«il merito di cassese sta nell'aver riproposto… tutte le ragioni storiche e politiche che in italia rendono debole lo stato e poco efficienti i governi» - stefano folli siamo tutti scontenti dello stato italiano. Governi e opinioni pubbliche delle altre nazioni europee, stupiti dalla mancanza di solidità e compattezza delle istituzioni e dalla loro difficoltà a governarci. I governanti nazionali, le cui politiche rimangono parzialmente inattuate. I governati, che lamentano costi e inefficienze dei poteri pubblici. I burocrati, frustrati e impotenti, per di più accusati del malfunzionamento dell'amministrazione. L'alta dirigenza, identificata come una casta. Le ragioni di questa situazione sono state ampiamente ricercate dagli storici. Mancavano però una ricostruzione dall'interno della macchina statale italiana e un esame degli eventi esterni che ne hanno condizionato lo sviluppo nel secolo e mezzo di storia unitaria.
Quante facce ha l'america? Nel 2006, cinque anni dopo la tragedia dell'11 settembre, tre dopo l'invasione dell'iraq e uno dopo l'uragano katrina, lilli gruber è andata alla riscoperta del paese da cui dipende il destino del mondo. Visita le sue città, incontra politici ed economisti, attrici impegnate e studiosi venerabili, generali ribelli, clandestini idoli delle folle, avvocatesse che difendono terroristi, guru dell'ambiente, madri coraggio. Un libro che aiuta a riscoprire una nazione in guerra con se stessa: un paese che si batte contro gli abusi del potere di washington in nome dell'america della libertà e dei sogni che si possono realizzare. E che oggi ha bisogno di un nuovo inizio, un
L'11 settembre 2001 il mondo occidentale viene colpito: due aerei colpiscono le torri gemelle a manhattan, l'america è sconvolta, la paura di altri attacchi terroristici si diffonde, ogni arabo diventa sospetto. È a partire da questo scenario che si sviluppa questa conversazione tra tahar ben jelloun e sua figlia - dieci anni - a disagio con se stessa, con le proprie origini musulmane, di fronte a una televisione che continua a dire 'che i musulmani sono tutti cattivi'. Ben jelloun spiega, con semplicità ma rifuggendo ogni semplificazione, cos'è l'islam, qual è la differenza tra arabo e musulmano, cos'è il fanatismo, cos'è il terrorismo, quale spazio ha la tolleranza nel mondo arabo, quali lezioni ha dato all'occidente.
Cresciuti negli anni ottanta, troppo giovani per il vinile ma troppo vecchi per la rete, eternamente in attesa, i quarantenni di oggi sfoggiano miti così educati da passare inosservati: hanno sostituito che guevara con l'uomo tigre, martin luther king con il professor keating de l'attimo fuggente, la rivoluzione con la desolazione. Condannati all'equilibrismo, in perenne fuga per il pareggio, protestano, mugugnano, ma alla fine si assolvono. E spesso si rassegnano a bordo campo,
In questo libro viene pubblicata una raccolta degli interventi di miguel gotor sui 55 giorni che cambiarono la storia della repubblica. In particolare l'autore si concentra sulle dinamiche del sequestro, sulla strenua battaglia del prigioniero, sull'azione delle brigate rosse, sull'area di contiguità alla lotta armata, sulle trattative segrete, sul loro fallimento, sul ruolo avuto dai servizi d'intelligence e sulle tensioni geopolitiche al tempo della guerra fredda tra est e ovest, nord e sud del mondo e lungo l'asse del conflitto arabo-israeliano. L'operazione moro vide, infatti, la convergenza d'interessi, a livello internazionale, tra il blocco orientale e quello occidentale e, a livello nazionale, tra un fronte reazionario legato all'oltranzismo atlantico, alla destra anticomunista e ad ambienti piduisti e i gruppi rivoluzionari del cosiddetto «partito armato» intorno a una comune matrice sovversiva. A causa della convergenza di queste forze, che pure agirono in modo autonomo l'una dall'altra, l'operazione moro rappresenta il punto più drammatico raggiunto dalla strategia della tensione in italia. Prefazione di gian carlo caselli.
Perché l'odio è stato la tragica forza motrice del secolo passato e rischia di esserlo anche di quello presente? Perché in italia, a sessant'anni dalla fine della seconda guerra mondiale, gli opposti schieramenti politici non sono ancora arrivati alla piena legittimazione reciproca, come dovrebbe avvenire in una società autenticamente democratica? Bruno vespa spazia dalla storia ai più ampi confini della cronaca e cerca di rispondere a quesiti come questo. Naturalmente, non rinuncia al suo ruolo di testimone privilegiato delle più recenti vicende della politica italiana e, con il piglio del cronista, racconta in presa diretta lo scontro prodi-berlusconi.
