Premio campiello 2000 e premio viareggio-repaci 2000. A roma un tranquillo quarantenne che si guadagna da vivere scrivendo libri per ragazzi viene avvicinato da uno strano tassista, che lo convince ad ascoltare una rivelazione 'pazzesca': suo padre, morto da poco, non sarebbe stato il generale democristiano e bigotto che lui aveva sempre creduto, ma una spia russa al servizio del kgb. Da questo momento lo scudo protettivo che il protagonista aveva tenacemente costruito attorno a sé e alla sua famiglia comincia a sgretolarsi. Crollata anche l'ultima illusione, quella di una pace coniugale perseguita per anni, lo scrittore scopre - o meglio, dubita, senza averne la certezza - d'essere sempre stato diverso da come credeva di essere, con un padre diverso (una spia? ), una moglie diversa (infedele? ), e un diverso passato con cui fare i conti. Come nessun altro scrittore italiano di oggi, sandro veronesi sa allestire una irresistibile macchina narrativa - una macchina fatta di colpi di scena spettacolari, di movenze da romanzo giallo, di sipari comico-grotteschi sulla 'incredibile' italia di oggi - e, insieme, suggerire al meravigliato lettore che la storia che sta leggendo di null'altro parla, se non della sua vita più profonda.
'ho voluto fare il tentativo di presentare il gesù dei vangeli come il gesù reale, come il 'gesù storico' in senso vero e proprio. Io sono convinto che questa figura è molto più logica e dal punto di vista storico anche più comprensibile delle ricostruzioni con le quali ci siamo dovuti confrontare negli ultimi decenni. Io ritengo che proprio questo gesù - quello dei vangeli - sia una figura storicamente sensata e convincente. Solo se era successo qualcosa di straordinario, se la figura e le parole di gesù avevano superato tutte le speranze e le aspettative dell'epoca, si spiega la sua crocifissione e si spiega la sua efficacia. Già circa vent'anni dopo la morte di gesù troviamo pienamente dispiegata nel grande inno a cristo della lettera ai filippesi (2,6-11) una cristologia, in cui si dice che gesù era uguale a dio ma spogliò se stesso, si fece uomo, si umiliò fino alla morte sulla croce e che a lui spetta l'omaggio del creato, l'adorazione che nel profeta isaia (45,23) dio aveva proclamata come dovuta a lui solo. La ricerca critica si pone a buon diritto la domanda: che cosa è successo in questi vent'anni dalla crocifissione di gesù? Come si è giunti a questa cristologia? Come mai dei raggruppamenti sconosciuti poterono essere così creativi, convincere e in tal modo imporsi? Non è più logico che la grandezza si collochi all'inizio e che la figura di gesù abbia fatto saltare tutte le categorie disponibili e abbia potuto così essere compresa solo a partire dal mistero di dio? '
Un romanzo che ha come protagonista alan blair, un romanziere trentenne, alcolista recidivo e neoricco grazie alla caduta sul ghiaccio che gli ha fruttato un insperato compenso da parte dell'assicurazione. Una cascata di dollari che alan impiega anche per assumere un maggiordomo professionista, jeeves, che lo segue fin nel new jersey, nella casa degli zii, unici a curarsi delle sue sorti. Alan è straordinariamente abile ad attirare i problemi: problemi psicologici, emozionali, sessuali, spirituali. Il ruolo di jeeves è quello di un padre amorevole ma critico, di un amico, di un vero fratello che lo accompagna attraverso un viaggio faticoso verso la redenzione o, quantomeno, la ricerca di una nuova ispirazione artistica.
Parigi, 1890. Victor legris è abituato a veder sfilare gente di ogni tipo nella sua libreria in rue des saints-pères. Ma non si aspettava certo l'irruzione di denise, la domestica della sua ex amante odette de valois. La ragazza è sconvolta: aveva un appuntamento con la sua padrona al cimitero del père-lachaise, presso la tomba del marito della donna, morto da poco per un'epidemia di febbre gialla in colombia; giunta presso la cappella di famiglia, però, la cameriera non ha trovato altro che un foulard di seta. Anche a casa non c'è traccia di odette: la camera da letto è desolatamente vuota, nonché cupa, severa e luttuosa al pari del cimitero, adorna com'è di candelabri, drappi neri e inquietanti libri di pratiche magiche e negromanzia. Da qualche tempo, infatti, madame de valois si interessa di spiritismo, una pratica che si sta diffondendo rapidamente nella capitale. Ma victor legris, il cui scetticismo è pari alla sua curiosità e al suo acume, non è affatto convinto che la sparizione sia legata a forze occulte e inizia a indagare. Sullo sfondo di una città palpitante, lanciata fervidamente verso il progresso e percorsa da 'un'aria nuova, quella di tutte le libertà', ma al contempo ricca di segreti, contraddizioni e zone d'ombra, victor si troverà alle prese con una serie di misteriosi omicidi, opera di un criminale dalle abilità sorprendenti.
Gabriele entra in chat e si finge donna. Silvia fa lo stesso, si veste uomo e crede di riconoscere gabriele. Nasce una corrispondenza e un'aspettativa. Ma non è c'è post@ per te. Perché in mezzo c'è marzia, che vive con gabriele, non è affascinante ma ha buon gusto. Tutto si complica inaspettatamente, parte un concerto disarmonico e pieno di inciampi ed equivoci. I libri, le parole sono inciampo e insieme salvezza. Come i corpi dei personaggi. Che si incrociano, si scontrano, si amano: anche quando appartengono allo stesso sesso. La scrittura di chiara valerio, densa, pastosa, come un magma li avvolge e li fa avvampare. E lascia nel lettore una strana sensazione tra sgomento e meraviglia: per la maturità e la potenza di una narrazione che, sin dal titolo, si muove a indagare la verità oscura, tormentosa dell'umano. È la dimostrazione che i libri se non salvano la vita possono almeno attutire la caduta.
