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Julien Tromeur


Classifica Libri CATEGORIA (E SOTTOCATEGORIE)
Classica

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Libri in questa classifica: 1595

Pagina 2 di 160

Posizione in classifica: 11

I Beati Paoli

Luigi Natoli

Narrativa estera - Classica

I Beati Paoli
Ciò che rende unici i beati paoli, oltre all'incanto nella lettura, è la sua estrema modernità che consiste nella perfetta fusione tra le vicende storiche, riportate con maniacale fedeltà, e la vita dei protagonisti con le loro emozioni e passioni. «insieme ai promessi sposi, ai viceré, al nome della rosa e alla storia della morante, il quinto monumento storico della letteratura italiana contemporanea» - jean-noël schifano, le monde «i beati paoli è uno dei romanzi d'appendice più popolari del '900. Avvincente, misterioso, spettacolare, ricco di personaggi indimenticabili. Il celebre feuilleton sulla setta segreta in cui non pochi intravedono le origini della mafia è costruito su una tessitura narrativa moderna. Una lettura che non deluderà mai. » giuseppe tornatore «la bellezza dei beati paoli è la scrittura. È chiaro che le regole del romanzo popolare, del feuilleton, con i colpi di scena, le agnizioni, le sparizioni sono tutte rispettate, ma c'è di più: un gusto notevole, l'eleganza del racconto e la scrittura, ben più moderna della storia narrata» - andrea camilleri in poco più di 1. 000 pagine, sullo sfondo di uno dei periodi più agitati della storia siciliana, nei beati paoli, si narrano le vicende della famiglia albamonte della motta. Dalla nascita dell'erede al titolo di duca in una burrascosa notte del 1698, alla scomparsa del bambino, fino al ritorno a palermo di blasco di castiglione, cavaliere senza paura, per riprendersi titolo, beni e la propria vita. Un magnifico affresco in cui non mancano duelli, vendette, intrighi. La trama principale si intreccia con storie secondarie che l'autore inizia e poi abbandona per poi riprendere a sorpresa, con colpi di scena degni del migliore dumas e che fanno pensare a qualcosa a metà tra i tre moschettieri e il conte di montecristo. Ma i veri protagonisti sono loro, i beati paoli, che hanno preso blasco sotto la loro protezione. Sono una leggendaria setta segreta, difensori dei deboli contro lo strapotere e la malagiustizia esercitata dai nobili, si riuniscono nelle segrete che si aprono sotto vicoli e chiese. Lì emettono le loro sentenze, terribili, inappellabili, ma sempre improntate a un senso di equità. Vestono un saio bianco e sono incappucciati, perché tra loro non devono riconoscersi. «da qui si entrava nella principale grotta dove trovavasi una ben larga camera con sedili tutt'intorno e con nicchie e scansie al muro nelle quali riposavan le armi sia di foco che di ferro: qui adunavansi i settari e vi tenevano le loro congreghe in luoghi oscuri, e dopo il tocco della mezzanotte onde tutto facevasi a lume di candela», racconta francesco m. Emanuele, marchese di villabianca. Ciò che rende unici i beati paoli oltre all'incanto nella lettura - «cominciando a leggerlo ci troviamo costretti a finirlo», sosteneva sciascia - è la sua estrema modernità che consiste nella perfetta fusione tra le vicende storiche, riportate con maniacale fedeltà, e la vita dei protagonisti con le loro emozioni e passioni. Pochissimi sono i personaggi d'invenzione; l'immaginazione si riversa tutta nel fluire della narrazione e nel «privato» delle figure che via via incontriamo.
Punteggio: 1011
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 24/04/2024

Posizione in classifica: 12

Elias Portolu

Grazia Deledda

Narrativa estera - Classica

Elias Portolu
Elias portolu è uno dei libri più belli di grazia deledda, premio nobel per la letteratura nel 1926. Il romanzo racconta la storia di un ex carcerato che torna nel suo paese natale in sardegna e si innamora della promessa sposa del fratello. Tra passione, rimorso, religione e tradizione, elias vive un conflitto interiore che lo porterà a una scelta drammatica e irrevocabile. La deledda descrive con maestria e sensibilità la psicologia dei personaggi, il loro legame con la terra e la cultura sarda, le loro lotte interiori tra il bene e il male. Il romanzo è ricco di simboli, metafore, dialoghi intensi e descrizioni suggestive. Il paesaggio sardo diventa quasi un personaggio a sé stante, testimone e protagonista delle vicende umane. Elias portolu è un romanzo che affronta temi universali come l'amore, il peccato, il destino, la fede, la libertà. È una lettura coinvolgente e profonda, che mostra il talento e la originalità della deledda, una delle più grandi scrittrici italiane di tutti i tempi.
Punteggio: 1011
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 02/06/2024

