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Libri in questa classifica: 12356

Pagina 80 di 1236

Posizione in classifica: 791

Un Giorno Arriverò

Silvana Mossano

Narrativa estera - Recente

Un Giorno Arriverò
Per anita la 'merica' è un sogno, una speranza e un dolore. Un dolore perché sua sorella è emigrata laggiù per non tornare; una speranza perché lei vuole raggiungerla, e ricominciare una vita migliore, lontana dalla durezza della campagna e degli anni terribili tra la prima e la seconda guerra mondiale; un sogno perché ogni anno che passa sembra allontanare l'america sempre di più. Eppure anita non si arrende e vive la sua vita, di fatica e lavoro, ma anche di piccole grandi gioie, in attesa del momento in cui raggiungerà finalmente il porto di genova e salirà sulla grande nave per solcare la pianura liquida e sconfinata dell'oceano. Un giorno partirà, a dispetto di sua madre, di suo marito, di mussolini e della guerra. E l'america, il paese dove tutto è possibile, diventerà realtà. Un giorno. La storia cammina accanto ai personaggi di questo romanzo, li tocca e li travolge; figure forti di donne, immerse nei profumi e nelle nebbie delle valli piemontesi, segnate da drammi che da piccoli e quotidiani diventano grandi e universali.
Punteggio: 937
                  

Ultimo aggiornamento punteggio: 29/11/2019

Posizione in classifica: 792

Un Weekend Postmoderno
Cronache Dagli Anni Ottanta

Pier Vittorio Tondelli

Narrativa estera - Recente

Un Weekend Postmoderno<br>Cronache Dagli Anni Ottanta
Con 'un weekend postmoderno' tondelli ha elaborato il suo romanzo critico sugli anni ottanta, una lunga narrazione a scenari che racconta le mode e la musica, le nuove tendenze artistiche e letterarie, le scoperte e gli entusiasmi, la vitalità della provincia italiana in questo decennio. Per la sua ricchezza, per la presa diretta che anima la scrittura tondelliana, negli anni, 'un weekend postmoderno' è stato considerato un libro cult per le nuove generazioni. Tondelli così lo ha definito: 'un weekend postmoderno è un viaggio, per frammenti, reportage, illuminazioni interiori, riflessioni, descrizioni partecipi e dirette, nella parte degli anni ottanta più creativa e sperimentale. '
Punteggio: 937
                  

Ultimo aggiornamento punteggio: 27/07/2024

Posizione in classifica: 793

Puttane Assassine

Roberto Bolaño

Narrativa estera - Recente

Puttane Assassine
«la violenza, la vera violenza, non si può fuggire, o almeno non possiamo farlo noi, nati in america latina negli anni cinquanta, noi che avevamo una ventina d'anni quando morì salvador allende»: fin dalla soglia del primo di questi tredici racconti, bolaño mette le carte sul tavolo. In tutti si manifesta infatti una qualche forma di violenza, alla quale nessuno (che sia vittima o carnefice) potrà sottrarsi: né il nerboruto giovanotto che pagherà caro l'aver seguito una donna per concupiscenza o vanità; né il fotografo che cerca di salvare due bambini indiani rinchiusi in un bordello per omosessuali; né il padre di b. (trasparente controfigura dell'autore) che durante una vacanza ad acapulco si siede a giocare a carte con la gente sbagliata; né quel lalo cura (lo ritroveremo in «2666») che da bambino viene portato dalla madre sui set dei film a luci rosse da lei interpretati; né il fantasma dell'uomo che assiste alla vendita del proprio cadavere a un necrofilo – né il narratore stesso, costretto alla crudele erranza dell'esilio. Giocando, come sempre, sui registri più vari – dal malinconico al grottesco, dal pornografico al fantastico, dall'ossessivo al comico –, bolaño ci offre qui una sorta di sintesi della sua opera, trasformando ognuno di noi lettori (come ha scritto «the observer») in «un voyeur, avido di vite travagliate e di fantasmi».
Punteggio: 937
                  

