Che cosa succede a serravalle degli ottoboni, in umbria, quieto paesino famoso per le sue bellezze artistiche, le leggende e le tradizioni popolari? Misteri, delitti, l'ombra di una inafferrabile latitante e di un serpente gigantesco. Tutto sembra far capo a quel grazioso gruppo di villini, alti sulla rupe, noti come i villini della colpa: o anche alla tentacolare libreria 'il mito della caverna' dove la tormentata protagonista, licinia, nasconde il suo male di vivere. Per non dire di villa lucchi, capolavoro del postmoderno, con i suoi ricchissimi proprietari: la matriarca, il mago della finanza, la moglie perfetta. Intanto due storie d'amore si intrecciano, così roventi e passionali da essere destinate a procurare grossissimi guai.
Cosa resta di una coppia dopo quindici anni di matrimonio? Il tempo è davvero nemico della passione? Il matrimonio è inevitabilmente una parabola? È veramente impossibile resuscitare gli ardori dei primi tempi? Gaspare silvestri, detto lo zebra, non è affatto propenso ad accettare questi luoghi comuni: a quindici anni dalla marcia nuziale decide di non rassegnarsi al declino della passione e di non accontentarsi di una tiepida complicità da vecchi sposi. Con metodi bizzarri e stratagemmi rocamboleschi, senza temere di cadere nel ridicolo, si lancia alla riconquista di camilla, nel tentativo di diventare ciò che ogni uomo non dovrebbe mai smettere di essere: l'uomo dei sogni della propria moglie. E in questa battaglia nemmeno la morte rappresenta un ostacolo per lui.
Un romanzo che affronta con un'onestà spiazzante la violenza sulle donne, la colpevolizzazione della vittima e la cultura del consenso verso l'abuso sessuale. «un libro intenso e indispensabile» – new york times «un romanzo forte e scioccante che centra il cuore del sempre più attuale dibattito sul consenso sessuale» – stylist «grazie a louise o'neill per aver scritto questo libro. È talmente importante» – the guardian in una cittadina di provincia dove tutti si conoscono, emma o'donovan è diversa. Lei è speciale: bellissima, popolare, potente. E si dà un gran da fare perché le cose restino così. Fino a quella notte. Emma era troppo ubriaca per rendersi conto di cosa stava accadendo, troppo ubriaca per dire basta, troppo ubriaca per ricordare. Ma quelle immagini, quelle fotografie che tutti hanno visto, significano che non potrà mai dimenticare. Emma era speciale. Ma ora è solo una fonte di imbarazzo. Ora è una sgualdrina. Ora non è niente.
Piccolo classico che tratteggia con sofferta onestà la complessità degli affetti familiari, questo romanzo è al tempo stesso un canto all'innocenza spezzata e la straordinaria prova d'autore di un maestro del novecento. «qui tutto è ridotto all'osso, ai sentimenti, alle emozioni. Alle contraddizioni che agitano ogni famiglia» – clara sereni«questo libro non è un'opera di fantasia. È un colloquio dell'autore con suo fratello morto. L'autore, scrivendo, cercava consolazione. » inizia così l'opera più intima di pratolini, dedicata al difficile rapporto con il fratello perduto. Orfani di madre, i due bambini vengono presto separati: vasco resta nell'umile casa paterna, dante cresce nella dimora del barone dove, ribattezzato ferruccio, vive come «in un acquario – senza sbucciature ai ginocchi, senza segreti né scoperte». Ancorati a mondi troppo distanti, divisi da rancori sempre più indicibili, i fratelli restano due estranei. Finché, alla morte del barone, ferruccio deve lasciare il mondo dorato che lo aveva risucchiato per capriccio, e l'argine che ha tenuto separati lui e vasco crolla. Con esiti imprevedibili e drammatici. Piccolo classico che tratteggia con sofferta onestà la complessità degli affetti familiari, il romanzo è al tempo stesso un canto all'innocenza spezzata e la straordinaria prova d'autore di un maestro del novecento.
Poco nota in italia, joy williams è universalmente riconosciuta come una delle maestre del racconto americano insieme a scrittori quali raymond carver, john cheever, grace paley e ann beattie. «una delle opere più ardite e sferzanti che la nostra letteratura abbia mai conosciuto» – ben marcus, new york times l'ospite d'onore riunisce gran parte dei racconti, alcuni apparsi in precedenti raccolte, altri inediti, composti dall'autrice nell'arco di quasi cinquant'anni. Le sue storie ruotano tutte intorno a un momento di trasformazione, che spesso ha luogo al di fuori della pagina scritta e di cui intravediamo solo un barlume: il mistero ribolle in superficie, per un istante, e poi torna a inabissarsi. Il mondo di joy williams è pervaso di un orrore esistenziale, che tuttavia trova redenzione in lampi di feroce umorismo. Che siano ambientate nei paesaggi riarsi del sud-ovest, in una piccola isola al largo delle coste del new england o del massachusetts, o ancora, in un'auto malconcia che sfreccia su un'interstatale polverosa, le sue storie mettono a nudo l'inadeguatezza umana dinanzi al cambiamento e alla perdita. Leggerle è come affacciarsi sull'orlo di un precipizio: spaventoso e al contempo illuminante.
