Un incendio ha distrutto la casa di angela e andrea. Il piccolo giacomo, loro figlio, è rimasto intrappolato tra le fiamme. Uno sconosciuto lo salva e poi muore. Due anni dopo fedora, una ragazza qualunque, comincia ad avere misteriose percezioni. Una presenza lontana la tormenta. E l'istinto le dice che qualcuno è in pericolo e ha bisogno di aiuto, in una casa segnata dal fuoco.
La sontuosa dimora che si erge all'estremità orientale della 53rd street di manhattan appartiene ai greene, una delle più importanti famiglie della città. In base alle disposizioni testamentarie del vecchio tobias, il patriarca deceduto da una dozzina d'anni, tutti i membri della famiglia devono restare sotto quello stesso tetto per almeno venticinque anni dopo la sua morte, pena la perdita dell'eredità. Così nel palazzo vivono ancora la vedova, costretta su una sedia a rotelle, e i cinque figli: julia, chester, sibella, rex e la giovane ada, l'unica a essere stata adottata. La storia inizia all'indomani di una notte drammatica in cui un ladro è penetrato nella casa e, forse preso dal panico, ha spararato a due delle sorelle. Julia, la più grande, è stata uccisa, mentre ada ha riportato una brutta ferita. Ma la tesi del tentativo di furto finito in tragedia non convince philo vance.
Il respiro di tua figlia che ti dorme addosso sbavandoti la felpa. Le notti passate a lavorare e quelle a vegliare le bambine. Le domande difficili che ti costringono a cercare le parole. Le trecce venute male, le scarpe da allacciare, il solletico, i 'lecconi', i baci a tutte le ore. Sono questi gli istanti di irripetibile normalità che matteo bussola cattura con felicità ed esattezza. Perché a volte, proprio guardando ciò che sembra scontato, troviamo inaspettatamente il senso di ogni cosa. Padre di tre figlie piccole, matteo sa restituirne lo sguardo stupito, lo stesso con cui, da quando sono nate, anche lui prova a osservare il mondo. Dialoghi strampalati, buffe scene domestiche, riflessioni sottovoce che dopo la lettura continuano a risuonare in testa. Nell''abitudine di restare' si scopre una libertà inattesa, nei gesti della vita di ogni giorno si scopre quanto poetica possa essere la paternità.
In 'senza volo' si battono strade diverse. Si seguono i percorsi e si affrontano i modi di viaggiare per chi ha paura di volare. E per chi vuole smettere di inquinare. Senza usare mai alcun velivolo si recupera, lontani dalla precarietà del cielo, il viaggio di terra e di mare. Ci si libera per sempre dalla noia e dall'alienazione del volo. Per chi è stanco dei viaggi mordi e fuggi. Per chi vuole vedere i paesaggi, le città e i paesi. Per chi vuole ascoltare la natura, scoprire i fiumi, i monti perduti e quei territori di mezzo a cui non si presta alcuna attenzione. Quello che c'è in serbo fuori dalle rotte delle linee low-cost. I luoghi dove si pensava di non potere mai arrivare. I modi per muoversi da un luogo all'altro impiegando il tempo necessario per osservare, conoscere e vivere. Ogni singolo capitolo del libro svela i segreti di un mezzo di trasporto e le tante specie in cui si diversifica. I pregi e gli inevitabili difetti. I viaggi possibili e quelli impossibili. Tra riferimenti cinematografici, rimandi letterari e testimonianze, i percorsi storici e le nuove vie.
Alessandro e silvia sono due ragazzi appena ventenni che stanno vivendo quello che sembra essere l'amore della loro vita. Poi, improvvisamente, da un giorno all'altro le loro strade si dividono. Da quel momento i due vivranno ognuno la propria vita ma quel sentimento che li legava sarà sempre presente spingendoli di tanto in tanto a cercarsi, volersi ma anche evitarsi e mancarsi. Un giorno però, il casuale ritrovamento di un'agenda sulla quale da ragazzi attaccavano foto e scrivevano intime frasi sembra dare una possibilità a quell'amore nato dieci anni prima ma mai entrato nel passato. Una possibilità in cui entrambi hanno sempre silenziosamente sperato.
Ne ha attraversati di mondi, il professor elwin ransom, nei primi due volumi della 'trilogia cosmica' di c. S . Lewis, che qui si conclude. E i racconti delle sue avventure si sono intrecciati, per gli amici riuniti ogni giovedì sera nell'appartamento dell'autore al magdalen college di oxford, con i capitoli del 'signore degli anelli' che j. R . R . Tolkien sta contemporaneamente componendo. Ma ora ranson, dopo tanti viaggi in universi misteriosi e remoti, è tornato sulla terra, nel micrcocosmo apparentemente ristretto e realistico di una piccola università. E proprio qui si svelerà il vero tema magico di tutta la trilogia: il risveglio di merlino.
Sei alto e robusto e il tuo miglior amico è basso e magro? Hai la faccia tonda e il collo corto e il tuo amico ha la faccia quadrata e il collo lungo? Porti gli occhiali o usi la sedia a rotelle per spostarti? Questo libro con alette ed elementi mobili mostra che non ha importanza il modo in cui appariamo: sotto la pelle siamo tutti uguali. E ciascuno di noi, a modo suo, è speciale. Età di lettura: da 3 anni.
L'uomo per natura non è un centometrista, è un maratoneta: questo è il risultato di due milioni di anni di adattamento all'ambiente circostante come dimostrano le più recenti teorie scientifiche sull'evoluzione umana. Il suo scatto non gli consentirà mai di raggiungere un'antilope, ma la sua resistenza e la sua motivazione sì. Purché sappia coltivarle e mantenerle salde nel tempo. Questa è la lezione che pietro trabucchi, psicologo e coach di atleti che praticano le discipline più dure dell'universo sportivo, come l'ultramaratona, ci insegna in questo libro. Il problema è che nella vita e nella società di oggi, la nostra più intima natura viene ostacolata da elementi estranei e fuorvianti come il mito del talento, la sopravvalutazione del potere degli incentivi o la leggenda dei motivatori esterni. Sempre più spesso crediamo che sia possibile avere successo in qualcosa - nello sport, nello studio, nel lavoro - solo se 'siamo portati' oppure se riceviamo una spinta o una ricompensa che prescindono dall'intima soddisfazione di svolgere bene ciò che ci prefiggiamo. Siamo motivati, certo, abbiamo delle ambizioni, degli scopi, ma molto spesso non riusciamo a mantenere con costanza la nostra motivazione. Come coach, pietro trabucchi insegna in primo luogo a trovare e mantenere in se stessi la forza di raggiungere un obiettivo; e a costruire un sistema sano di relazioni in cui ognuno trova il suo ruolo.
Shirin-gol ricorda ancora le montagne dell'indu kusch non devastate dalle bombe. Viveva, da bambina, in uno sperduto villaggio di montagna a cui era stato dato il nome di