Notte di solstizio: tre giovani in una macchia isolata del bosco nei pressi di osterlen. Qualcuno li spia. La loro festa si tinge di sangue. Intanto, la quiete della centrale di polizia di ystad è spezzata dal ritrovamento del corpo di svedberg, da anni collega di wallander, ucciso da tre colpi di pistola sparati in pieno volto. Due foto tra le carte di svedberg convincono wallander dell'inesorabile intreccio tra i due casi di omicidio, ma l'assassino è sempre un passo in anticipo sulle mosse degli investigatori, che sono alle prese con gli inquietanti segreti di 'uno di loro', un uomo che credevano di conoscere. È impossibile intuirne i movimenti, prevedere chi sarà la sua prossima vittima: in una calma apparente cova la follia criminale.
A vent'anni dal 'vangelo secondo gesù cristo', josé saramago torna a occuparsi di religione. Se in passato il premio nobel portoghese ci aveva dato la sua versione del nuovo testamento, ora si cimenta con l'antico. E sceglie il personaggio più negativo, la personificazione biblica del male, colui che uccide suo fratello: caino. Capovolgendo la prospettiva tradizionale, saramago ne fa un essere umano né migliore né peggiore degli altri. Il dio che viene fuori dalla narrazione è un dio malvagio, ingiusto e invidioso, che non sa veramente quello che vuole e soprattutto non ama gli uomini. È un dio che rifiuta, apparentemente solo per capriccio e indifferenza l'offerta di caino, provocando così l'assassinio di abele. Il destino di caino è quello di un picaro che viaggia a cavallo di una mula attraverso lo spazio e il tempo, in una landa desolata agli albori dell'umanità. Ora da protagonista, ora da semplice spettatore, questo avventuriero un po' mascalzone attraversa tutti gli episodi più significativi della narrazione biblica: la cacciata dall'eden, le avventure con l'insaziabile lilith, il sacrificio di isacco, la costruzione della torre di babele, la distruzione di sodoma, l'episodio del vitello d'oro, le prove inflitte a giobbe, e infine la vicenda dell'arca di noè. Riscrittura ironica e personale della bibbia, invenzione letteraria di uno scrittore nel pieno della maturità, compone un'allegoria che mette in scena l'assurdo di un dio che appare più crudele del peggiore degli uomini.
Geralt è uno strigo, un individuo più forte e resistente di qualsiasi essere umano, che si guadagna da vivere uccidendo quelle creature che sgomentano anche i più audaci: demoni, orchi, elfi malvagi. Strappato alla sua famiglia quand'era soltanto un bambino, geralt è stato sottoposto a un durissimo addestramento, durante il quale gli sono state somministrate erbe e pozioni che lo hanno mutato profondamente. Non esiste guerriero capace di batterlo e le stesse persone che lo assoldano hanno paura di lui. Lo considerano un male necessario, un mercenario da pagare per i suoi servigi e di cui sbarazzarsi il più in fretta possibile. Anche geralt, però, ha imparato a non fidarsi degli uomini: molti di loro nascondono decisioni spietate sotto la menzogna del bene comune o diffondono ignobili superstizioni per giustificare i loro misfatti. Spesso si rivelano peggiori dei mostri ai quali lui dà la caccia. Proprio come i cavalieri che adesso sono sulle sue tracce: hanno scoperto che geralt è gravemente ferito e non vogliono perdere l'occasione di eliminarlo una volta per tutte. Per questo lui ha chiesto asilo a nenneke, sacerdotessa del tempio della dea melitele e guaritrice eccezionale, nonché l'unica persona che può aiutarlo a ritrovare yennefer, la bellissima e misteriosa maga che gli ha rubato il cuore?
La notte di luglio in cui i langley - padre, madre, figlio adolescente vengono assassinati, non si registra nulla di insolito nella zona, a parte il caldo asfissiante. E i vicini, i cutter - di nuovo: padre, madre, figlio adolescente - non ricordano di aver sentito alcun rumore. Ma la scoperta, il giorno dopo, è scioccante. Se i langley, anche loro così 'normali', hanno potuto essere vittime di un atto di tale efferatezza, allora nessuno può dirsi al sicuro. Eppure, se si è trattato solo di una tragica fatalità, se i langley hanno solo avuto la colpa di trovarsi al posto sbagliato al momento sbagliato, non c'è nulla da temere: è improbabile che la sfortuna si accanisca due volte di seguito sullo stesso punto. Così si dice jim cutter, per rassicurarsi. Ma nella sua mente si fa strada anche un altro pensiero: e se gli assassini avessero sbagliato casa? Se avessero mancato di poco il vero bersaglio? Un'ipotesi folle. O forse no. Del resto, di fronte alla totale assenza di movente per quel pluriomicidio (non c'è stato nemmeno un furto in casa langley), nulla è da escludere. Persino che tra i cutter si celino segreti tali da giustificare una simile vendetta, a loro in realtà indirizzata. Segreti di cui lo stesso jim sarebbe all'oscuro. Pur di scoprirli, sarà disposto a mettere in discussione la fiducia verso la moglie e il figlio e intraprendere una scomoda indagine personale.