La stagione in cui si diventa grandi rievocata in quello che è uno dei romanzi più personali e poetici di ray bradbury. Il mondo scivolava, lucido, davanti al chiarore cristallino dei suoi occhi avere l'aria di sapere tutto è il vanto degli adulti. Accorgersi di essere vivi è la sconvolgente scoperta dei bambini. In mezzo, c'è l'incanto di una lontana estate piena di meraviglie e terrori. Come è piena di meraviglie e terrori green town, la piccola città dell'illinois dove nel 1928 il dodicenne douglas spaulding vive l'ultima stagione della sua infanzia, tra alberi di mele e petardi mezzo scoppiati, denti di leone in fiore e scarpe nuove. Una stagione attraversata da ricordi dolci e sognanti, ma anche da segrete inquietudini, ombre nere e dolori senza nome.
'mi chiamo enzo. Adoro guardare la tv, soprattutto i documentari del national geographic, e sono ossessionato dai pollici opponibili. Amo il mio nome, lo stesso del grande ferrari, anche se d'aspetto non gli assomiglio per niente. Però, come lui, adoro le macchine. So tutto: i modelli, le scuderie, i piloti, le stagioni. Me lo ha insegnato denny. Denny è come un fratello per me. Per sbarcare il lunario lavora in un'autofficina, ma in realtà è un pilota automobilistico, un asso, anche se per ora siamo in pochi a saperlo. Perché lui ha delle responsabilità: deve prendersi cura della sua famiglia e di me, perciò non può dedicarsi interamente alle gare. Eppure è un vero campione, l'unico che sappia correre in modo impeccabile sotto la pioggia. E, credetemi, è davvero difficile guidare quando c'è un tempo da cani: io me ne intendo. Tra noi è stato amore a prima vista. Ne abbiamo passate tante, negli anni che abbiamo trascorso insieme. Ci sono stati l'incontro con eve, la nascita di zoè, il processo per il suo affidamento. Ah, ho dimenticato di dirvi una cosa importante: sono il cane di denny, e questa è la mia storia'.
È il 1963 in un piccolo borgo della campagna romagnola, dove il tempo sembra essersi fermato. Gigi ha 10 anni e a farlo sognare sono la bicicletta blu da ventimila lire vista in una vetrina, e che la sua famiglia non può permettersi, e la sua amica allegra, figlia del direttore della banca da poco trasferito in paese. Il padre vende bestiame, ma gli affari vanno male, il nonno, reduce della prima guerra mondiale, impugna il fucile a ogni occasione e il diabolico fratellino enrico riesce a spacciarsi per un angioletto e ad averle sempre tutte vinte. Gigi si inventa mille lavori per comprarsi l'oggetto dei suoi sogni, muovendosi in un mondo pieno di personaggi sgangherati, come il carlino con il suo testicolo enorme, il 'morto' che, dato per defunto, era poi ricomparso tra lo sconcerto generale, e la vecchia 'tugnina', con le sue favole, invariabilmente concluse dall'uomo nero che si mangia tutti. Fino a quando, in un pomeriggio di ottobre, l'uomo nero esce dalle fiabe per porre fine alla spensieratezza dell'infanzia. E quel meraviglioso 1963 diventa l'anno in cui tutto cambia.
È il 1963 in un piccolo borgo della campagna romagnola, dove il tempo sembra essersi fermato. Gigi ha 10 anni e a farlo sognare sono la bicicletta blu da ventimila lire vista in una vetrina, e che la sua famiglia non può permettersi, e la sua amica allegra, figlia del direttore della banca da poco trasferito in paese. Il padre vende bestiame, ma gli affari vanno male, il nonno, reduce della prima guerra mondiale, impugna il fucile a ogni occasione e il diabolico fratellino enrico riesce a spacciarsi per un angioletto e ad averle sempre tutte vinte. Gigi si inventa mille lavori per comprarsi l'oggetto dei suoi sogni, muovendosi in un mondo pieno di personaggi sgangherati, come il carlino con il suo testicolo enorme, il
La sera del 18 ottobre 1944 il maestro e falangista oriol fontelles viene ucciso durante un'incursione dei maquis. Solo i testimoni di questa morte conoscono l'inconfessabile segreto che la circonda. Quando sessant'anni dopo tina bros scopre nella vecchia scuola, nascosti dietro una lavagna, i quaderni di oriol, non immagina che questo ritrovamento riporterà alla luce un segreto che è rimasto custodito per mezzo secolo. Rivivrà con oriol la sua tragica relazione con la bella ed enigmatica elisenda vilabrù, il suo coinvolgimento con il regime franchista e il tardivo riscatto, ma non solo. Come delle ombre riaffiorano dalle nebbiose valli dei pirenei, le storie, gli odi, gli amori e i tradimenti di un tempo segnato dal fanatismo e dalla passione. Sentimenti antichi che sopravvivono ad un passato che non è mai passato. Con straordinaria abilità stilistica jaume cabré alterna i piani temporali, e come un direttore d'orchestra, crea una storia polifonica che attraverso le voci e le vicende dei personaggi mette a nudo la verità storica dell'impossibilità di dimenticare e perdonare.