Josef k. Condannato a morte per una colpa inesistente è vittima del suo tempo. Sostiene interrogatori, cerca avvocati e testimoni soltanto per riuscire a giustificare il suo delitto di 'esistere'. Ma come sempre avviene nella prosa di kafka, la concretezza incisiva delle situazioni produce, su personaggi assolutamente astratti, il dispiegarsi di una tragedia di portata cosmica. E allora tribunale è il mondo stesso, tutto quello che esiste al di fuori di josef k. è processo: non resta che attendere l'esecuzione di una condanna da altri pronunciata.
Opera prima di virgilio, le bucoliche mostrano già un'incredibile maturità e una perfezione formale che le hanno rese uno dei modelli imprescindibili della poesia occidentale. Nate durante i sanguinosi anni delle guerre civili che seguirono l'assassinio di cesare, sono lo specchio di un virgilio alla ricerca di un difficile equilibrio interiore. Un equilibrio che riuscì a trovare in una poesia che celebra il dolce abbandono allo spettacolo della natura e alla soavità del canto come rifugio contro i drammi dell'esistenza. Le bucoliche sono qui presentate nella bellissima traduzione di luca canali. L'introduzione di antonio la penna chiarisce le novità stilistiche e lessicali virgiliane e la complessa architettura sottesa alla raccolta.