Joyce carol oates trasforma in romanzo tutte le vite di marilyn monroe: molto più di un sex symbol da calendario, con le sue contraddizioni e fragilità marilyn è entrata nell'eternità del mito. Da adolescente solitaria a bellezza planetaria, ma anche donna insicura, giovane determinata, amante incostante, bambina innamorata, playmate e ragazza in lotta con lo specchio, attrice venerata e paziente in analisi, donna con molti amanti e poco amore, morta prematuramente e ancora viva nella memoria collettiva. Joyce carol oates, con il suo straordinario talento narrativo, riesce a mescolare storia e finzione in un romanzo in cui la vita si intreccia indissolubilmente con la fantasia, un capolavoro letterario in cui rivive la diva più grande di sempre.
Dopo il libro di natale, la leggenda della rosa di natale, la notte di natale, una nuova raccolta di racconti legata alla tradizione nordica di selma lagerlöf. Troll, geni e spiriti della natura sono i protagonisti di questa raccolta di dieci magistrali racconti della grande narratrice svedese selma lagerlöf, premio nobel 1909, «la più grande scrittrice dell'ottocento», secondo marguerite yourcenar. Storie ispirate alla tradizione delle antiche fiabe svedesi, quella dei miti e delle leggende tramandate al lume di candela nelle lunghe notti nordiche: un giovane cavaliere spaventato cerca di difendersi da un brigante che sembra un troll; un apprendista calzolaio ottiene la terra di un cimitero risvegliando poteri diffcili da controllare per un semplice umano; un troll rapisce il figlio di un uomo e gli dà in cambio il suo; una strana creatura viene a «salvare» un essere umano in modo che possa continuare a gestire il suo maniero. Che metta i suoi indimenticabili personaggi alle prese con l'ignoto e le forze misteriose della natura, o che ci metta a confronto con la nostra intuizione dell'irrazionale, in tutte queste storie selma lagerlöf impone il suo magnifco talento di narratrice e un umanesimo che ancora oggi la rende tra gli scrittori più amati e universali della storia della letteratura.
Nell'inghilterra del xiv secolo un gruppo di pellegrini diretti alla tomba di thomas becket a canterbury si intrattiene raccontandosi una serie di novelle. È questa la cornice dei ventuno racconti di canterbury , composti tra il 1386 e il 1400. Benché l'opera – un caposaldo della letteratura universale – sia rimasta incompiuta, queste novelle costituiscono una grandiosa e multiforme epopea della società medioevale inglese. E grazie alla rara dote di penetrazione psicologica dell'autore diventano qualcosa di più del pur notevole e vividissimo affresco storico: si trasformano nella rappresentazione simbolica dell'itinerario spirituale dell'uomo lungo il cammino della vita.
Pubblicata per la prima volta nel 1938, la lunga vallata è una raccolta di racconti che rappresenta la perfetta introduzione all'intera opera di john steinbeck. «tutte queste storie hanno una rara caratteristica creativa in comune: una schiettezza che le fa brillare di vita» – the new york timesambientate nella valle di salinas in california, luogo d'origine dell'autore, dove semplici famiglie di agricoltori lavorano la terra e lottano per conquistarsi un posto nel mondo, queste storie riflettono i temi centrali della narrativa del grande scrittore: il conflitto tra città e ambiente rurale, tra braccianti e proprietari terrieri, tra presente e passato. Tra le altre, il pony rosso è diventato un piccolo classico, mentre l'omicidio ha vinto il prestigioso o. Henry prize.
'le lettere di berlicche' hanno reso il nome di lewis noto a milioni di lettori in tutto il mondo. Per un'ispirazione improvvisa, all'uscita di una chiesa, una domenica mattina d'estate, si configurò nella mente dell'autore qualcosa che, per dirla con le sue stesse parole, 'potrebbe essere sia utile sia divertente. E consisterebbe in una serie di lettere che un vecchio diavolo in pensione invia ad un giovane diavolo che ha appena cominciato a lavorare sul suo primo 'paziente'. L'idea sarebbe quella di mostrare tutta la psicologia della tentazione dall'altro punto di vista'. Il testo venne scritto velocemente, comparve a puntate su un periodico nel 1941 e l'anno seguente in forma di libro. Da quella lontana primavera le riedizioni non si contarono e lewis stesso non riusciva a spiegarsi un tale favore del pubblico, se non per il fatto che le tentazioni descritte avevano un riscontro nella sua personale esperienza.
Premio strega 1951. Scritto nel 1940, questo racconto, ora riproposto da solo, venne pubblicato solo nel 1949, nel volume dal titolo omonimo che comprendeva 'il diavolo sulle colline' e 'tra donne sole'. È la storia di ginia e, più in generale, della scoperta della vita da parte di un'adolescente. Dall'ambiente operaio al quale appartiene, ginia entra in contatto con alcuni esponenti di una bohème pseudo-artistica e intellettuale: studenti, eccentrici perdigiorno e pittori dilettanti, che si incontrano nei caffè e abitano nelle soffitte. La ragazza si innamora di guido, un pittore di origine contadina e, dopo aver vinto le resistenze interiori e i rimorsi residui, si lascia alla fine sedurre. È l'inizio della sua dolorosa maturazione come donna.
Rolando, studente universitario, bello e fervido, affascinato da un maestro senza eguali; un professore omosessuale nella berlino degli anni trenta che ha conosciuto tormenti che nessuno mai gli attribuirebbe; una donna non più giovane sconvolta da ambigue passioni. Tre racconti dalla forte tensione narrativa, collegati dalla figura del protagonista e uniti dal filo di una sottile indagine psicologica, tre momenti esemplari di quel 'sovvertimento dei sensi' che svelandoci l'altro essere che vive, ignorato, in noi, spesso decide le svolte radicali del nostro destino.
Stephen dedalus studia, lontano dai genitori, presso i gesuiti. Quando, ormai adolescente, passa a un altro collegio, vive le prime esperienze sessuali in un bordello di dublino. Ma in un ritiro spirituale decide di indirizzarsi a una nuova spiritualità. Presto però si sente insoddisfatto e quando inizia l'università avverte nuove esigenze estetiche; capisce così di doversi svincolare dalla famiglia e dalle istituzioni religiose e politiche. Stephen dedalus si dispone, novello dedalo, a lasciare l'irlanda, il suo 'labirinto'.
Bartleby è il nome di un grigio, sparuto impiegato di wall street che, senza fornire spiegazione alcuna, man mano rinuncia al suo lavoro di copista e rimane immobile in silenzio a fissare un muro, impervio a ogni tentativo di persuasione, mite e rispettoso ma graniticamente risoluto. In questo straordinario racconto (fra i più belli dell'intera letteratura americana) melville dimostra da grande maestro di saper trattare con sottile humour e felice leggerezza anche temi angosciosi e ossessionanti come la follia, la predestinazione, l'incomunicabilità, l'alienazione.
È 'la storia, esilarante non meno che crudele' - scrive il curatore - di una ricca provinciale, non più giovane ma piena di desideri, che vuol prendere marito; indecisa tra due pretendenti, un nobiluomo squattrinato e leggero e un borghese grossolano, sceglie il peggio per lei. Con tutta l'ampiezza di temi e personaggi e la sovrabbondanza realistica che gli appartengono, 'balzac esplora psiche, corpo, pulsioni femminili con acutissima, affascinata curiosità', e fonde triviale e sublime, patetico e grottesco.