Attraverso la vita di leo e michela, il romanzo di vassalli rievoca i momenti di protesta e le battaglie civili degli ultimi trent'anni di storia. Per chi ha vissuto le rivolte studentesche, il femminismo, l'antipsichiatria, le battaglie pacifiste e più recentemente i movimenti ecologisti, il volontariato nei paesi in guerra, l'impegno nell'accoglienza degli extracomunitari, il romanzo sarà un'occasione per confrontare le proprie illusioni e delusioni con quelle dei due protagonisti. Per chi è troppo giovane per aver vissuto consapevolmente queste vicende, sarà un percorso di conoscenza attraverso i miti delle generazioni precedenti.
'non ho nessuna nostalgia del tempo perduto. Non era meglio allora. È meglio adesso. L'italia in cui siamo cresciuti era più povera, più inquinata, più violenta, più maschilista di quella di oggi. C'erano nubi tossiche come a seveso, il terrorismo, i sequestri. Era un paese più semplice, senza tv a colori, computer, videogiochi. Però il futuro non era un problema; era un'opportunità. ' aldo cazzullo racconta ai ragazzi di oggi la storia della sua generazione e quella dei padri e dei nonni, 'che non hanno trovato tutto facile; anzi, hanno superato prove che oggi non riusciamo neanche a immaginare. Hanno combattuto guerre, abbattuto dittature, ricostruito macerie. Hanno fatto di ogni piccola gioia un'assoluta felicità anche per conto dei commilitoni caduti nelle trincee di ghiaccio o nel deserto. Mia bisnonna sposò un uomo che non aveva mai visto: non era la persona giusta con cui lamentarmi per le prime pene d'amore. Mio nonno fece la grande guerra e vide i suoi amici morire di tifo: non potevo lamentarmi con lui per il morbillo. L'altro nonno da bambino faceva a piedi 15 chilometri per andare al lavoro perché non aveva i soldi per la corriera: come lamentarmi se non mi compravano il motorino? ' . I nati negli anni sessanta non hanno vissuto la guerra e la fame; ma sapevano che c'erano state. Hanno assorbito l'energia di un paese che andava verso il più anziché verso il meno. Hanno letto il libro cuore, i romanzi di salgari, pinocchio, i classici. Non hanno avuto le opportunità dell'era digitale.
Definito 'la bibbia del movimento antiglobalizzazione', questo libro diventato di culto spiega con una buona miscela di analisi socio-culturale, cronaca giornalistica e 'lavoro sporco' il crescente malcontento nei confronti dei marchi. Lo sforzo compiuto dalle grandi aziende per rendere omogenee le nostre comunità e monopolizzare il linguaggio comune ha generato una forte ondata di resistenza, testimoniata dalle azioni di guerriglia dei più giovani antagonisti. 'no logo' racconta la ribellione contro il nostro mondo di etichette, e la colloca in una chiara prospettiva economica e storica. Naomi klein ci porta dai sacerdotali negozi della nike alle fabbriche sfruttatrici in indonesia e nelle filippine. Ci accompagna nei centri commerciali del nordamerica, con il loro stile di vita pronto da indossare. Ci presenta un grande numero di attivisti che combattono la società dei marchi: i 'sabotatori' dei cartelloni pubblicitari, i manifestanti che hanno sfidato la shell sul delta del niger, gli hacker che hanno dichiarato guerra ai sistemi informatici delle multinazionali che violano i diritti umani in asia. Ma cosa significa tutto questo per le multinazionali e le loro relazioni planetarie, cosa dice sul futuro del mondo in cui viviamo?
Agguerrito esploratore di 'un territorio oscuro e sconosciuto di ciò che egli chiama menterama' (martin gardner) rudy rucker si dedica in questo libro a un tema che ha sempre affascinato 'chiunque abbia un minimo di interesse per la matematica e per la fantasia': le dimensioni che si aprono al di là delle tre che siamo convinti di conoscere, a partire dalla quarta (il tempo? ) sino alle infinite dello spazio hilbertiano. Rucker riesce in questa impresa coniugando le divergenti virtù del narratore e dello scienziato rigoroso. Pur di rendere evidenti i più ardui problemi, l'autore è anche ricorso ad appositi stratagemmi: così il libro è accompagnato da disegni e problemi, dei quali vengono offerte alla fine anche le soluzioni.
Cos'hanno in comune la regina maria antonietta, vandana shiva, peter sellers, fabrizio de andré, virginia woolf e george harrison? La risposta è nel libro che avete tra le mani: il racconto di una passione che si intreccia, inestricabile come un gelsomino rampicante, con amori letterari, pittorici e cinematografici, ricordi di viaggi, aneddoti di vita giardiniera e riflessioni sulle sfide e le frontiere della felicità sostenibile. Serena dandini ci conduce in una passeggiata sentimentale alla ricerca della bellezza che potrà salvarci, con un libro dedicato 'a chi voleva cambiare il mondo e invece dopo un po' si è accorto che è stato il mondo a cambiargli i connotati'. Viaggiando tra parchi incantati e vivai sconosciuti, imbarcandoci sulle navi di cacciatori di piante d'altri tempi, sbirciando gli amori romantici per un raffinato musicista o per un carico di concime, scopriamo insieme con lei che non è mai troppo tardi per mettere dei fiori nei nostri cannoni e bombardare almeno il perimetro del balconcino di casa. Perché, come recita un antico proverbio cinese, chi pianta un giardino semina la felicità.