Posizione in classifica: 13

Jane Eyre

Charlotte Brontë

Narrativa estera - Classica

Jane Eyre
«quell'uomo mi costringeva ad amarlo senza neppure guardarmi. » «jane eyre racconta la storia dell'educazione sentimentale di una giovane istitutrice inglese, orfana e di umili origini, che ottiene alla fine, dopo molte peripezie, la felicità in amore unendosi all'ardente, impetuoso edward rochester, suo padrone; con questa si intreccia una precedente e tragica storia d'amore e follia che ha avuto per protagonisti edward e bertha, la donna strappata alla sua terra caraibica e relegata come pazza in una soffitta nella grande magione di rochester: thornfield hall. Il romanzo è stato accolto con grande favore dal pubblico e da buona parte dei critici. E il favore e la popolarità sono durati a lungo e durano tuttora: ne fanno fede le molte edizioni, le traduzioni in tutte le lingue e la serie di adattamenti cinematografici, televisivi, teatrali e musicali; basti qui ricordare i numerosi film e le serie televisive prodotte dalla bbc. » (dalla postfazione di remo ceserani)
Punteggio: 1008
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 22/09/2024

Posizione in classifica: 14

Il Conte Di Montecristo

Alexandre Dumas

Narrativa estera - Classica

Il Conte Di Montecristo
Nel febbraio del 1815, a marsiglia, il marinaio edmond dantès viene falsamente accusato di bonapartismo e arrestato nel giorno delle nozze, alle soglie di una brillante carriera navale. Durante la prigionia nel castello d'if, uno scoglio in mezzo al mare, affina un odio feroce per gli autori della sua rovina e, quando l'amicizia con un altro prigioniero gli procura l'evasione nonché un favoloso tesoro, ne farà lo strumento di una vendetta grandiosa e spietata. Le mille identità che il conte assume per preparare la trappola ai suoi nemici, i suoi viaggi, gli avvelenamenti, gli intrighi, le scomparse, i ritorni: questo grande fiume creato dalla penna infaticabile di dumas sa far voltare pagina come pochi altri, con la stessa urgenza con cui i lettori di due secoli fa aspettavano l'uscita della puntata successiva.
Punteggio: 1006
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 24/03/2024

Posizione in classifica: 15

Delitto E Castigo

Fëdor Dostoevskij

Narrativa estera - Classica

Delitto E Castigo
'ci sono romanzi che non avrebbero bisogno di introduzioni. Appena iniziamo a leggerli, sin dalle prime pagine ci proiettano in una vita per noi impensabile pochi istanti prima, nella quale tuttavia ci orientiamo a meraviglia. [ . ] delitto e castigo è uno di questi romanzi, un'opera di bruciante attualità, nella quale dostoevskij ha saputo cogliere a partire dalla sua epoca l'eco di voci remote nella nostra cultura e oggi più che mai vibranti. Leggendo questo romanzo ti viene subito in mente lo sguardo vuoto e spento di tanti 'eroi' della nostra cronaca nera, ti risuona nella testa la voce minacciosa del dio della genesi che grida a caino: caino, che hai fatto? Ora tu sei maledetto dalla terra, sarai errante e vagabondo. E ti chiedi: e se fossi stato io? ' (dalla prefazione di damiano rebecchini). Un romanzo decisivo per la successiva narrativa novecentesca, per lo scavo psicologico dei personaggi e la ferocia dell'analisi emotiva. In una nuova traduzione, l'immortale storia di sofferenza e salvazione diventata uno dei classici più amati e influenti di tutti i tempi (e di tutte le letterature).
Punteggio: 1006
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 27/11/2021

Posizione in classifica: 16

Mastro-don Gesualdo (1889)

Giovanni Verga

Narrativa estera - Classica

Mastro-don Gesualdo (1889)
Giancarlo mazzacurati ha sottratto
Punteggio: 1006
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 25/01/2024

