Sinossi Libro
Bianca pitzorno, creatrice di personaggi indimenticabili ed esperta cucitrice in prima persona, dà vita in queste pagine a una storia antica percorsa da uno sguardo modernissimo. Narrare della sartina di allora significa parlare delle donne di oggi e dei grandi sogni che dovrebbero diventare invece diritti: alla libertà, al lavoro, alla felicità. La manovella della macchina da cucina gira: ogni giro una storia, ogni storia una donna che lotta, ama e spera. C'è stato un tempo in cui non esistevano le boutique di prêt-à-porter e le grandi catene di moda a basso prezzo, e ogni famiglia che ne avesse la possibilità faceva cucire abiti e biancheria da una sarta: a lei era spesso dedicata una stanza della casa, nella quale si prendevano misure e si imbastivano orli ma soprattutto – nel silenzio del cucito – si sussurravano segreti e speranze. La voce narrante di questo romanzo è una sartina a giornata nata a fine ottocento, una ragazza di umili origini che impara da sola a leggere e ama le romanze di puccini ma più di tutto sogna una macchina da cucire: prodigiosa invenzione capace di garantire l'autonomia economica, lucente simbolo di progresso e libertà. Cucendo, la sartina ascolta le storie delle tante persone che la circondano: la marchesina ester, che va a cavallo e studia la meccanica e il greco antico; miss lily rose, giornalista americana anticonformista; le sorelle provera con i loro scandalosi tessuti parigini; assuntina, la bimba selvatica. In una società rigidamente divisa per censo anche per la sartina giungerà il momento di trovare la sua strada nel mondo, con la sola forza dell'intelligenza e delle sue sapienti mani.