Sin dalle prime pagine di questo libro - quando vediamo thérèse, il piccolo volto 'livido e inespressivo', uscire dal palazzo di giustizia dopo essere stata prosciolta dall'accusa di omicidio premeditato - ci appare chiaro per quale ragione questo memorabile personaggio non abbia mai smesso di ossessionare mauriac. E non potremo che essere anche noi soggiogati dal fascino ambiguo di quella che l'autore non esitava a definire 'una creatura ancora più esecrabile' di tutte quelle uscite dalla sua penna. La seguiremo, questa scellerata eppure irresistibile creatura, nel viaggio verso argelouse: un pugno di fattorie oltre il quale ci sono solo i viottoli sabbiosi che si inoltrano verso l'oceano in mezzo a paludi, lagune, brughiere, 'dove, alla fine dell'inverno, le pecore hanno il colore della cenere'. Là thérèse ritroverà quel marito che ha tentato di avvelenare, ma che l'ha scagionata per salvare 'l'onorabilità del nome': un ragazzone di campagna amante della caccia e del buon cibo, che lei ha sposato nella speranza di trovare rifugio da se stessa e da un pericolo oscuro. Ma neanche mettersi una maschera, cercare di vivere come anestetizzata, inebetita dall'abitudine, è servito: le 'sbarre viventi' di una famiglia ottusa e conformista non sono riuscite a impedire che si compisse ciò che era scritto.
Una raccolta di casi in cui il celeberrimo detective, vera e propria icona del giallo, mette all'opera il suo singolare metodo di lavoro, basato sull'osservazione e sulla deduzione. Età di lettura: da 10 anni.
Chi di voi ricorda il momento della propria nascita? Nessuno, probabilmente. Invece leda rothko sì. È circondata da medici e infermiere bellissime, e bellissimo è il giovane papa che senza smettere mai di sorridere la depone tra le braccia della mamma più radiosa che ci sia. Fino a che tutti, incantati da quella neonata straordinaria, prendono a sgranocchiare uno squisito biscotto color del miele. Crescendo dovrà rendersi conto che la famiglia in cui si è trovata a nascere è diversa da quella del suo primo, singolare ricordo. Chiusi in una grande villa in mezzo alla campagna vivono con lei: il padre, che fa lo scultore; la madre, silenziosa e sfuggente; la nonna, una famosissima ex cantante lirica; e i fratelli maggiori - due gemelli - che passano l'intera giornata a menarsi. La sola persona con i piedi per terra, nella villa, pare essere maria, la governante, che però a sua volta nasconde un segreto: all'insaputa di tutti integra il proprio stipendio affittando la villa. E la stessa leda, ai produttori di spot televisivi. A casa rothko la televisione è un oggetto sconosciuto, e solo da grande leda potrà finalmente scoprire che quel primo scintillante ricordo risale alla sua partecipazione alla pubblicità dei biscotti al malto di marca fiore. Ma questa è solo una delle tante, difficili rivelazioni che la attendono dal momento in cui, compiuti sei anni, inizia la scuola e deve avventurarsi fuori dal suo grande giardino.
La prima opera narrativa di oriana fallaci: la storia di una donna che, straniera a new york, non esita a sfidare le convenzioni (e le ingiustizie) di una società maschilista. Penelope che non si rassegna al ruolo domestico di chi tesse la tela aspettando il ritorno di ulisse, ma, ulisse lei stessa, giò viaggia alla ricerca della sua identità e della sua libertà. Si disfa con freddezza della sua verginità, si innamora con ribellione di un uomo debole e incerto che si rivela omosessuale, affronta con coraggio il triangolo in cui si trova coinvolta da richard (l'uomo che ama) e bill (l'uomo amato da richard). Dieci anni dopo, il volto di giò, la protagonista di questo romanzo, potrebbe essere quello dell'io narrante di 'lettera a un bambino mai nato'.
Nel 1942 l'italia fascista, fino a quel momento neutrale, si schiera con gli alleati nel conflitto contro il terzo reich. In questo scenario storico, vertiginoso ma raccontato con impressionante realismo, il dodicenne lorenzo pellegrini passa dalla rassicurante vita borghese - comprensiva di studi ginnasiali, adunate balilla e vacanze a riccione - alla dura esperienza della vita da sfollato. Nel borgo che accoglie la sua famiglia, autentico spicchio dell'italia più verace e conformista, lorenzo si lascia l'infanzia alle spalle: è testimone della distanza che si crea fra i suoi genitori allorché la madre comincia a lavorare, partecipa come avanguardista alla vita della nazione in guerra, e combatte in prima persona le battaglie fra ragazzini sullo sfondo di quelle, affascinanti e terribili, degli adulti. Passare indenne attraverso i bombardamenti e le esperienze iniziatiche della prima adolescenza sarà la sua più grande vittoria. 'la nostra guerra' ha il registro agrodolce dei classici della cinematografia nostrana, da 'tutti a casa' a 'il federale', coniugato a una verve narrativa in grado di produrre il primo kolossal sulla (fanta)storia d'italia. Dopo 'l'inattesa piega degli eventi', è il secondo capitolo della saga che enrico brizzi ambienta nell'italia del xx secolo. Un'italia immaginaria, beninteso, ma fra una risata e un sospiro capita spesso di domandarsi se questa stralunata nazione in camicia nera non rispecchi tratti, fascinazioni e difetti inemendabili del nostro paese.