Ultimo aggiornamento punteggio: 13/01/2022

Posizione in classifica: 794

L' Insostenibile Leggerezza Dell'essere

Milan Kundera

Narrativa estera - Recente

L" Insostenibile Leggerezza Dell"essere
Protetto da un titolo enigmatico, che si imprime nella memoria come una frase musicale, questo romanzo obbedisce fedelmente al precetto di hermann broch: «scoprire ciò che solo un romanzo permette di scoprire». Questa scoperta romanzesca non si limita all'evocazione di alcuni personaggi e delle loro complicate storie d'amore, anche se qui tomáš, teresa, sabina, franz esistono per noi subito, dopo pochi tocchi, con una concretezza irriducibile e quasi dolorosa. Dare vita a un personaggio significa per kundera «andare sino in fondo a certe situazioni, a certi motivi, magari a certe parole, che sono la materia stessa di cui è fatto». Entra allora in scena un ulteriore personaggio: l'autore. Il suo volto è in ombra, al centro del quadrilatero amoroso formato dai protagonisti del romanzo: e quei quattro vertici cambiano continuamente le loro posizioni intorno a lui, allontanati e riuniti dal caso e dalle persecuzioni della storia, oscillanti fra un libertinismo freddo e quella specie di compassione che è «la capacità massima di immaginazione affettiva, l'arte della telepatia, delle emozioni». All'interno di quel quadrilatero si intreccia una molteplicità di fili: un filo è un dettaglio fisiologico, un altro è una questione metafisica, un filo è un atroce aneddoto storico, un filo è un'immagine. Tutto è variazione, incessante esplorazione del possibile. Con diderotiana leggerezza, kundera riesce a schiudere, dietro i singoli fatti, altrettante domande penetranti e le compone poi come voci polifoniche, fino a darci una vertigine che ci riconduce alla nostra esperienza costante e muta. Ritroviamo così certe cose che hanno invaso la nostra vita e tendono a passare innominate dalla letteratura, schiacciata dal loro peso: la trasformazione del mondo intero in una immensa «trappola», la cancellazione dell'esistenza come in quelle fotografie ritoccate dove i sovietici fanno sparire le facce dei personaggi caduti in disgrazia. Esercitato da lungo tempo a percepire nella «grande marcia» verso l'avvenire la più beffarda delle illusioni, kundera ha saputo mantenere intatto il pathos di ciò che, intessuto di innumerevoli ritorni come ogni amore torturante, è pronto però ad apparire un'unica volta e a sparire, quasi non fosse mai esistito.
Punteggio: 937
                  

Ultimo aggiornamento punteggio: 07/11/2021

Posizione in classifica: 795

Sulla Spiaggia E Di Là Dal Molo

Mario Tobino

Narrativa estera - Recente

Sulla Spiaggia E Di Là Dal Molo
«ricordare una viareggio scomparsa a coloro che oggi hanno il sorriso della gioventù»: questo si prefiggono i racconti di sulla spiaggia e di là dal molo , i cui protagonisti sono una terra battuta dal sole e dal vento e un popolo fiero e infantile, anarchico e incline alla dissipazione, avvezzo alle tribolazioni della marineria e amante della gioia di vivere. Di questo popolo e di questa terra tobino si fa cantore, ne raccoglie i segreti lungamente custoditi, li fonde con rievocazioni di luoghi e persone, ricordi personali, brevi richiami storici. Il tutto unito da un grande amore per la terra natale e da un'ispirazione così vitale e così incantata del proprio oggetto da tradurre in romanzo la storia di un luogo.
Punteggio: 937
                  

