda, rapido e ritardato, pieno di particolari ma sovrastato dall'incombente dümmerung, è un'opera al nero di prima grandezza che fa venire i brividi. ' (piero boltani)
Punteggio: 824
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 21/12/2021

Posizione in classifica: 439

Peter Pan
Il Bambino Che Non Voleva Crescere
Testo Inglese A Fronte

James Matthew Barrie

Classici, poesia, teatro e critica - Letteratura del teatro

Peter Pan<br>Il Bambino Che Non Voleva Crescere<br>Testo Inglese A Fronte
Il 27 dicembre 1904, il teatro duke of york di londra mise in scena la commedia 'peter pan. The boy who wouldn't grow up' dello scrittore scozzese barrie. Fu un trionfo. Ma anche l'inizio di un equivoco. Le successive rielaborazioni letterarie operate dallo stesso barrie offuscarono infatti la carica 'demoniaca' del testo teatrale. L'androgino peter incarna l'immaturità, l'archetipo di un 'complesso' che affligge una consistente parte di individui moderni (tanto che c'è stato chi ha definito il fenomeno 'sindrome di peter pan'). È anche il simbolo svolazzante del sogno utopico, come vita e come nulla. Viene qui tradotto per la prima volta in italiano il testo teatrale che ha dato origine al ciclo di peter pan. Si ha così l'occasione di scoprire un testo profondo e complesso, a volte ironico, estremamente bello, lontano dal classico stereotipo del 'libro per bambini'.
Punteggio: 824
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 11/02/2024

Posizione in classifica: 440

Cento Poesie D'amore A Ladyhawk

Michele Mari

Classici, poesia, teatro e critica - Poeti

Cento Poesie D"amore A Ladyhawk
Colto e citazionistico, ma immediato alla lettura, autobiografico e 'vero' nei contenuti. Romantico e sentimentale nella tonalità di fondo, ma attraversato da un'ironia che si incastona negli snodi strutturali del libro, oltre che nelle sue pieghe più visibili. Testimonianza di un'ossessione privata, ma anche lucida analisi dei mostri che possono dominare la mente dell'uomo.
Punteggio: 823
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 15/11/2021

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