'il personaggio principale, almeno in quei momenti di lucidità in cui riuscirò ad impormi una linea di condotta, sarà il mio defunto fratello maggiore seymour glass che (preferisco dir tutto in un'unica frase da necrologio) nel 1948, all'età di trentun anni, mentre era in vacanza in florida con sua moglie, si tolse la vita. Egli ebbe un grande significato per moltissime persone con cui venne a contatto e per noi, suoi fratelli e sue sorelle, egli fu tutto. Tutto quel che è realtà, egli fu, per noi: il nostro unicorno striato di blu, il nostro specchio ustorio, il genio di famiglia che dà consigli a tutti, la nostra coscienza portatile, il nostro commissario di bordo, il nostro unico poeta. '
Mute testimoni di relazioni umane, le mura di una casa custodiscono nel silenzio i segreti degli uomini che le hanno abitate. Eppure certe case hanno assorbito così profondamente il loro contenuto, che esso si palesa all'esterno in tutto il suo inquietante aspetto. Nido, o prigione? Quale mistero avvolge la casa sfitta che ossessiona la signora sophonisba? Cosa si cela dietro le persiane scorticate e il fango che oscura i vetri dai quali nessuno parrebbe più affacciarsi? Due investigatori speciali tenteranno di mettere pace nel cuore della loro prediletta: il fedele trottle e il premuroso jarber si sfideranno a colpi di manoscritti, di senili e tenere scenate di gelosia, e di coraggiose sortite nella casa. Mettetevi comodi: un regista d'eccezione come charles dickens ha scritturato i migliori autori sulla piazza per svelare, attraverso un intreccio impeccabile e una scrittura potente che lasciano semplicemente senza fiato, l'arcano della perturbante casa sfitta.
Parigi 1841, rione saint-roche: al quarto piano di un appartamento della rue morgue vengono orrendamente trucidate l'anziana madame l'espanaye e sua figlia camille. I soccorritori, richiamati dalle grida delle vittime e del loro assassino trovano la porta sbarrata dall'interno. Alle origini del giallo moderno, lo straordinario intuito dell'ispettore auguste dupin creato da edgar allan poe è al centro di uno dei più celebri racconti brevi del grande scrittore americano. I delitti della rue morgue, che si accompagna qui al mistero di marie rogêt, è un esempio dell'originale fusione fra il romanzo gotico e le personalissime interpretazioni delle ossessioni, fobie, labirintici percorsi della psiche che poe ha saputo rappresentare con tanta intensità.
Non si può certo dire che sebastian rudd sia un avvocato come tutti gli altri. Non possiede uno studio vero e proprio, ma il suo ufficio si trova a bordo di un grande furgone nero blindato dotato di vari comfort - wi-fi, un frigorifero pieno di superalcolici, delle comode poltrone e un buon equipaggiamento di armi. Non ha soci in affari, ma accanto a lui c'è sempre un uomo, che lui chiama partner, armato fino ai denti, che gli fa da autista, guardia del corpo, confidente, impiegato e caddy, quando gioca a golf. Sebastian ha anche una ex moglie che non smette mai di procurargli guai e un figlio piccolo che non vede tanto quanto vorrebbe. Sebastian rudd difende i peggiori criminali, i casi disperati, in poche parole tutte quelle persone che nessun avvocato si sognerebbe di avvicinare. Insomma, fa il lavoro sporco. Ritiene che ognuno abbia diritto ad avere un processo equo, anche a rischio di diventare lui stesso il bersaglio dei suoi assistiti e di essere costretto a sua volta a usare metodi poco ortodossi. Sebastian odia le ingiustizie, detesta i poteri forti e si prende gioco delle istituzioni. Narrato in prima persona,
L'aderenza alla realtà vissuta, pur nell'iperbole di ogni delitto e nella minuziosa originalità di ogni personaggio; i dialoghi tra petra e il suo vice garzón, miscela audace di umori tra cervantes e almodóvar; la complicità del lettore con tutte le complicazioni private dei due eroi; una comicità mai ovvia; un persistente disincanto; l'autentico, non ricercato, umorismo della battuta capace di arricchire di senso le situazioni narrative: sono gli elementi riconosciuti del successo dei polizieschi alla petra delicado. «morti di carta»: la vittima è un giornalista televisivo: uno di quei mezzi ricattatori che grufolano negli scandali. Petra e fermín brancolano verso una soluzione che gli sfugge come in un labirinto di specchi che riflettono volti noti e deformati, mentre i cadaveri si moltiplicano. «serpenti nel paradiso»: al paradis vive il jet set. Il borgo è insolito per un'inchiesta di petra e il vice fermín, abituati a delitti in contesti più andanti. Devono trovare l'assassino del giovane avvocato
Dopo aver setacciato le raccolte pubblicate da landolfi nell'arco di oltre quarant'anni (da 'dialogo dei massimi sistemi' del 1937 a 'del meno' del 1978), calvino scelse da ultimo 53 testi. Organizzati in sette sezioni che corrispondono ad altrettanti spunti critici essi consentono di cogliere in tutte le sue sfaccettature un'opera che ha sul lettore l'effetto 'd'unghia che stride contro un vetro, o d'una carezza contropelo, o d'una associazione di idee che si vorrebbe scacciare subito dalla mente'. Insomma: il vero landolfi, quello che 'preferisce lasciare nell'opera qualcosa di non risolto, un margine d'ombra e di rischio: il landolfi che sperpera le sue puntate d'un colpo e le ritira bruscamente dal tavolo con gesto allucinato del giocatore'.
