Chiara e marco, una coppia perfetta con un solo problema, la mancanza di un figlio. L'interruzione di una gravidanza porta la donna alla distruzione di sè e del proprio matrimonio. Respinto e frustrato, marco cerca consolazione tra le braccia di una collega che gli dà una figlia e una nuova famiglia. Ma l'unione si rivela infelice: l'uomo non riesce a dimenticare la sola donna che ha realmente amato e anche chiara, uscita dal tunnel dell'alcolismo, non si è mai liberata dal ricordo del marito. La loro storia spezzata si ricomporrà in seguito a un susseguirsi di eventi infelici e di colpi di scena e a riannodarne i fili sarà sara, la bambina di marco, che ha pagato per le incomprensioni, gli sbagli e gli abbagli degli adulti.
Ci sono tanti motivi per sposarsi, ma forse la gratitudine non è un sentimento capace di garantire un'unione duratura. Così almeno sembra pensarla caroline che, alla vigilia del matrimonio, decide di dare una svolta alla sua vita e parte con il fratellino jody per l'estremo nord della scozia, alla ricerca di angus, l'altro fratello misteriosamente scomparso anni prima. Sarà proprio in questo viaggio, nelle romantiche brughiere delle highlands, che caroline riuscirà a trovare se stessa ed un vero, grande amore.
In questi pensieri sul tempo e sull'occidente, sull'amore e sulla solitudine, sulla religione e sulla musica, la ribellione appare venata da ironia, lo sgomento da humour. Rimasti dapprima senza eco, i sillogismi divennero poi il libro più letto di cioran in francia e in germania e il più rappresentato nelle antologie di aforismi.
In questi pensieri sul tempo e sull'occidente, sull'amore e sulla solitudine, sulla religione e sulla musica, la ribellione appare venata da ironia, lo sgomento da humour. Rimasti dapprima senza eco, i sillogismi divennero poi il libro più letto di cioran in francia e in germania e il più rappresentato nelle antologie di aforismi.
E se hitler avesse vinto la guerra? Robert harris ipotizza un diverso andamento degli eventi storici in un fantathriller improntato su un'indagine per un delitto eccellente nella berlino capitale dell'impero nazista.
E se hitler avesse vinto la guerra? Robert harris ipotizza un diverso andamento degli eventi storici in un fantathriller improntato su un'indagine per un delitto eccellente nella berlino capitale dell'impero nazista.
Cancroregina è il nome di una fantastica astronave, dal dorso lustro e dai mille occhi, dall'«umor bizzarro», dalle «multiformi e complicate viscere». Il già vasto bestiario landolfiano si arricchisce qui di una cosmica belva, nel cui ventre il protagonista trascina la sua eternità, diviso fra la nostalgia di una vita pur ritenuta «impossibile» e il desiderio di una morte che pare aver perduto i suoi connotati di certezza. A cancroregina l'angosciato avventuriero di questo lungo racconto, che apparve per la prima volta nel 1950, aveva affidato il ruolo di «liberatrice, quella che sulle sue ali (del tutto metaforiche) doveva trasportarmi (non metaforicamente) fuori del mio ingrato mondo». Naturalmente l'impresa ha tragico epilogo (quasi tutto finisce male, in landolfi) – e nulla cambia nell'opaco orizzonte del personaggio: «io sono solo qui dentro, solo e senza speranze, press'a poco come prima di cominciare questo folle volo». La fulgida disperazione dell'autore, il suo sguardo volto verso l'interno, impietoso nel valutare la dolorosa impasse di mezza vita e mezza morte in cui soltanto riconosce la propria esistenza – e forse quella comune –, si dilatano in parole d'ampia eco, nel diario di un antichissimo astronauta della mente e del cuore.
«riuscire a trasformare le vicende della propria vita in racconto è una grande gioia: forse l'unica felicità che un essere umano possa trovare su questa terra». - karen blixen
«il mondo. è una superficie piana come quella di una carta geografica, sulla quale i flatlandesi scivolano senza sovrapporsi. La loro è una società rigidamente gerarchica: la casta più vile è quella delle donne, semplici righette con sulla punta un occhio, come aghi; viste dall'altro estremo, le donne diventano invisibili, così che a loro basta rivoltarsi per scomparire. Se un maschio per caso si imbatte nell'invisibile didietro di una donna, può rimanerne trafitto, per ciò la legge impone alle femmine l'obbligo di dimenarsi sinuosamente, senza sosta, per evitare incidenti. » j. Rodolfo wilcock