Sinossi Libro
Ancora una volta guccini e macchiavelli sanno evocare per noi i sapori e le emozioni più intense delle loro montagne e ci conducono lungo i valichi appenninici, dal quattrocento a oggi, fino a scoprire una verità sorprendente e più che mai attuale. Un romanzo forte come le radici di un albero secolare, appassionante come un inseguimento nel bosco, coraggioso come chi sa guardare negli occhi la verità. A casedisopra, nel cuore degli appennini, l'estate è finita eppure in giro si vedono ancora dei forestieri. All'osteria di benito, dove si ferma per un bicchiere chiunque passi in paese, il cameriere marocchino amdi spesso serve da bere a due avventori singolari: un geologo impegnato a studiare il territorio e un architetto inglese innamorato del posto, bill holmes, che insieme alla bella nipote betty sta conducendo una ricerca sulle costruzioni religiose – edicole votive, maestà, oratori – di cui è ricca quella parte di appennino. Nel frattempo, però, ha cominciato a piovere senza tregua, e l'acqua dà non poco filo da torcere all'ispettore della forestale marco gherardini, che in paese chiamano 'poiana'. La pioggia divora interi costoni della montagna portando con sé strade, alberi e forse anche uomini, come a punirli per l'incuria sempre maggiore cui abbandonano la loro terra. A parte ciò, in paese tutto sembra tranquillo. Fino a che, proprio il giorno prima di andarsene, il geologo non sparisce misteriosamente. E dopo la sua scomparsa una serie di aggressioni turba la vita di casedisopra. A indagare ufficialmente sui troppi misteri che si nascondono tra i ruderi della casa-fortezza del capitano e l'edicola con l'affresco di una madonna incinta, tra l'agriturismo gestito da una stravagante signora e il sasso nero che racchiude un segreto, è incaricato il giovane maresciallo dei carabinieri barnaba. Ma molto presto poiana dovrà intervenire in prima persona, sia pure non ufficialmente. E ad aiutarlo, con la ruvidezza montanara che gli è consueta ma anche con saggezza, sarà chi conosce il territorio e sa leggere i segni con cui la montagna parla all'uomo: il mitico adùmas. Ma anche i fratelli seivadghi, fonso e doardo, e il paese intero daranno, sia pure involontariamente, il loro contributo.