Sinossi Libro
Quando mariella, la sorella di giovà, annunzia alla famiglia: «mi sposo», restano tutti sbalorditi. Il suo matrimonio con toni, dopo un fidanzamento durato decenni e distanziato fra palermo e torino, era visto come un'evenienza allo stesso tempo utopistica e incombente. La mamma antonietta, la zia mariola e la pettegola vicina mariangela si mettono subito all'opera: la cerimonia deve essere all'altezza per evitare la più vergognosa delle sventure. Ossia che «le persone parlino». Ma il giorno delle nozze succede qualcosa che nessuno aveva previsto. E va tutto a monte. Dalla vergogna della famiglia di dio scaturisce un caso, e il comitato investigativo femminile vorrebbe risolverlo incaricando giovà: l'unico maschio abile e arruolabile, purché si lasci guidare. Giovanni di dio, guardia giurata di partanna, borgata confinante con la più celebre ed elegante mondello, è uno di quei figli di mamma a cui nessuno affiderebbe un incarico di una qualche importanza. Né lui lo vorrebbe. E se un delitto lo obbliga a fare la parte dell'investigatore, è la verità che deve rotolargli tra i piedi, non lui a trovarla. Della verità, anzi, giovà diventa l'esca. Poco alla volta si scatena una giostra di doppie vite, minacce incomprensibili, trappole pronte a scattare, cosche rivali, traffici, grandi somme, morti ammazzati, identità misteriose. Dipanando il racconto delle maldestre avventure di giovà, la soluzione del delitto si fa strada insinuandosi fra le tortuosità della vita e le usanze di una famiglia siciliana sui generis ma nemmeno poi tanto. Giovà si colloca a metà tra il siciliano descritto da giuseppe tomasi di lampedusa, che aspira solamente al sonno, e il candido giufà della tradizione popolare. Le sue riluttanti indagini così piene di inciampi sono anche la raffigurazione romanzesca di quella sorta di «maschilismo matriarcale» che nascostamente regna in sicilia.