Sinossi Libro
Bianca non apparteneva né a lei né a nessun altro. Era l'inizio di una storia. «la vita è narrazione incessante, e la letteratura per silvia avallone è prendersene cura. » - barbara stefanelli, corriere della sera «un racconto intimo ma molto cinematografico fatto di apparizioni improvvise e finestre di fronte: silvia avallone conosce il sentimento e racconta senza filtri il dolore e la gioia carnali, lo schiudersi del corpo e la rabbia di sentirlo pieno soltanto di sassi. » - annalena benini, il foglio «un bel romanzo di formazione corale e pieno di verità. » - valeria parrella, grazia «una storia bellissima, che ti prende e ti porta via. Tra le opere più importanti dell'anno. » - pietro cheli, amica c'è un quartiere vicino alla città ma lontano dal centro, con molte strade e nessuna via d'uscita. C'è una ragazzina di nome adele, che non si aspettava nulla dalla vita, e invece la vita le regala una decisione irreparabile. C'è manuel, che per un pezzetto di mondo placcato oro è disposto a tutto ma sembra nato per perdere. Ci sono dora e fabio, che si amano quasi da sempre ma quel 'quasi' è una frattura divaricata dal desiderio di un figlio. E poi c'è zeno, che dei desideri ha già imparato a fare a meno, e ha solo diciassette anni. Questa è la loro storia, d'amore e di abbandono, di genitori visti dai figli, che poi è l'unico modo di guardarli. Un intreccio di attese, scelte e rinunce che si sfiorano e illuminano il senso più profondo dell'essere madri, padri e figli. Eternamente in lotta, eternamente in cerca di un luogo sicuro dove basta stare fermi per essere altrove. Silvia avallone ha parole come sentieri allungati oltre un orizzonte che davamo per scontato. Fa deflagrare la potenza di fuoco dell'età in cui tutto accade, la forza del destino che insegue chi vorrebbe solo essere diverso. Apre finestre, prende i dettagli della memoria e ne fa mosaici. Sedetevi con lei su una panchina e guardate lontano, per scoprire che un posto da dove la vita è perfetta, forse, esiste.