«tuzzi si dimostra un maestro» - ranieri polese, corriere della sera «attualmente il miglior autore di gialli di qualità» - corrado augias, il venerdì di repubblica «il commissario melis può contare su una schiera di lettori affezionati. Forse perché somiglia in qualcosa a maigret» - leopoldo fabiani, la repubblica «tuzzi continua a non sbagliare colpi e ci rgala un altro magnifico giallo. Scopritelo, tuzzi, e leggete tutto quello che ha scritto» - fabrizio d'esposito, il fatto quotidiano «hans tuzzi e il suo poliziotto norberto melis mi regalano tanto piacere che quasi li sento di famiglia. Melis si applica con tutta la sua intelligenza che per osmosi trasmette a chi legge» - pietro cheli, amica quale filo invisibile lega fra loro un sacerdote di frontiera, un travestito di mezza età e un brillante studente universitario nella cui auto giace cadavere una ragazza? E le altre vittime dell'anonima mano omicida che nell'estate del 1987 nelle vie di milano porta la morte, annunciata dai beffardi e inquietanti arcani dei tarocchi? A cosa si riferisce la misteriosa scritta che l'assassino traccia su ogni arcano? E ha davvero un senso tutto l'armamentario del nazismo esoterico che costantemente affiora fra i più diversi indizi? E i servizi segreti hanno, in tutto ciò, un ruolo oscuro? Conscio che in simili casi soltanto una paziente indagine è possibile, ma on è mai sufficiente, poiché occorre anche un aiuto del caso, o un errore da parte del colpevole, il vicequestore melis, coadiuvato dai suoi uomini, intraprende un frustrante cammino di conoscenza attraverso una milano varia e cangiante nelle sue componenti sociali, fra il vizio manifesto da un lato e l'oscuro mondo del fanatismo dall'altro, sino a giungere alla tenebrosa fonte del male che l'uomo infligge all'uomo allorché è convinto di detenere la verità.
Nella napoli dei vicoli è ambientata l'intricata vicenda che vede protagonisti giulio salvati e la sua squadra del commissariato di montecalvario. Una serie di omicidi di giovani donne che sembra opera di un emulo di jack lo squartatore paralizza la metropoli. Anche la terza vittima è stata uccisa secondo le stesse modalità, asportandone gli organi riproduttivi. Separatosi di recente dalla moglie e ancora afflitto dalla perdita del figlio, salvati vorrebbe evitare il ripetersi di un caso come quello di mary kelly, straziata dallo squartatore. Confuso da indizi sfuggenti e da testimonianze che sfociano nel soprannaturale, il commissario può contare solo su una traccia: il tatuaggio di un giglio scarlatto, fiore che l'assassino è solito abbandonare intenzionalmente sulla scena del delitto. Inizialmente il commissario salvati stenta a comprendere il movente alla base dei delitti che conducono lui e la vice ispettrice nadia morelli nei meandri del sottosuolo della città ma, guidato dall'istinto, riuscirà a venire a capo dell'inquietante segreto, nascosto dietro la sequenza apparentemente inspiegabile di omicidi. Prima avventura dell'ipocondriaco commissario salvati che si muove in una napoli caotica e vitale alla ricerca di un serial-killer che gli darà del filo da torcere.
'storia nera di un naso rosso' è un noir corale: in un gioco a incastro, le vite di cinque persone si incrociano scatenando una serie di eventi senza possibilità di ritorno. 'tutti i personaggi di questo romanzo sono in fuga da qualcosa o da se stessi. Alcuni di loro approdano, poi, da qualche parte, ma tutti sono travolti da quella giostra impazzita che è la vita'. Angelo è un medico, ma è anche willy il clown, per i bambini ricoverati nel suo reparto. E come tutti i clown si nasconde dietro a una maschera. Chi sia in realtà lo raccontano quattro donne che, per motivi diversi, hanno a che fare con lui: vittime e carnefici, personaggi inconsapevoli di uno spettacolo crudele, in bilico tra il bene e il male. Al centro della storia, la morte di un bambino, prima tessera di un fatale effetto domino. Sullo sfondo milano e la sua periferia, dinamica e colorata l'una, dimessa, ma forse più vera, l'altra.
