Nel 218 a. C . Cartagine non è più la potenza che ha regnato incontrastata per cinquecento anni sul mediterraneo: la disfatta patita nella prima guerra punica ha fatto di roma la nuova signora dei mari e delle terre conosciute fino a oriente. L'orgoglio dei cartaginesi, però, reclama vendetta. Il giovane annibale, cresciuto nell'odio per i romani, decide di sfidare apertamente l'urbe e attacca la città di sagunto, violando la tregua. Dopo avere approntato un esercito formidabile, che si avvale del supporto degli elefanti, parte per una marcia impossibile che lo porterà a varcare i pirenei e le alpi, per scendere nella gallia cisalpina e affrontare roma sul suo territorio. Il piano di annibale appare folle e senza speranza. Solo un uomo fra i romani sa di trovarsi di fronte al più temibile avversario che la repubblica abbia mai conosciuto: è publio cornelio scipione, figlio del console scipione, affascinato dall'abilità e dall'intelligenza dimostrate da annibale. Quando gli eserciti di cartagine e di roma si affrontano nella battaglia del ticino, il giovane condottiero romano capisce che per poterlo sconfiggere occorre studiare tutto di lui e della sua tattica di guerra. Inizia così un confronto a distanza destinato a durare quindici anni, fino alla resa dei conti a zama, sulle coste dell'africa, quando annibale e scipione si sfidano in campo aperto, decisi a dimostrare il loro valore in uno scontro che segnerà il destino dei loro popoli.
A diciannove anni, gabriele decide di lasciare il suo piccolo paese perso nell'appennino marchigiano per andare a vivere in francia. Parte da un giorno all'altro, senza salutare nessuno: fugge dalla noia di un'infanzia borghese e da una famiglia incapace di condividere le sue emozioni. A parigi cerca una camera in cui dormire e trova lavoro come commesso in una famosa gioielleria dell'avenue montaigne. Ancora non lo sa: ma il suo vero viaggio comincia proprio ora. Sarà un viaggio doloroso, ma necessario, alla scoperta di sé, verso l'atroce accettazione di un desiderio lontanissimo da tutte le regole che fino a quel momento si è ferreamente imposto: il desiderio di avere un corpo perfetto e degno di essere amato da un altro ragazzo. Questo romanzo è il diario preciso, metodico e implacabile di una guerra: quella di un giovane uomo contro se stesso, contro i propri desideri più profondi, e, soprattutto, contro la propria 'imperfezione'. Passo dopo passo, attraverso pagine scritte con strenua onestà, assistiamo al consumarsi del corpo di gabriele, costretto alla rinuncia del cibo e al tormento di un'attività fisica portata all'estremo nel tentativo di accettarsi e di assomigliare sempre più all'irraggiungibile immagine interiore che egli ha di sé. Partecipiamo a momenti di cupo scoraggiamento, di rabbia e perfino di disgusto, ma anche ad attimi di gioia pura e di ritrovata pienezza, troppo spesso avvelenati da un senso di colpa sempre presente, inesorabile.
Pochi periodi storici hanno avuto un rapporto così quotidiano con la guerra come il medioevo. Guerra di saccheggio, in cui distruggere e depredare il nemico era in cima ai pensieri di ogni soldato. Aldo angelo settia conduce il lettore sui campi di battaglia e ricostruisce la mentalità del soldato medioevale, la sua vita fatta di privazioni, di fame, di terrore della morte e delle mutilazioni. Un'indagine sugli aspetti più distintivi della guerra medievale che offre al lettore un contatto diretto con le fonti utilizzate, soprattutto quelle cronachistiche.
Dagli ultimi atti del mandato di george w. Bush alle intemperanze del nostro presidente del consiglio, dalla crisi finanziaria che ha sconvolto i mercati occidentali alle polemiche su guantànamo, dalla libertà limitata di roberto saviano ai recenti bombardamenti sulla striscia di gaza:
Prima di tutto viene la paura. Poi la pena. Poi lo sconcerto. Poi l'accettazione. E infine l'amore assoluto. Questo è quanto accade a chiunque incontri simple, che ha 23 anni anagrafici e soltanto 3 cerebrali. Simple ha un fratello, kléber, che vorrebbe difenderlo dal mondo, ma soprattutto dall'istituto a cui era stato destinato dal padre. Quando i due fratelli trovano una sistemazione in un appartamento di giovani universitari, simple, sempre accompagnato dal suo coniglio di peluche, il signor migliotiglio, diventa il catalizzatore di tutti i sentimenti che muovono i suoi coinquilini.