Il gesù cristo di saramago, da alcuni cristiani ortodossi ritenuto blasfemo, è un carattere fortemente spirituale, ma in tutto e per tutto umano, che incarna i dubbi e le sofferenze propri della condizione universale di uomo. Il figlio di dio, dalla nascita a betlemme alla morte sul golgota, affronta le medesime esperienze descritte nel vangelo, qui però narrate secondo una prospettiva terrena, con spirito critico e senso logico. In questa storia non c'è fede nei miracoli, bensì coscienza di trovarsi in balìa della volontà di potenza di un dio padre distante e indifferente al dolore che provoca. La serie di disgrazie, stragi e morti che costellano l'esistenza di gesù, fino al non cercato e non accettato compimento del destino di vittima sacrificale, diventa così un'occasione per riflettere sulla contrapposizione tra bene e male, sulla problematicità di fare il giusto tramite l'ingiusto, sull'imperscrutabilità del senso della vita umana e sulla sconcertante ambiguità della natura divina.
In questo mondo liquido-moderno, si è felici finché non si perde la speranza di essere felici in futuro. Ma la speranza può rimanere viva solo a condizione di avere davanti a sé una serie di nuove occasioni e nuovi inizi in rapida successione, la prospettiva di una catena infinita di partenze. Ci si deve porre sfide difficili; si devono scegliere obiettivi che siano ben oltre la propria portata. Bisogna tentare l'impossibile. È una vita emozionante e logorante: emozionante per chi ama le avventure, logorante per chi è debole di cuore.
La casuale scoperta, nella campagna inglese, delle ossa di un ragazzino scomparso da più di trent'anni risveglia l'orrore che sconvolse un'intera comunità e il rimorso di un uomo incapace di dimenticare. Quando l'ispettore capo della polizia dello yorkshire alan banks viene a sapere del ritrovamento, rientra precipitosamente dalla vacanza per collaborare alle indagini. Perché banks si ritiene responsabile della sorte di graham marshall, l'amico d'infanzia sparito nel nulla nell'estate del 1965, e da troppo tempo porta con sé il peso di quella colpa. Ma i fantasmi del passato sono in agguato, e scavare in quella vecchia storia potrebbe scatenare conseguenze terribili.
La società in cui viviamo è dominata dai modelli del successo e della realizzazione personale. Il valore di ciascuno viene misurato in termini di 'competenze' e 'risultati', in una sovrapposizione di vita professionale e privata, e sempre più spesso si assiste all'estensione dei concetti peculiari del management aziendale alla dimensione più intima dell'esistenza. Sul lavoro vengono richiesti, al tempo stesso, autonomia e conformismo, spirito d'iniziativa e adesione totale alla mission. Ma quale autonomia può avere chi è libero nel modo di realizzare un obiettivo ma non ha alcuna voce in capitolo nella sua definizione? Inoltre, nel momento in cui gli obiettivi prefissati non sono raggiunti, vengono messe in discussione competenze e autonomia. Proprio dall'incoerenza di questi messaggi nasce il disagio della contemporaneità. L'autrice, filosofa e ricercatrice presso il cnrs a parigi, attacca l'idea diffusa secondo cui l'individuo acquisisce dignità e valore soltanto attraverso il lavoro. Si tratta, in realtà, di un tranello concettuale che consente ai manager di chiedere ai loro impiegati una cosa e il suo contrario: ambiziosi risultati lavorativi e realizzazione personale, impegno e flessibilità, autonomia e conformità alla cultura aziendale. Questa sottile manipolazione spinge le persone a considerare se stesse come gli 'imprenditori' di una piccola 'azienda' che coincide con la propria vita, sempre in bilico tra un obbligatorio successo e il rischio del fallimento.
Mary è una sopravvissuta. Negli anni sessanta apparteneva al gruppo terroristico d'ispirazione radicale noto come lo storm front. Oggi, latitante e segnata duramente dalla vita, mary 'viaggia' nel tempo sulle ali psichedeliche dell'acido, rivivendo di continuo i giorni di un passato che non tornerà più. Chiusa nella sua allucinata solitudine, si lascia divorare dalla rabbia, mentre intorno a lei avanza l'edonismo materialista degli anni ottanta. Un giorno, casualmente, mary si imbatte in un'inserzione pubblicata sulla rivista rolling stone e si convince del fatto che lord jack, l'allora leader del gruppo terroristico, anch'egli tuttora latitante, la sta chiamando a sé per ricostituire lo storm front. Ma per mary, jack è anche l'uomo che non ha mai smesso di amare. L'uomo che sarebbe stato il padre di suo figlio, se solo lei, ferita gravemente in seguito a uno scontro a fuoco con l'fbi, non avesse perso il bambino che portava in grembo. Quando mary rapisce il figlio neonato di laura clayborne, per portarlo in dono al suo amato jack, il destino delle due donne si unirà; e un passato fatto di armi, odio e morte tornerà a imperversare per le strade, da atlanta fino alla california, insanguinando la scia lasciata dalla furia omicida di mary terror.
Iain pears regala al lettore appassionato di crime fiction ciò che si aspetta. Ma anche ciò che non si aspetta per niente: un personaggio femminile che potrebbe essere stato delineato dalla penna magistrale di balzac. Londra, 1910. Chi era veramente john stone, ricco e potente finanziere, proprietario di innumerevoli attività, tra cui i siluri macintyre, misteriosamente precipitato da una finestra? Se lo chiede claude rogers, cronista di nera completamente a digiuno di finanza, che dopo il funerale di stone viene ingaggiato dalla giovane e avvenente vedova per cercare un misterioso figlio del finanziere citato nel testamento. Inizia così un travolgente romanzo costruito a cerchi concentrici, in cui si ripercorre a ritroso l'affascinante esistenza di stone, ascoltando voci diverse di personaggi che a vario titolo hanno avuto a che fare con lui in ambiti diversi, l'europa degli anni dieci, la londra di fine ottocento, la venezia della metà dell'ottocento…