Ultimo aggiornamento punteggio: 18/04/2021

Posizione in classifica: 796

Il Padiglione D'oro

Yukio Mishima

Narrativa estera - Recente

Il Padiglione D"oro
Nel 1950 avvenne il fatto che ispirò a mishima questo 'padiglione d'oro', che è del 1958: un giovane accolito buddista, deforme e balbuziente, dà fuoco a uno dei maggiori monumenti dell'arte giapponese, il padiglione di un celebre santuario di kyoto, il kinkakuji, il quattrocentesco tempio zen. La storia di questo clamoroso gesto è raccontata da mishima con aderenza alla cronaca, ma in modo da assegnare un senso simbolico ossia problematico all'azione del piromane. La chiave dell'ossessione di mizoguchi, mishima la ricerca in quell'attesa quasi magica della grande distruzione che rappresenta il tema profondo di tutta la prima parte del libro fino al giorno della sconfitta bellica del giappone. La calata agli inferi si svolge sul tema di straordinarie, attonite rievocazioni di memorie dell'infanzia. Il tema della bellezza suprema del padiglione affonda le sue radici in un'ossessione infantile esorcizzata dallo storpio mizoguchi con un atto che trova giustificazione anche nella dottrina buddista della morte al mondo e della cancellazione del bello in quanto pura apparenza.
Punteggio: 937
                  

Ultimo aggiornamento punteggio: 25/02/2021

Posizione in classifica: 797

Più Della Spada
La Saga Dei Clifton
Vol
5

Jeffrey Archer

Narrativa estera - Recente

Più Della Spada<br>La Saga Dei Clifton<br>Vol<br>5
Ottobre 1964. Le strade dei clifton e dei barrington corrono parallele, segnate da un susseguirsi di colpi di fortuna e disavventure, scherzi del destino e imprevedibili giochi di potere. Quando il viaggio inaugurale del buckingham, il piroscafo della compagnia di navigazione barrington, viene funestato da un attentato dell'ira, emma clifton deve vedersela con i membri del consiglio d'amministrazione che vorrebbero le sue dimissioni, prima fra tutte la perfida virginia fenwick, disposta a qualunque bassezza pur di vederla fallire. Harry, intanto, ha appreso dal suo editore newyorkese di essere stato nominato presidente della sezione inglese di pen, l'associazione di scrittori che si propone di promuovere la letteratura nel mondo, e non si lascia sfuggire l'occasione per lanciare una campagna per la scarcerazione di un autore russo il cui unico crimine è aver scritto un libro in cui racconta cosa significhi lavorare per stalin. Non immagina certo che quella nobile iniziativa metterà in pericolo la sua stessa vita. Giles barrington, che è diventato ministro, aspira a una carica ancor più alta. Finché un viaggio non ufficiale a berlino non si trasforma in un disastro diplomatico che mette a repentaglio la sua carriera. E la causa di tutto, ancora una volta, è il suo vecchio avversario, il maggiore alex fisher. Questa volta, però, chi sarà il vincitore? A londra, nel frattempo, sebastian clifton, il figlio di harry ed emma, si sta facendo un nome alla banca farthing, e ha deciso che è arrivato il momento di mettere su famiglia. Ma trova sulla sua strada lo spregevole adam sloane, un collega a cui interessano due sole cose nella vita: fare carriera e distruggere sebastian. E non si fermerà di fronte a nulla finché non avrà raggiunto il suo scopo. Quinto capitolo della saga dei clifton.
Punteggio: 937
                  

Ultimo aggiornamento punteggio: 26/12/2023

Posizione in classifica: 798

Tutti I Racconti

Grace Paley

Narrativa estera - Recente

Tutti I Racconti
Tornano i personaggi dei racconti di grace paley «leggendoli, veniamo trasportati dalla sua voce colloquiale e inconfondibile, dal suo amore per il genere umano e da quell'ironia del dolore che le consente di parlare di vicende terribili come se fossero normali» - gaia manzini, l'espresso i quarantacinque racconti che compongono questa raccolta rappresentano l'intera opera narrativa di grace paley: un corpus a prima vista esiguo ma di enorme rilevanza, che la consegna alla storia della letteratura come una maestra della short story americana del novecento, ammirata da intere generazioni di scrittori, da philip roth e donald barthelme a george saunders e ali smith. Ciò che li rende inconfondibili è la loro voce, una voce vivacissima, ora colloquiale ora poetica, ora spiritosa ora malinconica, capace di illuminare e riscattare dalla banalità le storie quotidiane dei personaggi. È un mondo umile, poco comodo e poco ordinato quello in cui grace paley ha vissuto, e che racconta: una new york working class - dal bronx al lower east side - fatta di famiglie chiassose, bisticci, pettegolezzi, storie di sesso e divorzi, un miscuglio di razze e culture che coesistono non sempre pacificamente, di generazioni che stentano a capirsi.
Punteggio: 937
                  