Due famiglie all'aeroporto di baltimora, in una notte di agosto; due bambine appena adottate in arrivo dalla corea. Una delle due famiglie è perfettamente americana, socialmente impegnata e politicamente corretta; l'altra è un nucleo familiare iraniano, che ha superato non da molto tempo le difficoltà dell'inserimento nel tessuto sociale degli stati uniti. Mentre la prima farà di tutto perché la bimba adottata mantenga i contatti con la sua cultura di origine, la seconda cercherà in ogni modo di assimilarla immediatamente alla realtà di baltimora. Le storie delle due famiglie, che mantengono i contatti dopo il primo incontro, si incrociano per molti anni, e ogni anno diventa l'occasione per un nuovo confronto, per misurare avvicinamenti e distanze, per osservare i bimbi che crescono e il mondo che cambia.
Felicia donnelly, giovane tedesca dell'alta borghesia, viene travolta, come tutta la sua generazione, dalla prima guerra mondiale che cambia in modo drammatico le prospettive e i destini di tutti. Felicia, spirito ribelle e anticonformista, si adatta ai tempi nuovi e, negli anni bui del dopoguerra, si scopre abile donna d'affari, si sposa e ha due figlie: belle, che sposerà a sua volta un attore berlinese mantenendo però una relazione con un faccendiere di successo, e susanne che diventa moglie di un capitano nazista. Pur vivendo a berlino da molti anni, felicia resta sentimentalmente legata a lulinn, la splendida tenuta di famiglia nella prussia orientale, dove aveva trascorso l'infanzia e l'adolescenza e dove decide di tornare dopo essersi separata dal marito. Qui felicia accudisce la madre anziana e tenta di tenere unita la famiglia. Ma ormai il paese è nuovamente in guerra, le operazioni sul fronte russo interrompono le comunicazioni con la prussia, e felicia è costretta, per non perdere l'azienda dell'ex marito che lei dirige, ad allontanarsi da casa e a 'rifondare' una nuova lulinn su un lago bavarese.
Premio bancarella 2008. Una delle più epiche avventure dell'età antica: la lunghissima marcia, attraverso incredibili pericoli e peripezie, che diecimila mercenari greci dopo la disfatta del principe persiano ciro, sotto le cui insegne si erano battuti, contro il fratello artaserse alle porte di babilonia - compiono per tornare in patria. È l'impresa gloriosa e tragica documentata nel iv secolo a. C . Da senofonte nell'anabasi, che proprio valerio massimo manfredi ha studiato e tradotto negli anni '80. Ma in questo romanzo le atrocità della guerra e l'eroismo di ogni soldato, il fasto e le crudeli bizzarrie della corte persiana, le insidie di una natura selvaggia e le amicizie più indissolubili sono narrate in una prospettiva completamente inedita: dalla voce di una donna, la bellissima siriana abira, che per amore di xenos lascia ogni cosa e condivide il destino dei diecimila. Attraverso gli occhi di abira, le donne diventano le protagoniste della grande storia.
Felicia donnelly, giovane tedesca dell'alta borghesia, viene travolta, come tutta la sua generazione, dalla prima guerra mondiale che cambia in modo drammatico le prospettive e i destini di tutti. Felicia, spirito ribelle e anticonformista, si adatta ai tempi nuovi e, negli anni bui del dopoguerra, si scopre abile donna d'affari, si sposa e ha due figlie: belle, che sposerà a sua volta un attore berlinese mantenendo però una relazione con un faccendiere di successo, e susanne che diventa moglie di un capitano nazista. Pur vivendo a berlino da molti anni, felicia resta sentimentalmente legata a lulinn, la splendida tenuta di famiglia nella prussia orientale, dove aveva trascorso l'infanzia e l'adolescenza e dove decide di tornare dopo essersi separata dal marito. Qui felicia accudisce la madre anziana e tenta di tenere unita la famiglia. Ma ormai il paese è nuovamente in guerra, le operazioni sul fronte russo interrompono le comunicazioni con la prussia, e felicia è costretta, per non perdere l'azienda dell'ex marito che lei dirige, ad allontanarsi da casa e a
Húrin è un cavaliere, fraterno amico del suo re; è sposato con morwen e ne ha avuto un primo figlio, túrin. Quando túrin è ancora un bambino, húrin deve partire per combattere contro il perfido signore del male morgoth, che prima lo cattura e poi lo tortura, per farsi dire dove si sono rifugiate le truppe superstiti. Poiché húrin resiste, il signore del male lo minaccia: se non confesserà, a pagare sarà la sua famiglia. Per fortuna, nel frattempo, la saggia morwen decide di allontanare túrin, e lo manda da un re amico, thingol. Túrin cresce e a diciassette anni si sente pronto per diventare anche lui cavaliere e andare alla ricerca di suo padre. Unendosi a una banda, túrin si mette in viaggio e fra scorribande, assalti a tradimento e avventure di ogni genere, riesce a sfuggire agli uomini di morgoth che lo inseguono, di regno in regno. Dopo essersi rifugiato presso un altro re, sotto falso nome, túrin arriva allo scontro finale.