Un giallo irriverente e appassionato, icastico e dissacrante. L'indagine svagata e serrata di due investigatori involontari dotati solo delle armi dell'intelligenza e dell'ironia. «brillante, godibile, di una vitalità invidiabile, savatteri è campione di autoironia» - antonio d'orrico, sette - corriere della sera «piccionello con il suo improbabile cognome, le perenni infradito ai piedi, mutande e t-shirt non è mai ridicolo e meno che mai caricaturale. Quel leporello è per saverio una sorta di cattiva coscienza. Ma anche uno specchio in cui vedersi davvero senza la sovrastruttura del suo sarcasmo, la corazza indossata perché la vita non faccia troppo male» - pietrangelo buttafuoco, il foglio il giornalista (e detective per caso) saverio lamanna ha avuto l'incarico di scrivere per un giornale on-line alcuni articoli sui siti siciliani dichiarati dall'unesco patrimonio dell'umanità. Parte, non a caso, dalla valle dei templi di agrigento; proprio in quei giorni, infatti, la sua fidanzata suleima che ora vive a milano sarà in quella zona della sicilia per accompagnare il titolare dello studio di architettura dove lavora. Lamanna, alle prese con qualche problema di gelosia, viaggia naturalmente in compagnia di peppe piccionello, sua spalla confidente e mentore, che deve svolgere una piccola indagine familiare. Giunti nella valle si trovano nel bel mezzo di una contesa scientifica: sono infatti affiorate da uno scavo archeologico alcune pietre che sembrano indicare la presenza dell'antico teatro greco. Ricercato da secoli, mai ritrovato, è uno dei rompicapo degli archeologi di tutto il mondo che si sono dati appuntamento proprio in quei giorni in un congresso per discutere della scoperta e accertare se quelle pietre siano davvero i resti di uno dei più grandi teatri dell'antichità. Ma nel corso del convegno la comunità di studiosi e ricercatori viene scossa dalla morte violenta del professor demetrio alù, docente emerito e autorità dell'archeologia siciliana. Un delitto inspiegabile, consumato in un angolo di paradiso, tra mandorli, rovine e ulivi saraceni, sotto lo sguardo del tempio della concordia. Toccherà a lamanna e piccionello risolvere questo mistero nel mistero, nell'unico modo in cui sanno farlo: irriverente e appassionato, icastico e dissacrante. L'indagine svagata e serrata di due investigatori involontari dotati solo delle armi dell'intelligenza e dell'ironia.