Ultimo aggiornamento punteggio: 14/12/2023

Posizione in classifica: 799

L' Ospite D'onore
Racconti Scelti

Joy Williams

Narrativa estera - Recente

L" Ospite D"onore<br>Racconti Scelti
Poco nota in italia, joy williams è universalmente riconosciuta come una delle maestre del racconto americano insieme a scrittori quali raymond carver, john cheever, grace paley e ann beattie. «una delle opere più ardite e sferzanti che la nostra letteratura abbia mai conosciuto» – ben marcus, new york times l'ospite d'onore riunisce gran parte dei racconti, alcuni apparsi in precedenti raccolte, altri inediti, composti dall'autrice nell'arco di quasi cinquant'anni. Le sue storie ruotano tutte intorno a un momento di trasformazione, che spesso ha luogo al di fuori della pagina scritta e di cui intravediamo solo un barlume: il mistero ribolle in superficie, per un istante, e poi torna a inabissarsi. Il mondo di joy williams è pervaso di un orrore esistenziale, che tuttavia trova redenzione in lampi di feroce umorismo. Che siano ambientate nei paesaggi riarsi del sud-ovest, in una piccola isola al largo delle coste del new england o del massachusetts, o ancora, in un'auto malconcia che sfreccia su un'interstatale polverosa, le sue storie mettono a nudo l'inadeguatezza umana dinanzi al cambiamento e alla perdita. Leggerle è come affacciarsi sull'orlo di un precipizio: spaventoso e al contempo illuminante.
Punteggio: 937
                  

Ultimo aggiornamento punteggio: 06/04/2021

Posizione in classifica: 800

Il Libro Dei Mostri

J. Rodolfo Wilcock

Narrativa estera - Recente

Il Libro Dei Mostri
Come hrundi v. Bakshi (il protagonista di hollywood party), ha scritto edoardo camurri, «wilcock si diverte a mandare a gambe all'aria tutto quanto»: sotto la caustica ferocia dei suoi attacchi crollano frasi fatte, luoghi comuni, banalità e ideologie. Roberto bolaño racconta che il primo libro di wilcock che gli capitò di leggere – «in giorni nei quali tutto faceva presagire solo tristezza» – gli «restituì l'allegria, come riescono a farlo solo i capolavori della letteratura che sono al tempo stesso capolavori dello humour nero». Da allora non smise mai di raccomandare, come si raccomanda un farmaco benefico, quello che definiva «uno dei più grandi e più strani (con tutto ciò che di rivoluzionario ha in sé questa parola) scrittori di questo secolo, che nessun buon lettore deve trascurare». Il libro dei mostri, l'ultimo di wilcock, lo conferma: è uno dei suoi più felici e sfrenati viaggi nel fantastico, la ricognizione puntuale ed esilarante-raccapricciante di un «piccolo mondo mostruoso», dove non troveremo sirene e onocentauri, ma molti personaggi improbabili – e che pure ci sembra di incontrare ogni giorno, in quella quotidianità, riconoscibile come semplice maschera del caos, in cui vengono genialmente innestati il grottesco e l'assurdo, la diversità e la follia: il geometra elio torpo, per esempio, si è tramutato in un vulcano di fango, l'ufficiale postale frenio guiscardi in «un ammasso di peli, lana e bambagia, di forma genericamente sferica», il critico letterario berlo zenobi in una massa di vermi, il veterinario lurio tontino in un asteroide, e lo psicoanalista ruzio haub-haub è in tutto simile a una vipera. Come hrundi v. Bakshi (il protagonista di hollywood party), ha scritto edoardo camurri, «wilcock si diverte a mandare a gambe all'aria tutto quanto»: sotto la caustica ferocia dei suoi attacchi crollano frasi fatte, luoghi comuni, banalità e ideologie.
Punteggio: 937
                  

Ultimo aggiornamento punteggio: 07/05/2024

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