Convinto che la matematica sia una sorta di linguaggio poetico, l'autore, nello scrivere questo saggio, ha raccolto un'ardua sfida: illustrare e 'tradurre' per i 'non esperti' il fondamentale apporto di cinque geni indiscussi (newton, bernoulli, faraday, clausius e einstein) ai vari campi del sapere scientifico, tratteggiando nel contempo una ricostruzione delle loro vicende umane e professionali.
'la bustina di minerva' è una rubrica iniziata sull'ultima pagina dell''espresso' nel marzo del 1985 e continuata con regolarità settimanale sino al marzo 1998, quando è diventata quindicinale. Ora le 'bustine' sono state selezionate e raccolte in questo libro. Si spazia da riflessioni sul mondo contemporaneo, alla società italiana, alla stampa, al destino del libro nell'era di internet, sino ad alcune caute previsioni sul terzo millennio e a una serie di 'divertimenti' o raccontini. La raccolta dà il senso alla rubrica che, come vuole il titolo, intendeva raccogliere quegli appunti occasionali e spesso extravaganti che talora si annotano nella parte interna di quelle bustine di fiammiferi che si chiamano appunto minerva.
Frank schätzing accompagna il lettore in un viaggio sopra e sotto i mari per scoprire la relazione che lega gli esseri umani allo straordinario 'mondo d'acqua' che occupa i sette decimi del nostro pianeta. Una strana relazione, fatta di odio e amore, di romanticismo e d'ignoranza, di curiosità e di mistero. Come funziona questo enorme 'sistema' da cui tutti proveniamo e di cui sappiamo ancora pochissimo? Com'è stato possibile che abbia dato origine alla vita? Perché l'evoluzione ha imboccato la strada che ha portato all'uomo e non quella che ci avrebbe reso simili a un materassino gonfiabile pieno d'acqua? E ancora: da dove viene tutta quest'acqua? Cosa succede quando il mare decide di ribellarsi all'uomo? Qual è il futuro del mare e perché è così legato al nostro? Con competenza scientifica, ironia e semplicità, schätzing risponde a tutte queste domande (e a moltissime altre), fa attraversare miliardi di anni, stupisce e fa capire, diverte e fa riflettere.
L'idea di dio sembra essere scomparsa dall'orizzonte di noi occidentali, sempre più ossessionati da miti effimeri e ormai disposti a vendere al miglior offerente persino la nostra libertà. La sua assenza ci ha lasciati orfani di una guida in grado di orientare l'esistenza verso il bene e la giustizia, e per questo diventa necessario riflettere oggi sulla questione del divino. Ma quale dio? Come possiamo ancora immaginarlo? E quale destino gli è riservato? Nelle pagine ambiziose di questo libro, vito mancuso conduce il lettore in un viaggio tra le problematiche raffigurazioni della divinità che nei secoli hanno accompagnato la nostra storia. E con coraggio ci sfida a liberarci dall'immagine tradizionale del padre onnipotente assiso nell'alto dei cieli che ci viene ancora offerta da una chiesa cattolica che sembra aver modificato il suo linguaggio ma non la sua rigida dottrina. Si riscopre così il valore di una divinità completamente partecipe nel processo umano, capace di comprendere i principi dell'impersonale e del femminile. Come ha scritto agostino: 'sebbene non possa esistere alcunché senza dio, nulla coincide con lui'. Soltanto in questa consapevolezza risiede la possibilità di salvare dall'estinzione la spiritualità e la fede, e di far risorgere quella speranza e quella fiducia nella vita senza le quali non può esserci futuro per nessuna civiltà.
Il perno del pensiero di rené girarddice heidegger che ogni vero pensatore pensa un solo pensiero: nel caso di rené girard è quello del «capro espiatorio». In questo saggio egli prende per mano il lettore e, passo per passo, illumina in modo definitivo quel meccanismo della persecuzione e del sacrificio a cui già aveva dedicato la violenza e il sacro. Ed è impossibile sottrarsi alla luce cruda e netta che in queste pagine viene gettata su alcuni temi che per forza ci riguardano tutti. In particolare, colpiranno per la loro radicale novità le interpretazioni di parabole ed episodi dei vangeli, dove secondo girard si compie quell'oscillazione decisiva per cui la vittima sacrificale non consente più alla colpa che le viene attribuita, ma diventa l'innocente che come tale si rivendica: così il capro espiatorio si trasforma nell'agnello di dio.