Tre ragazzine curiose e audaci, al centro di tre grandi classici che, ciascuno a suo modo, hanno saputo celare sotto le spoglie del racconto di fantasia messaggi e metafore della vita. Alice e le sue avventure nel favoloso paese delle meraviglie, di là e di qua dallo specchio. Wendy, l'amica di peter pan che per molti lettori è la vera eroina dei romanzi con il bambino che non vuole crescere. Infine dorothy, la piccola protagonista portata da un tornado nel fantastico mondo di oz. Tre ragazzine curiose e audaci, al centro di tre grandi classici che, ciascuno a suo modo, hanno saputo celare sotto le spoglie del racconto di fantasia messaggi e metafore della vita. Questo libro è l'occasione per rileggere i tre romanzi – le avventure di alice nel paese delle meraviglie, peter pan e il mago di oz –, cogliendone la grande modernità.
Robert shannon, rimasto orfano e privo di ogni mezzo per vivere, va da dublino a levenford, una cittadina puritana della scozia, presso i nonni materni. Ma qui tutto di lui spiace e si presta al ridicolo: il suo nome, i suoi vestiti, la religione stessa, sono motivo di contrasto e di scherno. In questo mondo straniero e nemico, robert riesce a trovare conforto e aiuto nel personaggio più bizzarro della famiglia: il bisnonno, un vecchio assurdo, enfatico, squattrinato e ardente, pronto ad affermare, talvolta con prepotenza, la sua ansia di vita e di avventura.
Camminare sul filo del rasoio è difficile e, in effetti, tutt'altro che facile si presenta l'impresa di larry, un giovane americano traumatizzato dagli orrori della grande guerra che si decide a percorrere - molto in anticipo sui suoi coetanei di qualche decennio dopo - la via dell'india, e dell'illuminazione. E lo fa senza rinunciare a una fitta schermaglia amorosa con l'incantevole isabel, a un duello col feroce zio di lei, e al cimento più arduo di tutti: la mera sopravvivenza nella spietata comunità di espatriati che fra le due guerre abitava la riviera francese.
Scritto nel 1948 e pubblicato l'anno seguente con altri due romanzi brevi in un volume, 'la bella estate', che avrebbe poi vinto il premio strega, 'il diavolo sulle colline' resta uno dei libri più belli di pavese. Vi si trova il suo clima morale più tipico, le tensioni e la fragilità di un'adolescenza che si protrae in una giovinezza sognatrice, più portata a fantasticare se stessa che ad agire, sempre in attesa di un evento straordinario che sembra in agguato nella placida noia di giornate sempre eguali.
Pubblicato nel 1864, in una italia unita, ma ancora da costruire, 'misteri del chiostro napoletano' è un libro dai forti richiami autobiografici. A metà tra il romanzo e il memoir racconta le vicende di una giovane donna dal nome illustre costretta a farsi monaca di clausura. Oltre alle ragioni dichiarate, e consuete, di tali imposizioni, come le gravose condizioni finanziarie della famiglia ormai in disgrazia dopo la morte del padre, si intravedono altre segrete e ambigue motivazioni. L'aspirazione di emancipazione della protagonista si affianca al desiderio di indipendenza dal regime borbonico del popolo napoletano.
Le avventure straordinarie della piccola alice in un bizzarro mondo alla rovescia sono molto piú di un classico per l'infanzia. Se da un lato vi si può leggere una parabola che svela le assurdità e le incoerenze della vita adulta, dall'altro vi si coglie, immediata, una raffinatissima abilità linguistica, dove il gusto per il paradosso e il calembour, il nonsenso e la parodia si esprimono con impareggiabile inventiva.
In forma di monologo-confessione, 'memorie dal sottosuolo' (uscito a puntate a partire dal 1864) è la storia della fallita redenzione di una prostituta e, nello stesso tempo, la tormentata indagine sull'inconscio, il 'sottosuolo', e sull'impossibilità di capire a fondo se stessi e gli altri. L'io narrante è uno dei cosiddetti 'uomini superflui', uno che si limita a prendere atto dell'immensa ricchezza nascosta nel proprio intimo e non trae alcuna conseguenza pratica, soffrendo acutamente, al tempo stesso, del proprio fallimento. È la prima incarnazione di quel tipico personaggio di individuo smarrito tra l'angosciosa ricerca della verità e un'incolmabile distanza dalla realtà che sarà protagonista dei grandi romanzi di dostoevskij. Postfazione di vladimir nabokov.
In versione integrale, i più grandi classici della letteratura angloamericana in lingua originale. Le opere sono accuratamente commentate e riportano la biografia dei singoli autori.
Commedie del corteggiamento, satire del sentimento: è dell'autrice stessa la definizione di questi racconti di donne, d'ambientazione raffinata e in cui il sesso maschile è relegato sullo sfondo, in un ruolo al massimo di oggetto della sensibilità tutta al femminile della protagonista, dei suoi giochi mentali o del capriccio. L'assoluta femminilità, infatti, era una delle caratteristiche di questa scrittrice, che conobbe un vastissimo successo agli inizi del novecento e a cavallo dell'oceano, tra l'italia di origine e il mondo anglosassone dove le vicende di una vita movimentata e indipendente l'avevano messa. Il volume raccoglie cinque racconti scritti direttamente in inglese, pubblicati ora per la prima volta in italiano.