Perché l'odio è stato la tragica forza motrice del secolo passato e rischia di esserlo anche di quello presente? Perché in italia, a sessant'anni dalla fine della seconda guerra mondiale, gli opposti schieramenti politici non sono ancora arrivati alla piena legittimazione reciproca, come dovrebbe avvenire in una società autenticamente democratica? Bruno vespa spazia dalla storia ai più ampi confini della cronaca e cerca di rispondere a quesiti come questo. Naturalmente, non rinuncia al suo ruolo di testimone privilegiato delle più recenti vicende della politica italiana e, con il piglio del cronista, racconta in presa diretta lo scontro prodi-berlusconi.
Arroganti, diffidenti, fissati nelle loro manie di grandezza oppure affascinanti, chic, ospitali? Qual è il vero volto dei francesi, i nosti cugini latini eterni rivali in cucina e nella moda? Un giornalista dichiaratamente anglofilo, vissuto per anni all'ombra di buckingham palace, si trova improvvisamente catapultato a parigi, stretto, fin dal primo giorno, nella morsa dell'implacabile burocrazia, snobbato da commesse sdegnose che rifiutano di comprendere qualsiasi lingua diversa dalla loro, disorientato dal formalismo dei nuovi conoscenti e infine appesantito dalle salse che affogano ogni piatto. Al malcapitato non resta che vendicarsi con l'unica arma a disposizione: la penna. Eppure, proprio cercando conferme ai cliché meno generosi sul carattere e la cultura dei gallici, ecco affiorare la loro efficienza, il fascino delle città ricche di storia e la dolcezza delle campagne, il contagioso gusto della vita. Forse vale la pena capire meglio la vecchia francia, provando a immergersi nei grandi avvenimenti come nella vita quotidiana: nel duello fra ségolène royal e nicolas sarkozy e nel giro di acquisti in uno dei variopinti mercati parigini; nella 'battaglia del velo' delle giovani musulmane e nella realtà delle banlieue; nel declino degli intellettuali.
Sono le undici di sera di una normalissima domenica quando alex cross viene convocato dal dipartimento di polizia di washington sulla scena del crimine. Georgetown. Una bellissima villa a tre piani in stile coloniale, vicini e curiosi in vestaglia, radunati sul marciapiede. Dalle facce scure e gli sguardi vitrei dei tecnici che emergono dall'interno, cross ha già intuito che si troverà davanti uno spettacolo raccapricciante, ma non immagina nemmeno quanto. Cinque persone, un'intera famiglia massacrata con una violenza e una ferocia inaudite. E quello che è peggio è che cross conosceva bene una delle vittime, ellie, ex compagna di università e suo primo amore. Ma non c'è tempo per abbandonarsi ai ricordi e alla nostalgia: troppe sono le domande che attendono una risposta, a partire dall'inspiegabile presenza di due agenti della cia sul luogo del delitto. Unico indizio in mano a cross, il libro che la donna stava scrivendo sulla situazione sociopolitica dell'africa centrale. Chi si nasconde dietro la mano che ha ucciso ellie? Chi c'è davvero dietro quel nome di battaglia, la tigre? Che cosa lega quel brutale omicidio al massacro seriale che sembra aver preso di mira gli afroamericani di washington? L'indagine si trasforma presto in una discesa all'inferno, sulle tracce di un oscuro e indefinibile disegno di morte che proviene da lontano. Da un luogo in cui soltanto cross può addentrarsi.
Arroganti, diffidenti, fissati nelle loro manie di grandezza oppure affascinanti, chic, ospitali? Qual è il vero volto dei francesi, i nosti cugini latini eterni rivali in cucina e nella moda? Un giornalista dichiaratamente anglofilo, vissuto per anni all'ombra di buckingham palace, si trova improvvisamente catapultato a parigi, stretto, fin dal primo giorno, nella morsa dell'implacabile burocrazia, snobbato da commesse sdegnose che rifiutano di comprendere qualsiasi lingua diversa dalla loro, disorientato dal formalismo dei nuovi conoscenti e infine appesantito dalle salse che affogano ogni piatto. Al malcapitato non resta che vendicarsi con l'unica arma a disposizione: la penna. Eppure, proprio cercando conferme ai cliché meno generosi sul carattere e la cultura dei gallici, ecco affiorare la loro efficienza, il fascino delle città ricche di storia e la dolcezza delle campagne, il contagioso gusto della vita. Forse vale la pena capire meglio la vecchia francia, provando a immergersi nei grandi avvenimenti come nella vita quotidiana: nel duello fra ségolène royal e nicolas sarkozy e nel giro di acquisti in uno dei variopinti mercati parigini; nella