Di solito non si ammazzano i poveracci, maigret lo sa. Eppure qualcuno ha massacrato di botte e poi scaraventato nella senna un inoffensivo barbone che viveva sotto un'arcata del pont marie. Per fortuna un battello fiammingo diretto a rouen con un carico di ardesia era ormeggiato lungo il quai des célestins, e l'imponente jef van houtte l'ha coraggiosamente ripescato, salvandogli la pelle. Certo, françois keller detto il 'dottore' è uno strano barbone, l'eccezione che conferma la regola, insomma. La padrona del petit turin, il bistrot dove andava a rifornirsi di vino, sostiene che l'ha miracolosamente guarita. Ma c'è di più: ha una moglie che vive addirittura sull'Île saint-louis e frequenta l'alta società, e una figlia, jacqueline, che ha sposato un rousselet, quelli dei prodotti farmaceutici. Cosa può averlo mai spinto ad abbandonare dall'oggi al domani la famiglia e una professione che amava, lasciandosi dietro solo una lettera? È nel suo oscuro passato che va cercata la chiave del tentato omicidio? Dai tempi del cavallante della providence maigret non si trovava di fronte a un così perturbante passage de la ligne, e questo caso lo appassiona come non mai. Nel suo letto d'ospedale, keller lo scruta senza dire una parola. Eppure il commissario ha l'impressione di capirlo: appartiene alla gente perbene, ama l'ordine e il decoro, ma conosce l'altra faccia del mondo, gli emarginati, gli scarti, i nemici della società. E, incredibilmente, ne comprende il linguaggio segreto.