'mi ero trovato in germania al momento dell'ascesa e dell'espansione del nazismo a un'età - quella di pollicino - che interessa al capo degli orchi e avevo sentito quanto il nuovo regime fosse imperniato su di me e i miei simili. Era effettivamente una delle caratteristiche del fascismo quella di sopravvalutare la giovinezza, di farne un valore, un fine in sé, un ossessione pubblicitaria. Un movimento giovane, di giovani, per i giovani, questo era lo slogan più spesso ripetuto in italia. E si deve convenire che la vita politica fascista ha qualcosa d'infantile, voglio dire che si manifesta a un livello che la mette alla portata dei più giovani con le sue sfilate, le sue feste, i suoi falò, le sue adunate, le sue organizzazioni giovanili. ' (michel tournier).
Bologna, 1938. Michele casali è uno scialbo professore di storia dell'arte, ingenuo e sognatore. È sposato con delia, donna di prorompente bellezza e dal discutibile passato, che l'ha scelto solo per interesse. Ma, soprattutto, è il papà di giovanna, creatura debole e goffa che tanto gli somiglia quanto sembra distinguersi dalla madre, e che lui ama e protegge con strenua dedizione. Questo essere fragilissimo che lui vorrebbe a qualunque costo vedere felice va tuttavia progressivamente smarrendosi in un mondo solo suo, fino a scambiare per realtà i desideri e le illusioni: credendosi ricambiata dall'idolo di tutte le ragazze del liceo, non esita a compiere un gesto efferato e violentissimo per difendere il suo amore immaginario. Ma in questo tracollo mentale di giovanna - a lungo rinchiusa insieme ai suoi fantasmi fra le mura di un manicomio criminale - michele troverà una ragione per amarla ancora di più, e insieme un'occasione per sciogliere i tanti nodi che soffocano la vita della sua famiglia.
Noi non sappiamo davvero chi fosse van gogh, benché questo pittore-genio sia tra i più celebri, tra i più visti e immaginati, oggetto di un culto collettivo indiscutibile e il più costoso sul mercato. Ma il libro di guerri ci dà la possibilità di addentrarci fra i suoi segreti, di esistenza e di pensiero. La ribellione contro la piccola borghesia filistea del xix secolo, le infatuazioni mistiche, l'abbandono della fede e la riscoperta di una visione totalizzante della natura, il rapporto con le donne (le 'amiche' e 'sorelle' prostitute), il legame morboso con il fratello theo, complice involontario di una sorta di inquietante transfert, la malattia mentale che infine prorompe in perfetto parallelismo con l'acquisizione di una estrema consapevolezza creativa: sono le tappe qui ripercorse e narrate al presente, quasi senza tirare il fiato, come se potessimo così impadronirci meglio, senza alcun filtro, dell'aura misteriosa che circondò il pittore per antonomasia, il folle della visione pura, il mistico del colore assoluto. È una storia amara, di felicità intellettuale e sensuale raggiunta attraverso la solitudine più completa. Quella solitudine che consentì a vincent van gogh, nel dipingere alcuni dei capolavori assoluti dell'arte contemporanea, di 'andare al cuore della gente, al cuore delle cose'.
Basato sull'analisi di centinaia di casi, sulla consultazione di innumerevoli rapporti post-azione in ambito militare e civile, sulla corrispondenza tra l'autore e i protagonisti di decine di combattimenti e azioni di polizia, il libro spiega la dinamica fisiologica e psicologica dell'essere umano mentre si trova in combattimento, o in stato di estrema emergenza, analizzando i processi delle reazioni fisiche e mentali che scaturiscono dal conflitto del sistema parasimpatico con quello simpatico, le distorsioni di percezione spaziale, temporale, visiva, uditiva, i meccanismi di difesa e di maggior capacità che il corpo e il cervello automaticamente attivano, e soprattutto il loro influsso combinato sulla performance del combattente e la possibilità, tramite l'addestramento e la conoscenza dei meccanismi, di dominare, guidare e volgere a proprio favore ciò di cui la natura ha dotato l'essere umano per la sopravvivenza.