Posizione in classifica: 17

Cenere

Grazia Deledda

Narrativa estera - Classica

Cenere
Scelto e introdotto da michela murgia, il libro inaugura un progetto della casa editrice dedicato a grazia deledda. «deledda ha una capacità simile a quella di delitto e castigo e de i fratelli karamazov di ritrarre la potenza trascinante del peccato» - a. Momigliano ragazza madre, la giovane olì abbandona il figlio di otto anni, anania, alle cure del padre benestante e di sua moglie, così da garantirgli un futuro migliore. Il bambino cresce a nuoro, nella casa paterna, studia e si fidanza con una ragazza facoltosa, prima di trasferirsi a roma per frequentare l'università. Il ricordo della madre è vivo nella sua mente, ma la vergogna di essere nato da una relazione extraconiugale e da una donna disonorata è a lungo più forte delle sue ambizioni borghesi, che rischiano di essere minate da un legame inviso alla società. Nessuna distanza, però, né fisica né sociale, attenua l'inquietudine interiore del protagonista. Rientrato in sardegna, anania scopre che la madre è ancora viva. Si decide perciò a tenerla con sé, sfidando le regole non scritte di una civiltà misogina, fino alla più sorprendente delle conseguenze.
Punteggio: 1006
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 26/09/2023

Posizione in classifica: 18

Il Serpente

Stig Dagerman

Narrativa estera - Classica

Il Serpente
Scritto a 22 anni e fin'ora inedito in italia, il serpente è il romanzo di esordio che consacrò stig dagerman come uno dei giovani autori di maggiore talento della sua generazione. «il serpente è ovunque, trattenuto dal seducente gioco a nascondino in cui, con estro spietato, è costantemente impegnata la prosa di dagerman, preso nel balletto delle ripetute dissimulazioni, nella fittissima rete di metafore per cui ogni cosa appare è un'altra cosa» - alessandra iadicicco, la lettura «una storia di guerra, una metafora dell'assurdo» - leonardo g. Luccone, robinson quando nel 1945 stig dagerman pubblicò il serpente fu accolto dalla critica come l'enfant prodige della letteratura svedese per la sua sorprendente modernità e la sua prosa potente e precisa. Scritto durante la seconda guerra mondiale e ambientato in una svezia nervosamente neutra in allerta militare, il serpente riflette tutta la sensibilità dell'autore per l'inconscio, la giustizia sociale e la psicologia della paura. In un primo momento il serpente sembra essere una raccolta di racconti fino a quando, in un brillante sviluppo della narrazione, le diverse storie si uniscono per rivelare le strutture tematiche sottostanti. Stig dagerman scrive con uguale abilità dal punto di vista dei vari protagonisti, e attraverso di loro riesce a capire l'abisso dell'ansia e della paura sia dei soldati che della gente comune. Ed è sempre il serpente la materializzazione di questa paura: c'è il serpente catturato da bill, un soldato di seconda classe che lo usa per imporsi su coloro che lo circondano; c'è il serpente che, riportato da uno dei soldati nella caserma, fugge dalla sua prigione e diffonde il terrore nella manciata di uomini che sono rimasti in questo immenso edificio polveroso e vuoto dopo la partenza del reggimento. In linea con la ferma convinzione della necessità etica (e politica) di non cedere a nessuna forma di consolazione, e soprattutto di fiducia nel futuro – un'idea faticosamente portata avanti in tutte le sue opere successive – stig dagerman sostiene la necessità di affrontare l'ansia direttamente, con la consapevolezza e l'introspezione, perché forse «questa è l'unica opportunità che abbiamo di mettere alla prova noi stessi».
Punteggio: 1006
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 01/04/2023

Posizione in classifica: 19

Il Figlio Di Due Madri

Massimo Bontempelli

Narrativa estera - Classica

Il Figlio Di Due Madri
Alle soglie del novecento, il piccolo mario vive a roma in una famiglia benestante. Il giorno del suo settimo compleanno, dopo una passeggiata al parco, il bambino si immerge in un silenzio inconsueto. Pochi minuti dopo, però, riacquisite le forze, non riconosce più la premurosa madre, arianna, e anzi le chiede con insistenza di essere riaccompagnato dalla madre vera, luciana. Sconvolta, arianna asseconda il desiderio del bambino, che le chiede con fermezza di essere chiamato ramiro. La tensione drammatica cresce di pagina in pagina, esplodendo in una rivelazione sconcertante: non solo luciana abita davvero nella casa in cui mario accompagna arianna, ma ha perso un bambino di sette anni, ramiro, proprio sette anni prima, ossia nell'istante esatto in cui mario è nato. Che mario sia, dunque, la reincarnazione del figlio di luciana? O forse qualcuno lo ha plagiato, giocando sulla fatalità di coincidenze incredibili?
Punteggio: 1006
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 29/04/2023

Posizione in classifica: 20

Il Decameron

Giovanni Boccaccio

Narrativa estera - Classica

Il Decameron
Primo, clamoroso caso di
Punteggio: 1003
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 07/11/2024

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