Questo libro racconta un mistero: la morte di un editore, dovuta non si sa se a frode o a disgrazia, nella sua casa delle vacanze. Ne segue un indagine che chiama in causa tutti gli ospiti in prima persona. Finché la sua segretaria, una nubile di poche grazie e di molte virtù, risolve o crede di risolvere il caso. Bugiardino*genere – un'escursione domenicale nei territori del giallo: è quanto ha inteso concedersi gesualdo bufalino, tornando in libreria dopo una pausa di felice ma fallita apartheid. Il risultato è un'opera che corregge volentieri la passione col ghiribizzo, lo spirito di conseguenza con le fandonie dell'immaginario. Pagine da usarsi per giocattolo, dunque, ma dove s'avverte talvolta uno smarrimento. Come quando si vedono negli specchi d'un lunapark moltiplicarsi e contraddirsi le maschere della ragione. Argomento – conforme ai canoni, salvi gli arbitrii dell'ironia, il libro racconta un mistero: la morte d'un editore, dovuta non si sa se a frode o a disgrazia, nella sua casa delle vacanze. Ne segue un'indagine che chiama in causa tutti gli ospiti in prima persona. Finché la sua segretaria, una nubile di poche grazie e di molte virtù, risolve o crede di risolvere il caso. Intenzioni – curarsi scrivendo ma, fra i piaceri della scrittura, scegliendo il più ingenuo: lo stesso di chi riempie lo schema d'un cruciverba o disegna una freccia sul rovescio d'un francobollo. Mettere alla prova la compatibilità di certi eccessi di stile con le ingegnerie dell'intreccio. Intrattenere i lettori, proponendogli burle e trucchi, personaggi e macchiette rigorosamente incredibili. Tirare a salve (è stato anche il consiglio dei medici) su una sagoma fatta a propria immagine e somiglianza. *
«tuzzi si dimostra un maestro» - ranieri polese, corriere della sera «attualmente il miglior autore di gialli di qualità» - corrado augias, il venerdì di repubblica «il commissario melis può contare su una schiera di lettori affezionati. Forse perché somiglia in qualcosa a maigret» - leopoldo fabiani, la repubblica «tuzzi continua a non sbagliare colpi e ci rgala un altro magnifico giallo. Scopritelo, tuzzi, e leggete tutto quello che ha scritto» - fabrizio d'esposito, il fatto quotidiano «hans tuzzi e il suo poliziotto norberto melis mi regalano tanto piacere che quasi li sento di famiglia. Melis si applica con tutta la sua intelligenza che per osmosi trasmette a chi legge» - pietro cheli, amica quale filo invisibile lega fra loro un sacerdote di frontiera, un travestito di mezza età e un brillante studente universitario nella cui auto giace cadavere una ragazza? E le altre vittime dell'anonima mano omicida che nell'estate del 1987 nelle vie di milano porta la morte, annunciata dai beffardi e inquietanti arcani dei tarocchi? A cosa si riferisce la misteriosa scritta che l'assassino traccia su ogni arcano? E ha davvero un senso tutto l'armamentario del nazismo esoterico che costantemente affiora fra i più diversi indizi? E i servizi segreti hanno, in tutto ciò, un ruolo oscuro? Conscio che in simili casi soltanto una paziente indagine è possibile, ma on è mai sufficiente, poiché occorre anche un aiuto del caso, o un errore da parte del colpevole, il vicequestore melis, coadiuvato dai suoi uomini, intraprende un frustrante cammino di conoscenza attraverso una milano varia e cangiante nelle sue componenti sociali, fra il vizio manifesto da un lato e l'oscuro mondo del fanatismo dall'altro, sino a giungere alla tenebrosa fonte del male che l'uomo infligge all'uomo allorché è convinto di detenere la verità.
Massimo si trova coinvolto in un'indagine di polizia: nel suo ex appartamento viene ritrovato il corpo senza vita di un anziano, ambiguo frequentatore della bella valeria, una cameriera venticinquenne. Massimo incontra valeria e se ne innamora, ma le cose si complicano perché lei sparisce lasciando, come unica traccia di sé, un volantino che pubblicizza le incantevoli meraviglie di un'isola dei mari del sud.
Palermo, 2005. La 'casinò trinacria', con la benedizione della politica locale e la mediazione della società lettone 'paradise', ottiene la concessione per aprire alcune case da gioco: ma intorno a questo lucroso affare tira una brutta aria. Subito viene alla luce una maxitruffa ai danni dell'unione europea, poi il presidente della 'casinò trinacria' viene assassinato sotto gli occhi di un giornalista, a cui aveva promesso importanti rivelazioni. Corrado lo coco, cronista per il giornale 'l'ora', si trova poche ore dopo testimone di in un secondo omicidio, nel bar dove lavora la sua fidanzata. L'ucciso viene identificato come l'ex proprietario della 'paradise': ma le informazioni in possesso del giornalista sono assai diverse. In un crescere di misteri e omicidi, conducendo un'indagine che lo mobilita non solo professionalmente, lo coco scopre inediti collegamenti tra i morti sulle strade palermitane ed efferati crimini di guerra in cecenia. La figura di un criminale militare russo ricercato dalla polizia di mezza europa è il centro di questa inchiesta, che porta il giornalista fino a groznyj - nella cecenia di una guerra a bassa intensità e di inaudita ferocia - e poi a mosca e a riga. Quando lo coco, con il valido aiuto di un ufficiale dei carabinieri e di una ex poliziotta russa, è ormai sul punto di assicurare alla giustizia il pericoloso assassino, si troverà ad affrontare un nuovo pericolo e, soprattutto, un'amara inattesa verità.
Quanti anni ha tara? E perché si è attaccata a sam in quel modo? Allampanato, insicuro e intelligente come al solito, samuel monk viene trascinato da tara nei meandri di nuovi misteri e pericoli. Che lo portano addirittura a scontrarsi con i fantasmi della storia del vietnam, a fare i conti con i malsani intrighi economici che ogni guerra porta con sé. Tra complotti internazionali, insospettati risvolti e due occhi tanto trasparenti quanto pericolosi, sam riuscirà comunque ad alimentare la sua passione, il trading, grazie ai misteriosi numeri di piero della francesca.
C'è june, in questo racconto lungo, la bellissima june, e la sua solitudine. La sua tensione per esplorare l'infinito matematico, e il tentativo di liberarsene attraverso l'amore e il sesso. La sua riscoperta di un teoria dimenticata, nella quale anche il lettore viene trascinato, la porta in giro per il mondo, e la fa imbattere in un assassinio: un'altra storia struggente di solitudine e di amore impossibile tra un uomo maturo e una quattordicenne. E e le fa correre anche personalmente dei pericoli insospettati sullo sfondo di un capitalismo internazionale feroce nelle sue regole, nello sfruttamento delle sacche di povertà.
La bora soffia su trieste ed è come una metafora delle minacce che gravano sul commissario capo proteo laurenti. La moglie lo ha appena lasciato, il figlio frequenta una bettola di naziskin e una bomba è esplosa alle porte della città massacrando un'intera famiglia slovena. Trieste è una terra di confine ed è con ogni tipo di confine, geografico, etnico e morale che laurenti se la deve vedere.