Erano gli anni settanta. Il giornalista de mauro stava preparando la sceneggiatura del film di francesco rosi sulla morte di enrico mattei, il presidente dell'eni che osò sfidare le compagnie petrolifere internazionali. Lo scrittore pasolini stava scrivendo il romanzo 'petrolio', una denuncia contro la destra economica e la strategia della tensione, di cui il poeta parlò anche in un famoso articolo sul 'corriere della sera'. De mauro e pasolini furono entrambi ammazzati. Entrambi avrebbero denunciato una verità che nessuno voleva venisse a galla: e cioè che con l'uccisione di mattei prende il via un'altra storia d'italia, un intreccio perverso e di fatto eversivo che si trascina fino ai nostri giorni. Sullo sfondo si staglia il ruolo di eugenio cefis, ex partigiano legato a fanfani, ritenuto dai servizi segreti il vero fondatore della p2. Il 'sistema cefis' (controllo dell'informazione, corruzione dei partiti, rapporti con i servizi segreti, primato del potere economico su quello politico) mette a nudo la continuità eversiva di una classe dirigente profondamente antidemocratica, così come aveva capito e cercato di raccontare pasolini in 'petrolio'. Le carte dell'inchiesta del pm vincenzo calia, gli atti del processo de mauro in corso a palermo, nuove testimonianze e un'approfondita ricerca documentale hanno permesso agli autori di mettere insieme i tasselli di questo puzzle che attraversa la storia italiana fino alla seconda repubblica.
Akira rumo, un anziano stilista giapponese, vive a parigi in una casa piena di libri. Le sue origini sono misteriose: non si sa da dove venga, non si sa che età abbia. Un giorno come tanti akira decide di assumere una giovane bibliotecaria, virginie latour, per catalogare la sua immensa collezione di opere dedicate al più mutevole dei soggetti: le nuvole. A lei, che lentamente saprà conquistarne la fiducia, confida il segreto di una genealogia della scienza e della poesia meteorologica, in parte reale in parte immaginaria, cui hanno partecipato uomini che la storia ha spesso ignorato. Luke howard, lettore appassionato delle geografie del cielo, che all'inizio del xlx secolo ha per primo classificato e dato un nome alle nubi; il pittore inglese carmichael, che per sottrazioni successive giunse a dipingere solo nuvole e ad eliminare tutto il resto; lo scienziato richard abercrombie, soggiogato da una tale passione enciclopedica da fare il giro del mondo per scoprire come mutano i cicli del pianeta e, per una bizzarra concordanza, le varie forme del sesso femminile.
Se è proibito toccare i quadri nei musei, un motivo c'è. Forse lydia non avrebbe allungato la mano oltre il cordone di sicurezza, se avesse saputo in quali guai sarebbe finita. Ma non avrebbe incontrato né rembrandt, né leonardo da vinci, né dali; non avrebbe appreso i segreti della loro arte passando letteralmente di quadro in quadro; e non avrebbe assaporato la vita nella firenze del rinascimento, nella corte spagnola del seicento, o nella parigi di fine ottocento. Fortunatamente, però, certi divieti sono fatti per essere infranti, certe cose devono accadere. Lydia era destinata a toccare quel dipinto e questo libro doveva essere scritto. Età di lettura: da 12 anni.
Settembre il giorno della prima campanella. Il professor perboni prende servizio come docente di lingua e letteratura inglese all'istituto tecnico de bernardi nel corso c. Il più ostico, a detta della vicepreside. Un corso come tutti gli altri, è convinto perboni, lui che con svariati anni di insegnamento alle spalle, prima da precario, poi di ruolo - conosce bene gli studenti italiani di oggi. Una generazione scoraggiante, irrecuperabile, bovinamente supina. Ragazzi che, in cima alla scala delle proprie aspirazioni, pongono quella di partecipare ad amici e, al secondo posto,
Settembre il giorno della prima campanella. Il professor perboni prende servizio come docente di lingua e letteratura inglese all'istituto tecnico de bernardi nel corso c. Il più ostico, a detta della vicepreside. Un corso come tutti gli altri, è convinto perboni, lui che con svariati anni di insegnamento alle spalle, prima da precario, poi di ruolo - conosce bene gli studenti italiani di oggi. Una generazione scoraggiante, irrecuperabile, bovinamente supina. Ragazzi che, in cima alla scala delle proprie aspirazioni, pongono quella di partecipare ad amici e, al secondo posto, 'almeno conoscere qualcuno che abbia partecipato ad amici'. Adolescenti viziati da genitori disposti a procurare certificati medici fasulli che consentano di uscire dall'aula per andare in bagno ogni dieci minuti, e pronti a denunciare l'insegnante al primo brutto voto (non importa se meritato). Allievi ormai resi incontrollabili da docenti sempre più demotivati, confusi - troppo entusiasti o troppo negligenti e fiaccati da uno stipendio ridicolo e da obblighi burocratici assurdi e contraddittori. Ma perboni non teme più nulla perché ha messo a punto il suo personale metodo da carogna. Questo romanzo è il diario di un anno di scuola. E, raccontando interrogazioni da purga staliniana, inquietanti consigli docenti e surreali colloqui con i genitori, insinua nel lettore il sacrosanto sospetto che il quadro della scuola dipinto da perboni rispecchi perfettamente la disperante realtà delle aule italiane.