L'aderenza alla realtà vissuta, pur nell'iperbole di ogni delitto e nella minuziosa originalità di ogni personaggio; i dialoghi tra petra e il suo vice garzón, miscela audace di umori tra cervantes e almodóvar; la complicità del lettore con tutte le complicazioni private dei due eroi; una comicità mai ovvia; un persistente disincanto; l'autentico, non ricercato, umorismo della battuta capace di arricchire di senso le situazioni narrative: sono gli elementi riconosciuti del successo dei polizieschi alla petra delicado. «morti di carta»: la vittima è un giornalista televisivo: uno di quei mezzi ricattatori che grufolano negli scandali. Petra e fermín brancolano verso una soluzione che gli sfugge come in un labirinto di specchi che riflettono volti noti e deformati, mentre i cadaveri si moltiplicano. «serpenti nel paradiso»: al paradis vive il jet set. Il borgo è insolito per un'inchiesta di petra e il vice fermín, abituati a delitti in contesti più andanti. Devono trovare l'assassino del giovane avvocato 'primo in tutto', padre di una famiglia felice e senza ombra; cercano in quel paradiso il nido del serpente. «un bastimento carico di riso»: È morto un barbone, ucciso con ai piedi un paio di scarpe inspiegabilmente eleganti. Chi se ne incaricherebbe, se non petra e garzón? Lei si sente attirata da quel mondo parallelo di diseredati, 'un territorio che esisteva anche dentro di lei'; garzón la segue: e trovano altri mondi criminali.
Perdere il favore di coloro da cui dipende la nostra stessa vita. Mordere la polvere quando si è conosciuto il fulgore degli altari. Non essere più amati. È il destino intollerabile che accomuna i protagonisti delle due novelle qui riunite: una dama del settecento e un cane. E il dolore, il furore, il desiderio di vendetta non saranno meno violenti nell'animale che nella donna. Splendida, intelligente e ambiziosa, amica di montesquieu e di voltaire, amante del duca di borbone, la marchesa de prie sembra onnipotente e, soprattutto, intoccabile. Ma quando nel 1726 il duca di borbone cade in disgrazia presso luigi xv, per lei si spalanca, d'improvviso, il baratro di un esilio avvilente. Confinata in normandia, rabbiosamente sola, madame de prie non può che tormentare il giovane amante, contemplare allo specchio il suo volto che sfiorisce - e progettare una morte degna dei fasti del passato. Le forze brutali - distruttive e autodistruttive - che solo l'orgoglio ferito e l'amore ripudiato sanno scatenare innervano anche il secondo racconto, dove a sperimentare la più tremenda delle perdite è ponto, cane tirannico dapprima oggetto di una sfrenata passione e poi di colpo ignorato e bandito dal suo regno non appena la padrona resta incinta. Sagace nel suo odio, l'escluso preparerà la sua vendetta, suscitando nel lettore un'attesa angosciosa - e una suspense quasi hitchcockiana.
L'impavido coliandro, sovrintendente della questura bolognese, poi promosso ispettore, è una delle creazioni più felici di lucarelli. Questo volume ne raccoglie le storie. 'nikita' racconta l'aspetto noir e metropolitano di bologna e soprattutto l'incontro di coliandro con nikita, una donna bella, giovane, ribelle e punk, più brillante e intelligente di lui. Insieme formano la coppia più strampalata e divertente della letteratura noir italiana: il poliziotto pasticcione, roccioso e impulsivo, e la pallida giovanissima sua protetta, che più di una volta deve proteggere. Con 'falange armata' siamo in una bologna scossa da fremiti di ogni genere. Coliandro s'imbatte in un molto verosimile complotto eversivo neonazista, al quale, purtroppo, sembra credere solo lui. Lui e nikita. 'il giorno del lupo', raccontando la storia della nuova mafia, più spietata di un branco di lupi, si rivela non solo precorritore della realtà, ma anche perfetta macchina logica che ne rivela il funzionamento occulto.