Sinossi Libro
Una fiaba metropolitana ambientata sul palcoscenico minimalista della berlino dei nostri giorni. Una silenziosa parabola del cercare, del morire, del bere, del perdersi e del ritrovarsi. «un romanzo potente, straordinariamente impetuoso e contemporaneo – una narrazione ad anelli avvincente e perturbante» – der spiegel «schimmelpfennig connette il quotidiano con il mitico, e lo fa con una leggerezza che è tedesca quanto garcía márquez in un giorno di sole» – the village voice «un libro commovente, che cattura in modo delicato ed esperto un'atmosfera predominante nella società: quella del disorientamento, della desolazione, dei sentimenti inespressi» – deutschlandradio kultur «una geniale favola dai molti risvolti» – financial times in un chiaro, gelido mattino di gennaio all'inizio del ventunesimo secolo un lupo attraversa il confine polacco-tedesco e si dirige verso berlino. Un manovale polacco bloccato in autostrada a causa di un incidente lo vede e lo fotografa. La sua compagna fa pubblicare la foto. Negli stessi giorni due adolescenti scappano di casa e dalla provincia brandeburghese si mettono in viaggio per raggiungere la capitale, dove sperano di rintracciare un amico; un padre alcolista esce dalla clinica e si mette sulle tracce dei due ragazzi; una madre depressa torna nei luoghi della sua radiosa gioventù; un losco cileno proprietario di un locale tinteggiato di nero ospita i due ragazzini. E mentre la città, coperta di neve, s'impregna di un misto di paura e attrazione verso il lupo e crede di avvistarlo in ogni angolo, l'animale si nasconde, si sottrae, per poi apparire dove nessuno se lo aspetta. Una silenziosa parabola del cercare, del morire, del bere, del perdersi e del ritrovarsi segna il debutto narrativo del drammaturgo tedesco più tradotto al mondo. 'in un chiaro, gelido mattino di gennaio all'inizio del ventunesimo secolo' è una fiaba metropolitana ambientata sul palcoscenico minimalista della berlino dei nostri giorni: schimmelpfennig posiziona i riflettori in modo da illuminare di volta in volta un solo angolo della scena, mostrandoci personaggi incapaci di uscire dalla solitudine del loro cono di luce; sullo sfondo, i fantasmi della ddr incontrano i mostri della gentrificazione.