Christine, heed, may, junior e e: sono le donne che subiscono la ineludibile malia di bill cosey. Per ciascuna cosey è di volta in volta padre, marito, amico, amante, benefattore, carceriere che ama, governa, possiede e distrugge. Un insolente oggetto del desiderio la cui ombra si allunga anche dopo la morte a dominare la vita di quelle donne cambiandone il corso o modificando per sempre i rapporti tra loro. Fino alla tragedia finale. Fino alla catarsi finale. Dietro, si agita il tormentato fondale della storia dei neri d'america: la schiavitù, la segregazione, le prime titubanti manifestazioni per i diritti civili, i linciaggi, la radicalizzazione della lotta, la nascita della consapevolezza, fino all'affermazione del proprio diritto a esistere.
Arrivato sull'isola di tobago, il protagonista scopre un luogo sospeso nel blu, dove perdersi è la condizione necessaria per ritrovarsi. Dove l'avventura è l'incontro con l'oceano, vissuto con uno sguardo insolito, da sotto in su: armato di muta e bombole, il protagonista si cimenta in uno sport estremo in cui la paura è costante. Un'esperienza che coinvolge tutti i sensi, dominata dall'ascolto sott'acqua del proprio respiro amplificato, capace di far sentire vivi e di far tornare a vedere il cielo con una nuova consapevolezza di sé.
Una macchina percorre più volte al giorno una statale deserta nelle highlands scozzesi. Alla guida c'è una donna, isserley. Sembra che stia cercando qualcosa. All'improvviso nota sul ciglio della strada un giovane robusto seduto sul suo zaino, gli fa cenno di salire a bordo. Il ragazzo la ringrazia del passaggio, non ha motivo di diffidare di una bella ragazza dall'apparenza inoffensiva. La fattoria in cui isserley lo conduce è una base sotterranea, un labirinto di cucine, camere frigorifere e gabbie in cui altre prede attendono di essere macellate. Isserley appartiene a un'altra specie, che si definisce umana per distinguersi da quella dei 'vodsel', la razza inferiore che riempie le strade e le città e che il suo popolo usa come cibo. I vodsel siamo noi.
Arrivato sull'isola di tobago, il protagonista scopre un luogo sospeso nel blu, dove perdersi è la condizione necessaria per ritrovarsi. Dove l'avventura è l'incontro con l'oceano, vissuto con uno sguardo insolito, da sotto in su: armato di muta e bombole, il protagonista si cimenta in uno sport estremo in cui la paura è costante. Un'esperienza che coinvolge tutti i sensi, dominata dall'ascolto sott'acqua del proprio respiro amplificato, capace di far sentire vivi e di far tornare a vedere il cielo con una nuova consapevolezza di sé.
Un romanzo ricco di suspense in cui è difficile distinguere il vero dal falso, il colpevole dalla vittima, e che trascina il lettore negli abissi della fragilità umana. «una grande storia di vendetta, raccontata con una voce ricca e controllata che non spreca nemmeno una parola» – timeharriet cleve ha dodici anni e una vita vissuta sotto il segno di una tragedia di cui non ha memoria: quando era solo una neonata, suo fratello robin è stato impiccato a un albero del giardino, ma il delitto che ha sconvolto l'esistenza della sua famiglia è rimasto insoluto. Giunta alla soglia dell'adolescenza, la ragazzina decide di sciogliere il mistero che avvolge la morte del fratello, scoprire l'assassino e ottenere finalmente vendetta.
Vera e propria icona, prima di georgia o'keeffe e frida kahlo, dell'arte del secolo scorso, emily carr nacque in canada, nella columbia britannica. Appartenente al celebre gruppo dei sette, artisti canadesi che propugnavano un ritorno della pittura alla bellezza della natura, emily, come artemisia gentileschi e come numerose altre donne protagoniste della storia dell'arte, condusse un'esistenza segnata dal drammatico conflitto con le ottuse convenzioni sociali e i pregiudizi dell'epoca. Lei, donna bianca della buona società vittoriana, amava vivere tra le tribù indiane della colombia britannnica, e condividerne lo stile di vita 'selvaggio'. Il ritratto di una donna che cercava di catturare nell'arte il cuore selvaggio della vita.
Vera e propria icona, prima di georgia o'keeffe e frida kahlo, dell'arte del secolo scorso, emily carr nacque in canada, nella columbia britannica. Appartenente al celebre gruppo dei sette, artisti canadesi che propugnavano un ritorno della pittura alla bellezza della natura, emily, come artemisia gentileschi e come numerose altre donne protagoniste della storia dell'arte, condusse un'esistenza segnata dal drammatico conflitto con le ottuse convenzioni sociali e i pregiudizi dell'epoca. Lei, donna bianca della buona società vittoriana, amava vivere tra le tribù indiane della colombia britannnica, e condividerne lo stile di vita
Anarchici e terroristi, servizi segreti e ambasciate, trame misteriose e drammi umani si dipanano in una trama avvincente che trae ispirazione da un episodio realmente accaduto: un'esplosione avvenuta in greenwich park nel 1894. Un capolavoro del thriller che si trasforma nel fosco racconto psicologico sull'instabilità dell'identità moderna.
Chicago anni trenta. In un fumoso locale dove suona un musicista nero di blues, il boss al capone arriva a sfidare il più grande giocatore di biliardo in circolazione rimanendone sconfitto, il chitarrista john lee hooker ne trarrà un importante insegnamento. New york anni sessanta. Il sassofonista max coleman viene picchiato selvaggiamente da un boss del contrabbando locale, al termine di una notte d'amore con la donna del boss, non essendo riuscito a trattenerla e avendo così perso l'occasione della sua vita, decide di smettere di bere e di suonare per sempre. Las vegas anni ottanta. Willcox, professionista del poker sfida con il suo partner un pericoloso mafioso, vinceranno con un decisivo bluff, ma willcox deciderà di non giocare mai più.
Quelle che joanne harris racconta nei suoi libri sono prima di tutto storie: appassionanti avventure vissute da personaggi che s'imprimono nella memoria, rivissute con il brio e la sapienza di un'autrice che padroneggia le più sottili tecniche di scrittura. Ma a colpire nei suoi libri è soprattutto la voglia e la capacità di comunicare, di stringere un patto di immediata simpatia con il lettore, anche quando affronta i lati oscuri dell'esistenza. In 'profumi, giochi e cuori infranti' il piacere del racconto torna con tutta la sua forza di seduzione: temi spesso curiosi e spiazzanti, narrati da voci ben caratterizzate e autentiche, situazioni sorprendenti che si dipanano in trame piene di invenzioni con sorpresa finale.